Il mondo dei fumetti piange la morte dell’artista Andrea Barion. Il noto fumettista ci lascia a 44 anni. Le cause della morte.
Andrea Barion, meglio conosciuto con il soprannome “Svario”, ci ha lasciati prematuramente a soli 44 anni. Il fumettista e artista di Rovigo, amato per il suo talento e per il suo impegno sociale, è stato trovato senza vita nella sua casa di Borsea il 3 novembre.
Ma scopriamo che cosa è successo.
Il presagio di Andrea Barion
Solo una settimana prima della sua scomparsa, Andrea Barion aveva condiviso una frase sui social: “Esiste una rabbia che non ha niente a che fare con la cattiveria. È il ruggito di chi sta difendendo la propria fragilità“.
Un pensiero che sembra presagire la triste fine di un artista che, nonostante le difficoltà, ha sempre cercato di esprimere se stesso attraverso l’arte.
La notizia della morte dell’artista ha scosso profondamente la comunità e i suoi numerosi amici e sostenitori.
“Ai tuoi occhi belli, al colore del mare… a tutto quello che è stato” recita uno dei tanti messaggi di cordoglio.
Andrea Barion ha vissuto momenti difficili, segnati dalla perdita della madre, annegata nel fiume Po nel 2012 e mai ritrovata. Questo evento traumatico lo aveva colpito profondamente, ma non aveva spento la sua voglia di creare e di esprimersi attraverso il disegno e la fotografia.
Negli ultimi anni, tuttavia, Andrea aveva affrontato ulteriori sfide: aveva perso il suo lavoro come grafico a causa della pandemia e si era ritrovato a lavorare come magazziniere per Amazon.
Andrea Barion: una vita tra arte e pace
Andrea era molto più di un fumettista: era anche un fotografo, un attivista della pace e un amante della cucina e della musica punk.
Tra le sue opere più conosciute c’è la graphic novel “Herschel & Svarion”, realizzata insieme a Francesco Casoni nel 2017. La graphic novel racconta una storia surreale ambientata nella sua amata terra, il Polesine.