Prosegue il botta e risposta tra residenti e commercianti in merito alla nuova ordinanza che prevede una stretta sulla movida nell’Umbertino. Se da una parte ci sono i commercianti contrari alla stessa sopratutto per via di un calo negli affari, dall’altra ci sono i cittadini, in particolare il comitato dell’Umbertino favorevole alla nuova regolamentazione per guardare al futuro e lasciare al passato il “degrado” del “far west”. Tra loro, Mauro Gargano, responsabile del comitato, tornato sul tema.
“Assistiamo in questi giorni – spiega – a tutta una serie di prese di posizione e attacchi mediatici, anche scomposti, che mirano ad attaccare un provvedimento che, sebbene fosse oramai dovuto nell’ interesse della intera collettività cittadina (il grave inquinamento acustico acclarato nell’ ambito territoriale esponeva il Comune ad una miriade di azioni risarcitorie, i cui costi sarebbero ricaduti poi sulle spalle dei concittadini tutti) è stato assunto dopo un lungo iter (dall’osservazione dei fenomeni alla audizione delle varie categorie di esercenti e del comitato dei residenti), peraltro recependo i suggerimenti proposti nei vari tavoli dalle parti. La finalità, condivisa da tutti, cui mira il provvedimento, peraltro sperimentale, è ben delineata: Contrasto all’inquinamento acustico e ripristino della legalità e della vivibilità nell’ Umbertino. Non solo ma la sensibilità (non può non darsene atto) dell’amministrazione comunale ha inteso monitorare gli effetti del provvedimento sul territorio aprendo un tavolo (permanente) con le diverse parti interessate. Tutto sembra andare nel verso giusto. Governare finalmente il fenomeno della “movida” (intesa come “vivace e intensa vita artistica e culturale notturna”), connesso all’insediamento delle attività di ristorazione, per evitare che si trasformi in mala movida, con le note conseguenze negative. Notiamo però che incominciano ad emergere, tra la miopia di alcuno e gli interessi di altri, voci dissonanti che vorrebbero minare le finalità del provvedimento”, evidenzia.
“Perché fare resistenza ad uno sviluppo ordinato, armonico e qualitivo del territorio? A chi giova il Far West? Leggiamo oggi un editoriale sul Corriere di Michele Cozzi che ci lascia perplessi. Dopo la definizione di “inquilini dell’ Umbertino” (derubricata a lapsus) ora ci imbattiamo in quella altrettanto denigratoria, della “lobby della Ztl”. Viene da domandarsi se non sia l’inizio di una campagna mediatica denigratoria, che vorrebbe, continuando a prospettare una contrapposizione residenti/ristoratori o comunque una conflittualità tra gruppi, occultare la realtà del territorio (il disastro dell’Umbertino) e, minando il provvedimento, mantenere lo status quo. Lo ripetiamo a chi giova il Far West? Perché mistificare quello che avviene da tempo nell’ Umbertino (altro che “cosa loro”)? A chi propone una visione non certo corrispondente alla realtà del territorio (saremmo oltremodo grati se volesse avere con noi una interlocuzione sul tema) evocando una idilliaca “immagine” di “una birra al chiaro di luna in una notte barese di mezza estate” potremmo offrire la stessa birra nel reale contesto, con sottofondo di Moonlight Serenade da ben 75 decibel (rilevazioni Arpa). No al degrado Si ad uno sviluppo ordinato, armonico e soprattutto qualitativo dell’Umbertino”, conclude allegando una serie di foto relative alle serate post movida nel quartiere.
L’articolo Mala movida a Bari, le voci dall’Umbertino: “A chi giova il Far West?” proviene da Borderline24.com.