Dopo Leben (Il corpo della vita, Fazi) e Der vergessliche Riese, romanzi che l’hanno reso celebre anche fuori della Germania, David Wagner si cimenta con l’avventura, una storia che conduce dal Bosforo attraverso la Turchia e tre continenti, a Berlino, una ricerca di tracce, tra Oriente e Occidente, nel profondo del movimentato XX secolo. Verkin, il titolo del libro, narra di un gatto e di una donna straordinaria, infanzia a Istanbul, famiglia armena, nonne sopravvissute a deportazioni ed eccidi nel 1915. Si racconta del padre, che ha costruito la più grande azienda elettrica della Turchia. Dei collegi svizzeri, della Parigi del 1968, degli affari redditizi a Berlino Est, dei circoli artistici a New York negli anni Settanta. Di un incidente quasi mortale che l’ha costretta in orfanotrofio per anni, del suo impegno per l’eredità armena, della lotta contro il patriarcato e del suo lavoro politico. Di un paese, di una vita piena di contraddizioni.
Verkin, uscito a metà agosto e già alla terza edizione, è stato presentato nell’ambito della rassegna “Lido incontra: la Germania e la cultura tedesca a Venezia” presso l’hotel Villa Pannonia dell’isola veneziana.
Il vincitore del Leipziger Buchpreis nel 2013, il premio per la letteratura della Fiera del libro di Lipsia, il maggiore riconoscimento per la nuova narrativa tedesca, è stato protagonista del pomeriggio letterario lidense. David Wagner è ospite del Centro Tedesco di Studi Veneziani e del ciclo “Wiederspiegelungen- Rispecchiamenti”: sono stati letti in lingua originale alcuni capitoli del romanzo poi tradotti in italiano da Cristina Vezzaro.
Verkin è stato scritto a Venezia negli accoglienti spazi del Centro Tedesco a Palazzo Barbarigo che si affaccia con la sua spettacolare terrazza sul Canal Grande. Il racconto della vita di Verkin è narrato come una vera e propria Odissea, alla quale l’Autore si ispira. La protagonista viaggia in vari continenti nella sua vita legata a città d’acqua come sono Istanbul e Venezia, si esprime in numerose lingue come fanno in realtà molti abitanti dell’antica Bisanzio, città cosmopolita da secoli: dal francese al greco, dall’ebraico al turco, dall’armeno all’inglese.
La manifestazione è stata illustrata da Petra Schaefer, referente per le relazioni artistiche del Centro, e inquadrata nell’ambito dell’iniziativa culturale che dalla scorsa primavera ha promosso una ricca serie di eventi musicali, letterari, cinematografici e che sabato 28 e domenica 29 vedra’ una festa dedicata alla birra a Malamocco presso il Gruppo Bevanda: un incontro di amicizia con la città di Norimberga sponsorizzato dalle Cantine Lido .
La Pro Loco del Lido di Venezia e Pellestrina motore dell’iniziativa è stata rappresentata da Simonetta Busulini e Guglielmo Luca Serafini che hanno accolto gli ospiti. E questo il quarto incontro culturale con una delle comunità straniere che nei secoli hanno abitato, collaborato, arricchito Venezia: negli anni passati sono state ospitate la cultura ebraica (2016),armena (2018) e francese (2020).
Immagini tratte dall’account Facebook del Centro tedesco di studi veneziani
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