In attesa di scoprire il calendario completo delle proiezioni, Alberto Barbera e Biennale Cinema hanno rivelato le personalità che riceveranno i riconoscimenti alla carriera nel corso della ottantunesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Oltre a Sigourney Weaver e Peter Weir, selezionati per i Leoni d’oro alla carriera 2024, nel corso della manifestazione festivaliera verranno consegnati altri riconoscimenti in collaborazione con i main sponsor dell’evento. Al regista francese Claude Lelouch il Premio Cartier glory to the filmmaker 2024, e alla scenografa italiana Paola Comencini il Premio Campari passion for film 2024.
Il primo è ormai diventato un riconoscimento storico del festival, nato nel 2006, all’ora in collaborazione con Jaeger-LeCoultre, e dedicato alle personalità di spicco del cinema contemporaneo. Premio che negli anni passati è finito tra le mani di registi come Sylvester Stallone, Al Pacino, Ridley Scott. La cerimonia di consegna a Lelouch si terrà lunedì 2 settembre in Sala grande, prima della proiezione del suo ultimo film Finalement.
A riguardo il direttore artistico Alberto Barbera afferma:
Claude Lelouch è uno dei maggiori autori del cinema francese, interprete eccellente della sua “qualità” ancorché estraneo alle sue principali correnti, e molto prolifico, avendo diretto oltre sessanta lungometraggi. Cinefilo precoce, autore di corti e video musicali, direttore della fotografia, sceneggiatore, attore e produttore, raggiunge il successo internazionale nel 1966 con il film Un uomo, una donna (Un homme et une femme) vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes.
Insomma una di quelle personalità che hanno segnato il nostro tempo e che a ottantasei anni di età non sembra voler appendere la cinepresa al chiodo.
Il premio Campari passion for film è, invece, un’introduzione più recente. Nasce nel 2018 e si prefigge di valorizzare il lavoro, non dei grandi autori famosi in tutto il mondo, ma di quelli che spesso e volentieri passano inosservati ma che sono vitali per la realizzazione di qualunque prodotto audiovisivo. Montatori, scenografi, costumisti, musicisti, sono solo alcuni dei ruoli ricoperti dalle cosiddette “maestranze” che compongono la crew di un film o spettacolo. Come per il Premio Cartier, il vincitore, oltre a ricevere il premio, presenta il suo ultimo lavoro. Dopo Bob Murawski (montatore Premio Oscar), Luca Bigazzi (candidato al premio Primetime Emmy Awards), Terence Blanchard (musicista e compositore candidato all’Oscar), e molti altri, nel 2024 vedremo proprio Paola Comencini salire sul palco della Sala grande venerdì 6 settembre alle 21:30 per ricevere questo prestigioso riconoscimento e presentare il suo film Il tempo che ci vuole diretto dalla sorella Francesca Comencini e qui selezionato tra i titoli Fuori concorso.
Dopo aver collaborato con Billy Wilder e con il padre Luigi, Comencini procede la sua carriera tra alti e bassi, toccando tutti i generi cinematografici possibili al fianco di grandi nomi del cinema italiano contemporaneo, come Michele Placido e Michelangelo Antonioni. Nella sua filmografia si può notare come la scenografa e costumista romana sia in grado di passare, nel giro di pochi mesi, da film con un’estetica dura e secca come ACAB di Stefano Sollima, a commedie spensierate come Benvenuti al nord di Luca Miniero. Oggi entrambi questi titoli sono considerati dei cult del loro genere e questo dimostra come Comencini, nonostante un’apparente confusione quando si legge la sua filmografia, sceglie i suoi progetti con estrema cura.
A dimostrarlo nel 2022 affianca Paola Cortellesi nel suo esordio da regista C’è ancora domani. Successo straordinario in patria e ora lanciato anche all’estero. La collaborazione con Cortellesi (ne abbiamo parlato proprio con la scenografa qui) ha permesso alla Comencini di ricevere l’ennesima candidatura al David di Donatello.
Commentando l’assegnazione del premio, Barbera ha dichiarato:
Paola Comencini ha dimostrato di possedere una speciale sensibilità nel mettere in evidenza i tratti distintivi di epoche e personaggi, attraversando generi e linguaggi con grande rigore e al contempo inventiva. Un marcato spirito creativo che le consente di interpretare al meglio le storie da portare sullo schermo e valorizzare ogni singolo personaggio all’interno di ambienti e spazi aperti.
Insomma, anche quest’anno, la Mostra si dimostra ricca di eventi e occasioni irripetibili. Come spesso accade si tende a dare maggior risalto ai premi/film più importanti, quando invece Biennale cinema, da sempre, tende ad allargare i suoi orizzonti, soprattutto grazie i “mini festival” paralleli di Gionate degli autori e Settimana della Critica, ma anche attraverso la consegna di riconoscimenti importanti come possono essere quelli sopracitati.
L’articolo Mostra del cinema. A Paola Comencini il premio Campari proviene da ytali..