Oggi 28 agosto 2024 inizia ufficialmente la ottantunesima edizione della Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia. Per noi di Ytali la giornata si apre con la proiezione stampa del film d’apertura Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton.
Alle ore 8:45 del mattino siamo già tutti in coda per accedere alla prima proiezione in assoluto del festival. Ci mescoliamo tra grandi critici come Paolo Mereghetti e ragazzini appena maggiorenni, al primo anno di accredito. Un aria di euforia riveste la sala. Mentre tutti prendono posto, ci accomodiamo vicino ad una collega e scambiamo qualche parola: “come stai?”, le chiedo, “mah io sono già stanca”, mi risponde lei. Andiamo bene! Siamo solo al primo film. Sfogliamo l’immancabile Ciak, ma subito le luci si spengono.
Ecco apparire sul grande schermo della Sala Darsena, la migliore di tutta la cittadella, i titoli di testa, in una sequenza molto simile a quella del film originale. La proiezione comincia e fin da subito il potere del cinema invade la stanza. Tra risa e applausi (e anche qualche commento sullo straordinario charme di Michael Keaton, a cui anche la sua co-star Catherine O’Hara ha accennato in conferenza stampa) viene accolto Beetlejuice Beetlejuice. Nonostante le aspettative molto basse da parte di tutti, Burton si dimostra un grande maestro, che conosce alla perfezione le sue carte e, ancora meglio, sa come giocarle.
Un’opera che non può competere con l’originale, ma che comunque si difende. Come spesso accade nel cinema blockbuster di oggi gli sceneggiatori peccano di arroganza: troppi personaggi, troppe sottotrame. Sappiamo bene come i grandi film fantasy, di fantascienza, o in generale le favole, sprigionino tutta la loro magia nelle storie semplici, con intrecci al limite del ridicolo. Burton inserisce dei siparietti e delle trovate a dir poco geniali, ma che combinate assieme non riescono a trascinare il film. Resta comunque un’opera riuscita, che sicuramente intrattiene e diverte. Interessante è il lavoro fatto dal regista sul personaggio di Lydia Deetz, protagonista del capitolo dell’1988, all’epoca adolescente ed ora donna matura. Burton è un grande appassionato del culto dell’infanzia, questo lo sappiamo bene, ma questa è la prima volta che abbiamo la possibilità di vedere uno dei suoi “personaggi bambini” da adulto. Cos’è successo? Come è cambiato? È cambiato? La risposta è molto più matura del previsto. Lydia è una donna, sempre sognante, ma cresciuta e per questo deve fare i conti con problemi nuovi che la mettono in difficoltà.
Proseguiamo la nostra giornata correndo a casa per assistere alle conferenze stampa, in diretta streaming. Cominciamo proprio con quella del titolo d’apertura. Burton racconta come il film sia stato realizzato non per soldi (in passato ha detto no al sequel di Edward – Mani di forbice) ma per passione. Un progetto fatto col cuore, come si può vedere della scelta dell’utilizzo di effettistica non digitale, che secondo lo stesso regista non lo porterà mai a vincere un Oscar per miglior effetti speciali, ma che dona al cinema qualcosa che ormai si è quasi del tutto perso, la plasticità della plastilina e la tangibilità della stop motion, di cui lui è maestro. Continuano Keaton e Winona Ryder, raccontando come i rispettivi personaggi sono o non sono cambiati in questi anni. Per poi lasciare la parola ai nuovi membri del cast, Genna Ortega già protagonista di Mercoledì ultimo grande successo del regista, la compagna Monica Bellucci che qui vedremo alle prese con un personaggio inedito per la modella e attrice italiana, Willem Dafoe prossimo direttore di Biennale Teatro, e Justin Theroux che ci regala un personaggio a dir poco esitante.
Nell’ordine Genna Ortega, Monica Bellucci e Michael Keaton sul tappeto rosso di Beetlejuice Beetlejuice
Proseguiamo con la presentazione delle giurie dove i direttori delle varie commissioni si presentano e rispondono alle domande dei giornalisti. Tutti tengono a precisare come il loro lavoro sarà complesso ma sospinto dal vento del grande amore per il cinema.
Arriviamo così a fine giornata. Dopo aver assistito al tappeto rosso e aver realizzato qualche scatto, finalmente possiamo seguire la tanto attesa cerimonia di apertura. Sveva Alviti, madrina dell’ottantunesima Mostra, sale sul palco, dopo l’esibizione della cantante Clara, realizzando un breve discorso sull’importanza del cinema, in particolare di quel cinema, di quella sala, la Sala Grande che ospiterà giornalisti e pubblico, accomunati dall’amore per la settima arte.
Camille Cottin, attrice francese, e James Cameron, regista statunitense, introducono la nuova vincitrice del Leone D’oro alla Carriere, Sigouney Weaver, che emozionata sale sul palco a ritirare il premio. In un discorso appassionato la Weaver fa un importante appello che riguarda la salvaguardia del pianeta Terra, citando persino il MOSE, come esempio di un popolo che combatte per proteggere la propria casa. Ultima a prendere parola è Isabelle Huppert, presidente della giuria del Concorso Internazionale, che assieme alla madrina dichiara ufficialmente aperta la nuova edizione della Mostra.
Insomma una giornata già ricca di emozioni forti, ma siamo solo all’inizio.
L’articolo Mostra del cinema 81: cronaca del giorno 1 proviene da ytali..