Luciano D’Adamo: la biografia, la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sull’uomo che ha perso la memoria ed è rimasto al 1980.
Una vita normale, una moglie, un figlio ormai adulto. Poi l’incidente, il coma. Quindi il risveglio e una memoria ormai svanita, rimasta bloccata a 39 anni prima. Può sembrare la sinossi di un film, la storia di un uomo che perde improvvisamente la memoria e dimentica una vita intera vissuta. Ma è tutto vero. È la storia, drammatica, di Luciano D’Adamo, l’uomo che si è risvegliato senza i ricordi di 39 anni di vita, senza la capacità di poter riconoscere la moglie e il figlio. Scopriamo insieme alcune curiosità su di lui e su quest’incredibile vicenda.
Luciano D’Adamo: la biografia
Non conosciamo molti dettagli sulla biografia di Luciano D’Adamo, un uomo come tanti altri, prima di essere travolto da un’auto e di diventare suo malgrado protagonista di una storia assunta. Sappiamo solo che è nato nel 1956 a Roma, e che è cresciuto nella Capitale. Non sappiamo però chi fossero i suoi genitori, ma sappiamo che ha dei fratelli. Uno di loro purtroppo non ha fatto in tempo a conoscerlo.
Anziano che cammina con mani dietro la schiena
Luciano D’Adamo: la carriera
Anche per quanto riguarda la sua carriera, sono pochi i dettagli che si conoscono di Luciano. Sappiamo che nel 1980 lavorava a Fiumicino, era dipendente dell’aeroporto, in particolare faceva parte del personale di terra. Ed è proprio a quei tempi, al 20 marzo del 1980, che è rimasta ferma la sua memoria.
All’epoca aveva 24 anni, e da quel momento non ricorda più nulla. Stando alla sua versione dei fatti, Luciano sa di aver avuto un incidente, di ritorno a casa dopo il lavoro. Il problema è che l’incidente è avvenuto 39 anni dopo, nel 2019, e non a Monte Mario, come ricordava, bensì a via delle Fornaci.
Dopo una lunga degenza in coma, Luciano si è risvegliato all’ospedale Santo Spirito senza ricordare chi fosse e quale fosse la sua vita. Quando l’infermiere gli chiese il numero di qualche parente, lui gli diede quello di casa della madre. E quando all’ospedale si presentarono una donna e un uomo adulto, di 35 anni, sua moglie e suo figlio, lui non li riconobbe.
Come d’altronde non riconobbe se stesso. Alzatosi dal letto dell’ospedale per guardarsi allo specchio, si ritrovò davanti non il ragazzo il 24 anni che aveva impresso nella memoria, bensì un uomo di 63 anni, dai capelli grigi e il volto scavato dalle rughe.
La sua storia, drammatica e sorprendente, è diventata ovviamente virale sui social e non solo, al punto da fargli guadagnare un’ospitata nel programma Chi l’ha visto di Federica Sciarelli. Intervistato dal Corriere della Sera, Luciano ha però raccontato in anteprima alcuni dettagli della sua vicenda. Ad esempio, ha spiegato cosa abbia provato quando suo figlio gli ha mostrato delle foto da un “coso” per lui misterioso, una sorta di macchina fotografica miniaturizzata. Gli smartphone, nella sua memoria, non erano infatti più presenti.
Dopo essersi risvegliato, Luciano ha cominciato una lunga riabilitazione, aiutato dalla moglie, per cercare di ricordare quanto accaduto nei 39 anni di vita cancellati dalla sua mente. E qualcosa ogni tanto riemerge, in maniera casuale. Spesso ricordi calcistici, come il ‘cucchiaio’ di Totti in Italia-Olanda. Anche se non aveva idea di chi fosse Totti, né conosceva giocatori come Messi, Ronaldo, Del Piero, Bergomi, nemmeno Maradona.
“Ho vissuto solo un terzo della mia vita, 39 anni sono nel buio“, ha spiegato Luciano, aggiungendo: “Ho imparato che solo la memoria è la vita vissuta. Il resto vola nel vento“.
La vita privata
Luciano ha una moglie e un figlio, ma non sappiamo molto altro sulla sua vita sentimentale. Quel che è certo è che la sua memoria è rimasta bloccata a poco prima del suo matrimonio. Nella sua mente la moglie era quindi ancora la 19enne di cui si era innamorato, mentre il figlio non esisteva minimamente. Oltre a questo, sappiamo che ha vissuto e continua a vivere a Roma.
3 curiosità su Luciano D’Adamo
– Una delle poche cose che Luciano non ha dimenticato è la sua fede calcistica: è sempre stato un tifoso della Roma.
– Non solo il calcio e gli affetti. D’Adamo ha dimenticato anche i più importanti eventi della storia, come Tangentopoli, l’ascesa di Berlusconi, la successione dei papi, la caduta del muro di Berlino o l’11 settembre.
– Sono stati cancellati dalla sua memoria anche i dolori di una vita, la morte della madre, il rapporto con i fratelli. Traumi che ha dovuto rivivere due volte, nel momento in cui sono accaduti e nel momento del risveglio dal coma.