In Emilia-Romagna ci sono oltre mille persone sfollate a causa dell’ondata di maltempo provocata dall’arrivo del ciclone Boris, che ha già provocato diversi danni nell’Europa centrale. La Protezione Civile ha dichiarato lo stato di allerta rossa. Diversi fiumi sono esondati, ma al momento non si ha notizia di morti, feriti o dispersi.
Le province più colpite sono Ravenna e Bologna, dove si contano rispettivamente 800 e 165 sfollati, e nelle prossime ore potrebbero registrarsi piene nel modenese, dove i fiumi Secchia, Panaro e Timido sono sorvegliati speciali.
Ma la situazione sta peggiorando anche ad Ancona, nelle Marche: qui diverse strade sono state chiuse al traffico per l’esondazione del torrente Aspio. Chiuso il casello di Ancona sud in entrata verso Pescara e in uscita per le provenienze da Bologna. La criticità si estende fino a Porto Recanati dove il casello è parzialmente chiuso in direzione Nord. Chiusa, in entrambe le direzioni anche la strada statale 16 Adriatica, per allagamento in corrispondenza del km 306.
Si registrano “vari smottamenti e piccole frane in tutte le frazioni, in Montesicuro, Gallignano, Candia, Casini di Paterno, Paterno, dove ci sono blocchi stradali”, spiega il vicesindaco di Ancona e assessore alla Protezione civile Giovanni Zinni.
Come riferiscono i tecnici del portale Ilmeteo.it, la pioggia caduta su gran parte dell’Appennino si è riversata verso le pianure, causando l’ingrossamento e le prime esondazioni di torrenti.
A partire dalla notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 settembre, la circolazione ferroviaria è sospesa per condizioni meteo critiche tra Forlì e Faenza, tra Ravenna e Castelbolognese, tra Ravenna e Ferrara, e tra Ravenna e Faenza. Trenitalia fa sapere che ci sono anche 7 treni Alta Velocità e Intercity cancellati, 11 con limitazioni, mentre 5 Intercity Notte sono stati instradati su percorsi alternativi.
“La situazione è drammatica, i nostri cittadini stanno vivendo nuovamente una situazione di difficoltà”, ha dichiarato in un video pubblicato sui social Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna. Priolo ha ricordato peraltro che nell’alluvione che colpì la Romagna nel maggio 2023 gli sfollati furono molti di più, 45mila, e che ci sono attualmente 500 volontari attivati, oltre ai presidi dei Vigili del Fuoco.
Secondo quanto riferito da Priolo nella notte, i colmi di piena hanno superato la “Soglia 3” in diversi bacini, tra cui Idice e Sillaro nel bolognese, Senio e Lamone nel ravennate, e Montone nel forlivese.
“È stata una notte difficilissima con l’attesa per il transito delle piene del fiume Lamone e del fiume Marzeno”, ha detto stamattina il sindaco di Faenza, Massimo Isola, intervenuto a Sky Tg24.” Il fiume Lamone ha attraversato Faenza e oggi sta coinvolgendo le città che sono tra Faenza e Ravenna: sulla città di Faenza gli argini hanno tenuto e non è esondato e non ha coinvolto il centro storico come era avvenuto nel maggio del 2023″.
Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale (candidato governatore del centrosinistra alle elezioni regionali di novembre) ha comunicato la chiusura del ponte di Mezzano sulla strada statale 16.
Sempre nel ravennate, a Castel Bolognese è esondato il fiume Senio con l’acqua che ha raggiunto il centro città.
In provincia di Bologna, il torrente Zena è esondato in diversi punti nel comprensorio di Botteghino di Zocca causando diffusi allagamenti e disagi.
In provincia di Forlì è esondato il Montone e il sindaco Gian Luca Zattini ha invitato tutti i cittadini di salire ai piani alti, mentre si sono registrati diversi interventi per soccorsi a persone in difficoltà tra i Comuni di Rocca San Casciano, Modigliana e Tredozio, nel Forlivese.