Papa Francesco: “Il nostro cuore è a Betlemme dove la pace viene rifiutata dalla logica perdente della guerra”
“Il nostro cuore stasera è a Betlemme, dove ancora il Principe della pace viene rifiutato dalla logica perdente della guerra, con il ruggire delle armi che anche oggi gli impedisce di trovare alloggio nel mondo”. Così papa Francesco nell’omelia della messa di Natale, presieduta nella Basilica di San Pietro di fronte ai 6500 fedeli presenti dentro la basilica vaticana. Giunto in sedia a rotelle, il papa ha presieduto la messa, all’altare della cattedra ha celebrato il cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio.
Il pontefice ha ricordato che secondo il Vangelo Gesù è nato mentre si svolgeva il censimento deciso dall’imperatore romano: “Mentre l’imperatore conta gli abitanti del mondo, Dio vi entra quasi di nascosto”, ha detto Francesco, “mentre chi comanda cerca di assurgere tra i grandi della storia, il Re della storia sceglie la via della piccolezza. Nessuno dei potenti si accorge di lui, solo alcuni pastori, relegati ai margini della vita sociale”.
Il Dio rivelato da Gesù, ha detto Francesco “non è il dio della prestazione, ma il Dio dell’incarnazione. Non sovverte le ingiustizie dall’alto con forza, ma dal basso con amore; non irrompe con un potere senza limiti, ma si cala nei nostri limiti; non evita le nostre fragilità, ma le assume”. Il rischio, ha però notato Francesco, è quello di “vivere il Natale avendo in testa un’idea pagana di Dio, come se fosse un padrone potente che sta in cielo, un dio che si sposa con il potere, con il successo mondano e con l’idolatria del consumismo”. Un Dio “distaccato e permaloso, che si comporta bene coi buoni e si adira coi cattivi”, “fatto a nostra immagine, utile solo a risolverci i problemi e a toglierci i mali”, “distante e controllore, rigido e potente, che aiuta i suoi a prevalere contro altri”. Invece Dio “non usa la bacchetta magica, non è il dio commerciale del tutto e subito”, ha detto il papa, “non ci salva premendo un bottone, ma si fa vicino per cambiare la realtà dal di dentro”.
Francesco anche ha citato una lettera di J.R.R. Tolkien, definito “un grande narratore di imprese epiche”, a suo figlio: “Ti offro l’unica cosa grande da amare sulla terra: il Santissimo Sacramento. Lì troverai fascino, gloria, onore, fedeltà e la vera via di tutti i tuoi amori sulla terra”. Secondo il papa, “stanotte l’amore cambia la storia”.