Quest’anno, alla prima convention dal vivo dopo la nomina di Hillary Clinton, il Partito Democratico ha offerto credenziali per assistervi a oltre diecento influencer e content creator – creatori di contenuti – provenienti dalle principali piattaforme digitali come YouTube, Twitch, Instagram e TikTok.
È la prima volta che ai creatori indipendenti è stato consentito l’accesso alla convention e sono state offerte loro opportunità di intervistare politici e leader del partito con piccoli microfoni e telefoni. Politici democratici, tra cui la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer e la sindaca di Phoenix Kate Gallego, si sono intrattenuti con molti di loro, partecipando alla creazione di contenuti virali.
Una mossa strategica che evidenzia la crescente importanza del coinvolgimento digitale nelle campagne politiche.
Anche se il presidente Biden aveva largamente conquistato il voto dei giovani alle elezioni presidenziali del 2020, da allora il presidente democratico aveva perso il sostegno di molti elettori della generazione Z, soprattutto a causa delle sue posizioni sulle trivellazioni per i combustibili fossili e sui bombardamenti di Israele sulla Striscia di Gaza. Al contrario, la vicepresidente Kamala Harris sta vivendo una rinascita nei sondaggi e nel sostegno.
E questo malgrado le sue posizioni politiche ambigue, che lasciano spazio all’interpretazione ma che potrebbero anche giocare a suo favore, permettendole di guadagnare trazione tra i giovani elettori disillusi che consumano principalmente notizie attraverso i social media.
L’attrattiva di Harris deriva non solo dall’età relativamente più giovane rispetto a Biden o Donald Trump, o dal fatto di rappresentare una “novità” nel panorama apolitico. La vicepresidente si è appoggiata molto agli influencer e ai creatori di contenuti per diffondere il proprio messaggio e amplificarne la portata, in un periodo in cui sempre meno americani – e soprattutto giovani – si affidano alle testate giornalistiche tradizionali.
L’uso sapiente di TikTok e della cultura dei meme da parte della campagna della vicepresidente ha generato un notevole entusiasmo tra i giovani elettori. Anche se il governo degli Stati Uniti sta portando avanti un’azione legale sui legami dell’app con la Cina, adducendo problemi di sicurezza nazionale – di recente, la Camera ha vietato al personale di utilizzare le applicazioni ByteDance, tra cui TikTok, sui dispositivi ufficiali – il successo di Harris sulla piattaforma è innegabile. Da quando ha ribattezzato l’account KamalaHQ da BidenHQ, Harris ha raccolto milioni di visualizzazioni e Politico ha riferito che oltre il 40 per cento dei like totali dell’account sono stati ottenuti in soli tre giorni.
E la differenza in termini di campagna rispetto a Trump la si percepisce chiaramente. Come ha osservato il New Yorker,
[…] il divario tra le presenze online delle due campagne si riduce a contenuto e forma. Mentre la campagna di Trump attinge agli angoli più oscuri di Internet – come dimostrano le battute misogine di J.D. Vance sulle “gattare senza figli” – la campagna di Harris, che ha un mese di vita, ha guadagnato un tipo diverso di trazione abbracciando i formati nativi del web.
A differenza delle strategie più tradizionali di Trump, che spesso si rivolgono a nicchie conservative e sfruttano sentimenti di rabbia e risentimento, la campagna di Harris punta su una narrazione più inclusiva e moderna. L’approccio “leggero” ai temi politici si adatta perfettamente ai nuovi media, creando un coinvolgimento più genuino. Questo ha permesso a Harris di parlare il linguaggio delle nuove generazioni, che vivono e si informano su piattaforme come TikTok e Instagram, dove i contenuti devono essere brevi, visivi e facilmente condivisibili.
Negli ultimi giorni, Harris è stata al centro di numerosi contenuti virali, sfruttando il potere dei social media a costo quasi nullo, specialmente quando sono coinvolte celebrità o influencer. Ad esempio, subito dopo la sua nomina da parte di Biden come potenziale successore, la popstar britannica Charli XCX ha twittato “Kamala IS brat”, un riferimento al suo ultimo album. Charli XCX ha spiegato su TikTok che “brat” rappresenta
una ragazza che è un po’ disordinata, le piace fare festa e magari dice delle cose stupide a volte, che si sente a proprio agio con se stessa, ma che può anche avere un crollo, e in qualche modo continua a fare festa nonostante tutto.
Questo termine è diventato virale per descrivere Harris, al punto che la pagina ufficiale della sua campagna su Twitter ha cambiato lo sfondo per abbinarsi al verde dell’album della cantante, generando una cascata di condivisioni sui social media.
Successivamente, Lady Gaga ha contribuito involontariamente al fenomeno virale con un montaggio di immagini del tour Harris-Walz, accompagnato dalle sue parole in un’intervista: “Niente sonno, autobus, club, un altro club…”, che hanno risuonato sui social. Gli utenti hanno poi preso vecchie clip della vicepresidente, creando montaggi fancam che la mostrano mentre balla o spiega come preparare un tacchino per il Giorno del Ringraziamento, portandoli rapidamente alla ribalta.
In particolare, un video del 2023, in cui Harris racconta una storia in cui sua madre le chiede: “Pensi di non avere una storia alle spalle?” e poi aggiunge “Esisti nel contesto di tutto ciò in cui vivi e di ciò che è venuto prima di te”, è diventato virale. Inizialmente, questo clip è stato utilizzato per criticare Harris sui profili social di destra, come @RNCResearch. Tuttavia, intorno al momento in cui Harris è diventata la probabile candidata democratica, i suoi sostenitori hanno ripreso e remixato il meme, facendolo esplodere nella ‘for you page’ di TikTok a livello nazionale e globale.
Oggi i sostenitori di Harris si riconoscono anche grazie all’emoji della noce di cocco sul loro profilo. Sostenitori online che si sono persino autodefiniti KHive — un chiaro riferimento alla Beyhive della cantante Beyoncé.
In parallelo, gli influencer hanno giocato un ruolo cruciale nel rafforzare la presenza di Harris sui social media. Quando il candidato vicepresidente repubblicano JD Vance si è avvicinato ad Air Force Two in Wisconsin, scherzando con i giornalisti sul suo “futuro aereo”, i creatori di contenuti non hanno perso tempo. Hanno abbinato un video di Harris che saluta un gruppo di Girl Scouts alla pista con un video dell’aereo di Vance nelle vicinanze, arricchendo il tutto con l’audio di tendenza di Abby Lee Miller, nota per “Dance Moms,” e una didascalia ironica con emoji che alza gli occhi al cielo. Questo TikTok di dieci secondi ha ottenuto 16,3 milioni di visualizzazioni e 3,7 milioni di mi piace, dimostrando l’impatto virale del contenuto.
Infine, uno dei post di maggior successo dell’account ufficiale è stato “Femininomenon,” un TikTok che utilizza l’audio della canzone omonima della pop star della Gen Z Chappell Roan. Questo video ha conquistato 56 milioni di ascolti e 7,3 milioni di mi piace, segnando un picco nelle performance dell’account e confermando la forza del messaggio di Harris nel panorama digitale.
I meme e i contenuti virali non solo servono a promuovere un candidato, ma spesso mirano anche a ridicolizzare l’avversario politico. Un esempio lampante è quello del candidato vicepresidente repubblicano J.D. Vance, diventato bersaglio di numerosi meme che lo ritraggono in situazioni comiche con un divano, basati su una falsa attribuzione del suo libro, Hillbilly Elegy. Nonostante l’Associated Press abbia confermato che tali affermazioni sono infondate, i meme hanno continuato a circolare e ad essere amplificati da comici come Stephen Colbert, aumentando la loro visibilità.
Questi meme hanno avuto un impatto tangibile sul gradimento di Vance, il cui sostegno è crollato rapidamente, complici anche altre dichiarazioni poco fortunate che sono diventate anch’esse oggetto di meme. La situazione è arrivata a tal punto che Tim Walz, il candidato vicepresidente di Harris, ha ironizzato nel suo discorso di presentazione, affermando di “non vedere l’ora di affrontare Vance in un dibattito, se riesce a staccarsi dal divano”. Questo tipo di riferimento, particolarmente apprezzato dai giovani e dagli utenti di social come TikTok e Instagram, ha generato ulteriori contenuti virali.
Dietro a questi fenomeni virali, però, ci sono anche le persone che guidano le campagne. La campagna Harris-Walz, ad esempio, si avvale di un team di TikTok composto da cinque membri dello staff, tutti sotto i venticinque anni. Questo stesso gruppo, già impegnato nella rielezione di Joe Biden, ha visto un cambiamento di tono significativo con la sostituzione di Biden da parte di Harris. Il cambio del nome da @BidenHQ a @KamalaHQ ha portato a un raddoppio dei follower, che ora superano i 4 milioni, dimostrando l’efficacia della nuova strategia digitale e il crescente impatto della campagna sui social media.
Per potenziare la propria presenza sui social media, la campagna Harris-Walz ha deciso di creare anche un profilo personale per la vicepresidente Harris, una mossa che Biden non aveva adottato. Questo cambiamento ha avuto un impatto immediato: Harris ha guadagnato 2 milioni di follower nelle 24 ore successive all’annuncio, arrivando rapidamente a 5 milioni. Poco dopo, anche Walz ha lanciato il suo account TikTok, avviando il profilo con un video informale accanto al suo cane, Scout.
Tra i membri chiave del team, c’è Lauren Kapp, venticinquenne e ideatrice dei post virali sull’aereo di Vance e del successo “Femininomenon”. Kapp, insieme ad altri membri del “team di risposta rapida”, si occupa di monitorare e sfruttare le tendenze e i momenti chiave sui social media in tempo reale, spesso agendo senza necessità di approvazioni da parte dei livelli superiori della campagna.
Questo team digitale, che ha collaborato con centinaia di creatori e influencer, è essenziale per la raccolta di contenuti e lo sviluppo di post sui social media. Il New Yorker, che ha seguito la campagna online di Harris, ha osservato come la campagna sia diventata altamente reattiva alle tendenze quotidiane sulla piattaforma, instaurando una sorta di dialogo continuo e dinamico con i fan della vicepresidente.
La campagna di Harris ha anche un account sulla piattaforma di social media di Trump, Truth Social, dove segue un solo account, quello di Trump. La strategia in questo caso non è quella di confutare la disinformazione o cercare di convertire i repubblicani scettici nei confronti dell’ex presidente. Invece, l’account di Harris ha optato per la derisione dell’avversario:
Quando Trump si è lamentato del fatto che la Harris si stesse prendendo troppo credito per le dimensioni delle sue folle, l’account Truth Social della Harris ha postato le foto dei comizi di Philadelphia dei due candidati nella stessa arena, una accanto all’altra (suggerendo, ovviamente, che la sua era effettivamente più numerosa). Tali azioni sono pronte per essere condivise allegramente al di là di Truth Social, una performance diretta a tutti i social media.
Che la campagna ufficiale creda che questa strategia possa essere utile per portare i giovani a votare lo testimonia anche il livello dei finanziamenti. La campagna ha recentemente annunciato un budget di duecento milioni di dollari per la pubblicità digitale fino a novembre, “la più grande campagna pubblicitaria digitale” dicono “nella storia politica degli Stati Uniti”.
Secondo USA Today, questo successo sarebbe anche il risultato di anni di lavoro dello staff di Harris. Durante la sua breve campagna presidenziale del 2019, la squadra digitale di Harris ha adottato una strategia mirata: monitorare attentamente le conversazioni sui social media e coordinarsi con gli influencer per amplificare la presenza online. Hanno iniziato a diffondere clip audio e video di Harris su TikTok, consentendo ai creatori di contenuti di remixare questi materiali con i propri messaggi. Inoltre, hanno prodotto video in formato verticale, ottimizzati per la visualizzazione sui telefoni, e hanno pubblicato clip di brevi momenti che potevano essere facilmente assemblati.
Molti dei filmati che oggi circolano online provengono proprio da quel team del 2019, dimostrando la lungimiranza della loro strategia. Tutti questi video e audio sono ora disponibili per gli influencer, che possono utilizzarli per creare contenuti nuovi e originali. Questa strategia si è rivelata estremamente potente, fungendo da vera e propria “fabbrica di meme”. Ogni volta che accade qualcosa di rilevante, si diffonde un’ondata di meme, che raggiunge diversi creatori. Questi, a loro volta, selezionano e remixano i contenuti per adattarli alle tendenze e alle dinamiche del momento.
Rita Kirk, professoressa di Relazioni Pubbliche alla Southern Methodist University, che studia le strategie di comunicazione politica sostiene che
per anni, in qualità di vicepresidente, Harris ha gettato le basi digitali dietro le quinte, incontrando i giovani elettori, gli influencer dei social media e diverse organizzazioni di base. È chiaro che si aspettava di candidarsi alla Casa Bianca in futuro. Credo che probabilmente non si aspettasse di farlo quest’anno, ma comunque ci stava lavorando. Ha usato tutto questo tempo in anticipo per costruire le sue capacità.
Nonostante il vantaggio significativo di Harris su Trump, questo è comunque inferiore al 60per cento di sostegno ottenuto dai giovani elettori che avevano votato per Biden nel 2020, secondo il sondaggio. Di conseguenza, investire in strategie mirate a mobilitare i giovani a votare, e a votare per Harris, potrebbe rivelarsi cruciale per ottenere un sostegno decisivo nelle prossime elezioni.
I risultati della strategia iniziano a farsi notare. La campagna sta monitorando il suo successo digitale attraverso vari indicatori, tra cui like e visualizzazioni, raccolta fondi, donatori ricorrenti, iscrizioni di volontari e l’ampia conversazione sui social media. Inoltre, più di 230.000 elettori si sono registrati per votare tramite Vote.org da quando Biden ha annunciato il suo ritiro dalla corsa presidenziale. Di questi, un portavoce di Vote.org ha dichiarato che il 18% erano elettori di 18 anni e l’81% aveva tra i 18 e i 34 anni. Questo dato rappresenta un potenziale segnale positivo che il messaggio della campagna sta effettivamente facendo breccia tra i giovani elettori.
In un’intervista al New Yorker, Laura Olin, una stratega digitale che è stata direttore dei social media della campagna di rielezione di Barack Obama nel 2012, ha dichiarato che la campagna Harris-Walz sta approfittando del suo impegno online per emergere in un panorama di Internet molto più affollato rispetto a dieci anni fa:
C’è molto più rumore oggi. È più difficile farsi notare. Ormai, non ha senso dire qualcosa a meno che non sia divertente, intelligente o distintivo in qualche modo. Le campagne non possono più permettersi di essere noiose. L’umorismo è diventato una valuta preziosa su Internet, così come la capacità di mostrare che si sta scherzando. I messaggi politici asciutti o gli avvertimenti su minacce alla democrazia hanno meno possibilità di essere condivisi rispetto a una buon dose di umorismo.
L’umorismo renderebbe i messaggi politici più comprensibili e memorabili e favorirebbe anche una connessione emotiva positiva con gli elettori. Uno strumento fondamentale per migliorare la visibilità di un candidato politico. Quello di cui ha bisogno Harris, oggi più attenta a creare uno stato d’animo collettivo positivo, soprattutto tra i giovani. E con il panorama politico in continua evoluzione, la capacità della candidata democratica di mantenere questa connessione e di stimolare l’impegno tra i giovani potrebbe rivelarsi decisiva per il risultato delle elezioni del 2024.
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