
Versione Inglese [Traduzione italiana di Mirta Baratto]
Tradotto per la prima volta in inglese, A Zenelo Angyal- L’angelo Musicante- (Venetian Angel) dello scrittore ungherese Ferenc Molnár, è una deliziosa avventura nella città che considerava “una meraviglia del mondo”. Confusione e angoscia nutrono un triangolo amoroso, con Venezia testimone di un drammatico groviglio di emozioni e malintesi. Annabel Barber cattura con grazia l’epoca del racconto con la sua traduzione delicata, che permette al lettore di divenire testimone del fascino di un tempo diverso e lontano. L’anno è il 1933 e Molnar rappresenta Venezia con colori brillanti e oro scintillante, confermando l’eterna bellezza della città e facendoci realizzare che sono solamente le persone a cambiare con i secoli.
Può spiegare il suo rapporto con Venezia?
Sono stata a Venezia regolarmente sia per lavoro che per piacere nel corso di tre decenni. Immagino che questo mi faccia sembrare vecchia! Ma è Venezia a non invecchiare. Questa è la cosa meravigliosa, e ogni volta che ci vado, mi sento ringiovanire.
Che cosa la ha ispirata a tradurre questo affascinante romanzo del 1933 di Ferenc Molnár dall’ungherese all’inglese?
Come ho detto, visito regolarmente Venezia per lavoro. Questo in virtù del fatto che sono la direttrice editoriale delle Blue Guides, una serie di guide in lingua inglese che trattano argomenti storici, artistici e di architettura. La Blue Guide su Venezia è arrivata alla sua decima edizione. Questo è ciò che mi ha portato in città, il lavoro di revisione di una guida. E vivo a Budapest, in Ungheria, quindi, quando ho scoperto il romanzo di Ferenc Molnár, ambientato a Venezia nel 1933 e mai tradotto prima in inglese, ho pensato che sarebbe stata una aggiunta interessante per noi pubblicarlo, qualcosa che i viaggiatori potrebbero aver piacere a mettere in valigia quando vengono a Venezia, da leggere a loro piacimento al Lido, oppure mentre si godono uno Spritz in qualche terrazza soleggiata.
Mi chiedo quali siano state le sfide specifiche nel tradurre un’opera vecchia di novantuno anni per un pubblico contemporaneo. La storia include delle incantevoli espressioni colloquiali (come l’affascinante “rose e fiori” per descrivere la vita a Venezia) tipiche del passato. Si è sentita libera di tradurre queste espressioni in maniera più moderna, o ha cercato di essere il più possibile fedele al testo originale dell’autore?
Bella domanda. Volevo che la traduzione fosse autentica. Gli anni Trenta sono stati un periodo molto peculiare nella storia d’Europa e specialmente per l’Europa Centrale. Atteggiamenti e scenari non sono gli stessi di oggi, e i personaggi del libro devono parlare con voci autentiche. Sentivo che in certi casi espressioni più moderne sarebbero suonate anacronistiche e avrebbero reso ancora più difficile per il lettore accettare i punti di vista, le convinzioni e le aspirazioni dei personaggi, nonché le limitazioni per quanto riguarda le possibilità e le scelte di vita.
In effetti La frase che l’ha colpita, “rose e fiori” è un esempio di un caso in cui ho dovuto trovare un’espressione che si adattasse al resto del dialogo.
Aurél approfondisce la metafora e parla di come la vita a Venezia gli ricordi quando era bambino e gli adulti lo ricompensavano quando si comportava bene dandogli dolci e caramelle.
In che modo il suo lavoro di traduttrice ha influenzato il suo lavoro editoriale e autorale?
Il mio lavoro di redattrice, traduttrice e autrice è interessante perché mi mette nella posizione di dover sempre ascoltare voci diverse, di dar loro spazio e di permettere loro di esprimersi nel modo che scelgono. Con il risultato che ho la possibilità di vedere le cose da punti di vista differenti, oltre a dover riflettere sul linguaggio e sulle forme di espressione. A volte mi trovo a combattere con giri di parole o di interi concetti che non avrei mai ideato io stessa. E i traduttori devono tradurre idee con cui non sono in accordo in maniera empatica. Credo sia importante. Guardare alle cose da molteplici punti di vista è essenziale, specialmente oggi quando sembra che ci stiamo ritirando sempre di più nei nostri scomparti privati e sottovuoto.
A Venezia è stata in grado di seguire i luoghi del romanzo in modo da poter tracciare le avventure dei protagonisti? C’è qualche posto che esisteva al tempo di Molnár ma che ora non esiste più?
Si, assolutamente. È stato divertente seguire i personaggi di Molnár in giro per Venezia e infatti ho incluso una cartina dei luoghi nella seconda di copertina del libro. Alcuni dei siti (la Pensione Corti, l’indirizzo dell’ufficio dell’investigatore provato) sono inventati, ma la maggior parte delle località sono posti reali che ancora esistono. Per quel che mi riguarda il posto più allettante ma anche il più frustrante è stata la Basilica di San Marco. C’è una scena in cui la protagonista, Irma, entra in chiesa per vedere un angelo intarsiato, in una delle cappelle sul lato sinistro. Amerei entrare nella basilica e trovare questo angelo; sono certa che Molnár avesse in mente una vera scultura, e sono sicura che si trovi lì, ed esattamente come la descrive. Ma non sono mai riuscita a vederla. Oggigiorno non è così semplice girare nella Basilica di San Marco, bisogna attendere a lungo in fila, e quando si entra bisogna seguire dei percorsi prestabiliti. Un giorno però riuscirò a trovare quell’angelo, l’ho fatta diventare la mia missione!
Il libro include una bellissima introduzione su Ferenc Molnár scritta dal nipote, Mátyás Sárközi, in cui introduce il contesto della storia e racconta dell’amore di suo nonno per Venezia. Quale è stata la reazione di Sárközi nel vedere che la storia scritta da suo nonno tradotta per la prima volta in inglese?
Molnár non è completamente sconosciuto nel mondo anglofono. Il film di Rodgers e Hammerstein Carousel si basa su una delle sue opere (sfuggì all’ascesa del fascismo in Ungheria e si stabilì a New York). Ma L’angelo Musicante non era mai stato tradotto prima. Mátyás Sárközi mi ha scritto esprimendo il suo piacere per il fatto che le opere di suo nonno abbiano ancora un pubblico, e realizzando la speranza che esprime nel suo delizioso prologo.
Venetian Angel: https://www.somersetbooks.com/venetian-angel/
Foto ©️ Blue Guides
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