L’incidente di Calenzano fa subito pensare alla situazione di Porto Marghera dove oltre agli impianti e depositi industriali, si svolgono numerose attività di scarico e carico di sostanze pericolose, anche dai vagoni ferroviari, ed esiste un intenso traffico di cisterne dai siti di carico, ma dove anche sono stati autorizzati gli approdi temporanei delle navi da crociera alle banchine commerciali e industriali. Tutte le banchine adibite anche a terminal crociere sono comprese all’interno dell’area a rischio di incidente rilevante.
Nell’aprile del 2024 è stato approvato l’aggiornamento del Piano di Emergenza Esterna PEE alla zona industriale di Porto Marghera, dove hanno sede almeno otto grandi impianti industriali a rischio di incidente rilevante, “in considerazione del mutato assetto del contesto territoriale per la presenza degli ormeggi provvisori delle navi da crociera“
L’approvazione del Piano di Emergenza Esterna è stata firmata dal Prefetto Michele di Bari.
Il Piano è stato il frutto della collaborazione di Arpav, Vigili del fuoco, Autorità portuale, Comune di Venezia, Protezione civile, ministero dell’Interni.
Mentre il Piano progetta, in forma teorica, di tutelare la popolazione esterna all’area industriale tace della presenza di migliaia di civili, quali sono i crocieristi, all’interno e ai contorni dell’area industriale che si muovono da e per i terminal temporanei delle navi da crociera, interni all’area industriale.
Il Piano si limita a trasferire all’Autorità Portuale le azioni di tutela da compiere verso i crociersti, il personale addetto e ai lavoratori dei bagagli senza rendendosi conto dei grandi numeri in gioco.
Questo palese controsenso – la presenza di ignari civili all’interno di un’area a rischio di incidente rilevante – è il frutto dei consulenti del Presidente Draghi al tempo del Decreto 131/21 che, incuranti dei rischi industriali, hanno individuato Marghera come soluzione alla continuità degli interessi delle Compagnie crocieristiche, dei proprietari delle banchine e delle aree contigue e della società VTP.
Oggi il Prefetto è cambiato.
Questi, alla luce del grande incidente mortale di Calenzano, dovrebbe rileggere le inconcludenti procedure che dovrebbero essere messe in atto dell’Autorità Portuale in caso di incidente grave, e assumere l’unica decisione sensata, cioè di impedire l’approdo delle crociere a Porto Marghera.
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