[BERLINO]
La rivista berlinese Tip presenta come cover girl dell’edizione di novembre l’attrice tedesca Sandra Hüller. Ha ricevuto la Palma d’Oro come migliore attrice al Festival di Cannes per il suo ruolo nel film britannico The Zone of Interest. La Palma d’Oro per il miglior film è andata al francese AnatomIa di una caduta, in cui Sandra Hüller interpreta il ruolo principale. I media hanno acclamato Cannes come il festival di Sandra Hüller. In cima alla copertina, sopra la foto, si legge: Sandra Hüller – Superstar.
Si vede una donna seduta su un pianoforte, le gambe nude aperte. Ai piedi indossa sandali con plateau argentati. Nella parte superiore vediamo qualcosa di prezioso, barocco, forse broccato, con un motivo argentato. Maniche strette, spalle gonfie: come ali con cui può prendere il volo da un momento all’altro. La parte anteriore è un pezzo di seta nera quasi trasparente.
Il braccio destro pende come senza vita tra le gambe e ne copre le parti vergognose o si riferisce a essa, potrebbe anche essere una foglia di fico. La mano sinistra giace sulla coscia sinistra. In questo insieme la testa di Sandra Hüller appare piccola, quasi non appartenesse a questa installazione. Sandra Hülser appare severa, distaccata, diretta, non mostra alcuna emozione, una punta di visibile disprezzo. Dietro questi tanti volti si nascondono anche umorismo e ironia.
La diversità di questa foto di copertina fornisce materiale per accese discussioni. L’ho pubblicata su Facebook chiedendo ai miei amici cosa vedevano nella foto.
Posa potente, di chi si sente sicura. Una donna a gambe aperte? Che attinge nella pienezza. Posa narcisistica. Provocatoria, senza significati, mascolina. Volgare. La foto è un’affermazione e una smentita. Ero felice di avere questa meravigliosa attrice in copertina, ma ero irritato dalla foto. Dovrebbe essere una nuova versione del cool. Ci sta! Provocatoria e sicuramente in grado di promuovere le vendite… cosa può volere di più una rivista? Della foto si è parlato anche dal mio giornalaio. Con toni accesi, direi. Non le si addice lo status di star, un termine, negli ultimi anni, utilizzato in modo così eccessivo da perdere il suo significato. L’attrice è bravissima da far credere che la posa, nella foto, non sia una messa in scena. Una svolta sovversiva di consapevolezza del proprio potere contro ruoli standardizzati, aspettative e cliché.
L’immagine è della fotografa Kirsten Becken di Kleve, una piccola cittadina nel Land della Nord Renania Vestfalia, al confine tra Germania e Paesi Bassi.
Ecco una storia in sintonia con il periodo natalizio: il figlio più famoso di Kleve è l’artista di fama mondiale Joseph Beuys, l’Andy Warhol tedesco. Quasi tutto a Kleve ricorda qualcosa di Beuys. Una scuola, un museo, un sentiero, un castello. Nel 1962 i novelli sposi Joseph ed Eva Beuys acquistarono il loro primo albero di Natale. Dopo la festa, Joseph volle lasciare l’albero, dritto, dov’era stato posizionato, al centro del monolocale, finché non avesse perso tutti gli aghi. Due anni dopo arriva il momento. Eva Beuys fotogra l’albero, che ora si trova nel castello di Moyland a Kleve e può essere visto sulle cartoline.
L’immagine di copertina appartiene a una serie d’immagini che Kirsten Becken ha scattato per il mini-album Be Your Own Prince, che contiene composizioni originali di Sandra Hüller. Il suo modo di cantare ha un che di una lunga espirazione, minimalista, con un pizzico d’influenza punk. Un electropop melodico, cool, dicono i giornali. La sua voce, a metà tra il punk e la melodia delicata, è una voce di vetro.
Sandra Hüller è nata il 30 aprile 1978, sotto il segno del toro, a Suhl, nella Selva della Turingia, nella Repubblica Democratica Tedesca. Suhl è famosa nel mondo per le sue carabine con telescopi Zeiss di Jena ad alta precisione. Nel 1991 la città ha adottato la denominazione di Città della pace.
I genitori di Hüller, educatori, si trasferirono presto con la figlia a Friedrichroda, rinomata località di cura nota per il suo clima salutare. Ed ecco il cardine, il collegamento alla mia storia con Sandra Hüller. Noi non ci siamo mai incontrati. Ma deve essere necessario per scrivere una storia? Una donna così presente nei media, nel cinema, sul grande schermo, così moltiplicata, non fa ormai parte della mia famiglia?
Nel 1953 mi trovavo nel campo dei pionieri a Friedrichroda, menzionato per la prima volta nei documenti come Friderichesrot. Nel campo fui eletto portavoce e mi fu regalato, oltre a quello blu, anche il fazzoletto da pioniere rosso di Ernst Thälmann. All’appello mattutino, quando veniva alzata la bandiera, gridavo lo slogan: Siate pronti! La risposta risuonava in coro: Sempre pronti! Nella mia memoria vedo lì molte belle case per le vacanze nello stile della Selva della Turingia. Case in legno con ampie verande in vetro e splendidi giardini antistanti. Fiori ovunque.
Nei pionieri facevo parte del gruppo di lavoro geologico. Andavamo a scavare nell’Hörselberge, ognuno armato di un martelletto. Questa cresta sul bordo del bacino della Turingia è costituita da calcare e arenaria, morbida come il burro, ideale per le mani dei bambini che senza fatica possono scavare alla ricerca di testimonianze della storia.
Scovavamo ammoniti di varie dimensioni, trofei, che poi trovavano posto a casa mia – allora vivevamo a Erfurt, a cinquanta chilometri da Friedrichroda – accanto all’acquario nel mio museo delle pietre.
Non lontano da Friedrichroda, immancabile a chi guida sulla A4, sorge il Wartburg, sede del potere, una volta era una fortezza, un luogo sicuro contro i saccheggi degli eserciti in tutto il Paese. Nel Wartburg Martin Lutero, preso in custodia cautelare sotto il nome di Junker Jörg, tradusse la Bibbia in tedesco in soli dieci mesi – senza macchina da scrivere, con penna e calamaio. Ogni parola scritta a mano è un’orma del suo tempo. Questa accadeva intorno al 1521.
Già da tre secoli, al castello, si svolgevano manifestazioni culturali, i cantori gareggiavano in competizioni canore: chi avrebbe cantato le canzoni più belle? Erano antesignani dello show televisivo Deutschland sucht den Superstar. Uno dei più famosi era Walther von der Vogelweide. Queste gare canore risuonano ancora oggi nell’opera di Richard Wagner: Tannhäuser und der Sängerkrieg auf der Wartburg. Wagner è considerato l’inventore dell’opera d’arte totale; le sue storie musicali opulente e mistiche fanno parte del patrimonio culturale mondiale dell’umanità.
Cosa sarebbe il mondo senza l’opera di Johann Sebastian Bach? Orfano da bambino, a nove anni Johann Sebastian si trasferì nel 1695 da Eisenach per vivere con il fratello maggiore Johann Christoph a Ohrdruf. L’organista introdusse il fratellino all’arte della tastiera e dell’organo e lo coinvolse nei continui lavori di manutenzione dell’organo. Il ragazzo, che si arrampicava attraverso le complicate strutture di un organo in così tenera età, sviluppà una profonda comprensione della struttura e della meccanica dello strumento, che va visto come uno dei primi computer nella storia della musica.
Ohrdruf si trova a 14 chilometri da Friedrichroda. Sono sicuro che Sandra Hüller, come tutti i Turingi, abbia assorbito la musica di Bach con il latte di sua madre.Torniamo a Wagner e all’Hörselberge. Dall’Hörselbergloch, uno dei primi luoghi di culto delle tribù germaniche, così chiamato in onore della dea pagana Holda, Frau Holle, moglie di Wotan. il dio supremo di tutti gli dei germanici, Richard Wagner s’ispirò al Venusberg come luogo dell’azione del Tannhäuser.
Dal Tannhäuser, l’opera che vuole conciliare la dicotomia tra amore profano e sacro, posso nuovamente stabilire un collegamento con Sandra Hüller, con la Palma d’Oro, con il film Anatomia di una caduta. Questo dramma familiare, messo in scena come un legal thriller, parla di verità e amore – come Wagner nel Tannhäuser, la redenzione attraverso il vero amore.
Su insistenza del marito, una coppia di scrittori si ritira nella solitudine rurale della casa di lui nelle Alpi francesi. In un incidente causato dalla disattenzione del marito, il figlio rimane quasi cieco.
Volano accuse. Sensi di colpa. L’uomo ha il blocco dello scrittore, sua moglie ha successo. Trova conforto nella compagnia delle donne. L’uomo è geloso. Litigano, il figlio diventa testimone, si ritira, suona il pianoforte ad alto volume, con tutta la sua energia – nel film la musica spesso soffoca l’azione. Un giorno il figlio trova il padre morto davanti a casa sotto la neve. Un incidente, un suicidio, un omicidio? È guerra delle parole. La donna è accusata di omicidio. Gli investigatori ritrovano una chiavetta USB sulla quale è registrato un litigio. Diventa una prova. Si scopre che l’uomo ha registrato le loro conversazioni per molto tempo per raccogliere materiale autentico per un nuovo romanzo.
Inizi con un’energia molto positiva, che non può che piacere a tutti, e alla fine sei morto, distrutto, solo. Si è sempre alla ricerca dell’essenza dell’altro. Cos’è la verità, è possibile trovarla, non è forse una cosa che va vista da tutti i lati? L’immagine della verità cambia a seconda della posizione, afferma Sandra Hülser in un’intervista sul film.
Il film, una pietra miliare nella storia del cinema, sia nouvelle vague che classico, è appassionante fino all’ultimo minuto. Il film è stato scritto per l’anima di Sandra Hüller da Justine Triet e dal suo compagno di vita Arthur Haran. Il regista dice della sua star, è incredibile, sfuggente.
Sandra Hüller: Ho interpretato quello che c’era nella sceneggiatura. Ognuno ha un programma segreto in una relazione; ognuno entra in una relazione per un motivo preciso che non viene mai reso pubblico, non puoi coglierlo dall’esterno.
Sandra Hülser ha vissuto i suoi primi 11 anni nella DDR. La sua vita cambiò radicalmente il 9 novembre 1989 con la caduta del Muro di Berlino. Gli abitanti della DDR si riversavano nella Germania occidentale per ammirare le vetrine colorate e ben fornite.
Guardando indietro, ho un ricordo del giorno in cui è caduto il Muro come di una giornata molto tranquilla. In quel periodo guardavamo molta televisione. Gli eventi mondiali non potevano essere vissuti direttamente nella cittadina di Friedrichroda. È stato un periodo di molta passività, dal mio punto di vista, con gli occhi della mia infanzia. Naturalmente tutti hanno cercato di accettare questa situazione completamente nuova e di trarne il meglio. Ma in tanti intorno alla mia famiglia persero il lavoro. C’è voluto un po’ perché tutti si riprendessero, dice Sandra Hüller in un’intervista al settimanale Die Zeit.
Sandra Hüller ora vive con la figlia e il compagno a Lipsia, non a Berlino, dove per un po’ ha cercato di trovare casa.
Per me la differenza tra Berlino e Lipsia è evidente, afferma nell’intervista allo Zeit. Lo noto nell’affidabilità con cui le persone a Lipsia si trattano tra loro. Lo noto nell’apertura. È un tipo di comunità che puoi ancora trovare qui. Ho imparato che devi prenderti cura delle persone che scegli. Questa dedizione è un po’ più forte a Est, almeno è quello che io sento.
Il bacino della Turingia – il Graal del protestantesimo, Wartburg il suo Vaticano.
Sandra è una forma abbreviata del nome Alexandra: la protettrice. Dal greco Sandrina, sole, sole che splende.
Non dobbiamo dimenticare che il sole sorge a est.
In questo testo un uomo guarda molti uomini e una donna.
© Gerd Conradt, November 2023
Traduzione di Sandra Paoli
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