Il percorso di un pallavolista, purtroppo o per fortuna, non è praticamente mai lineare. Ci sono svolte, ostacoli, interruzioni e novità che modificano ogni parvenza di copione. Bisogna, dunque, avere la lucidità di comprendere che rimettersi in gioco non vuol dire fare un passo indietro, bensì essere proiettati verso orizzonti più limpidi.
Amélie Rotar ha dimostrato di credere in questo mantra, come testimoniato dalla decisione di lasciare la SMI Roma Volley a metà stagione per trasferirsi in Romania, precisamente al CSM Volei Alba Blaj.
Ecco le dichiarazioni della schiacciatrice francese, intervenuta in esclusiva ai nostri microfoni.
Amélie, qualche giorno fa hai deciso di risolvere il tuo contratto con la SMI Roma Volley. Come sei arrivata a questa decisione?
“Non ritengo necessario spiegare le ragioni che mi hanno portato alla decisione di partire; posso solo dire che è stata una scelta importante per il mio benessere. Desidero però esprimere la mia gratitudine a Roma per avermi dato l’opportunità di conoscere il campionato italiano. Ho sempre sognato di giocarci e di confrontarmi con le migliori squadre e le migliori giocatrici del mondo. Spero un giorno di tornare in Italia per continuare a inseguire questo sogno”.
Come valuti la tua esperienza con il club giallorosso? Hai qualche rimpianto?
“Alla fine, non è andata come speravo la mia prima esperienza in Italia, ma ho imparato molto e mi porterò dietro tanti insegnamenti. In Italia ogni partita è di altissimo livello e piena di sorprese, perché anche una squadra in fondo alla classifica può battere una squadra nelle prime posizioni. Mi è piaciuta molto l’incertezza per cui tutto può succedere e perciò bisogna dare il 100% in ogni momento. Inoltre, sono grata per le persone che ho incontrato durante la mia esperienza a Roma, e in particolare le mie compagne… Sono certa che resterò in contatto con loro. Questa è la bellezza dello sport: si creano legami forti con altre persone in breve tempo. Quindi, vorrei ringraziarle per il supporto e la gentilezza, e dire loro che mi mancheranno”.
Foto Lega Volley Femminile
Hai un ultimo messaggio per i tifosi di Roma?
“Ho già inviato un messaggio al Branco e ai tifosi di Roma, ma mi fa piacere farlo di nuovo. Queste persone ci hanno sempre sostenuto nei momenti difficili e ci hanno seguito in tutta Italia. Pertanto, ai tifosi di Roma dico grazie per l’accoglienza, il sostegno costante, gli incoraggiamenti e l’energia che spinge le giocatrici a dare il massimo anche nelle avversità”.
Per te è appena cominciata una nuova avventura in Romania. Quali sono le tue sensazioni da giocatrice dell’Alba Blaj? E quali sono le tue aspettative?
“Le sensazioni sono fantastiche! Sono entusiasta di far parte dell’Alba Blaj. È un club che ha fatto molto bene finora; quindi, cercherò di aiutarlo a proseguire su questa strada. I miei obiettivi sono trovare il mio posto all’interno della squadra, crescere come giocatrice, supportare le mie compagne nella loro crescita, divertirmi giocando a pallavolo e migliorare negli aspetti in cui ho qualche difficoltà. Il club punta a vincere il campionato, e io voglio far parte di questa storia! Sin dal mio arrivo, ho notato un alto livello di professionalità. Abbiamo a disposizione molte risorse per esprimerci al meglio; alla fine, spetta a noi sfruttarle al massimo”.
Sappiamo che tuo padre è nato nella regione di Blaj. Questo fattore ha influenzato la tua scelta?
“Onestamente, questo non ha influito sulla mia scelta, anche se so che per lui è motivo di orgoglio vedermi giocare per la squadra che ha sede vicino alla sua città natale. Sono davvero felice di poter giocare nel mio ‘secondo paese d’origine’ e sono molto orgogliosa di essere approdata in un luogo speciale per mio padre e la mia famiglia. Tuttavia, quando ho preso la mia decisione, ho semplicemente avvertito che Blaj sarebbe stato il posto migliore per me, dove avrei potuto esprimermi al meglio nella seconda parte della stagione”.
Quali sfide ti aspetti di dover affrontare dopo un cambio di squadra a metà stagione? Come pensi di affrontarle?
“Unirsi a un nuovo club a metà stagione non è facile, ma il mio mindset è di essere me stessa e dare il massimo per la squadra e per le compagne. Come ho già detto, l’Alba Blaj ha ottenuto ottimi risultati in questa stagione; quindi, spero di contribuire ulteriormente a quanto di buono ha già realizzato”.
Facciamo un passo indietro e parliamo delle Olimpiadi di Parigi. Com’è andata la tua esperienza a cinque cerchi? Quali sono i ricordi che porterai con te per sempre?
“Parigi 2024 è stata un sogno. Le Olimpiadi rappresentano l’obiettivo di ogni atleta, essendo il traguardo più prestigioso di una carriera sportiva. Partecipare a un evento di tale portata è un’esperienza difficile da descrivere, poiché per molte persone si tratta dell’occasione di una vita. Essere circondata dai migliori atleti del mondo e vivere i Giochi Olimpici in casa, davanti alla mia famiglia e ai miei amici, è stato davvero speciale. Un ricordo che non dimenticherò mai è la prima Marsigliese che ho cantato in un palazzetto con oltre 10.000 persone. L’emozione che provavo, sapendo che in tribuna c’era la mia famiglia, è stata incredibile. Ho apprezzato molto anche il rispetto dei tifosi: non abbiamo vinto nemmeno una partita, ma l’orgoglio e la gioia di coloro che sono venuti a sostenerci hanno un significato profondo per noi. Anche la cerimonia di apertura, con la Tour Eiffel illuminata e Celine Dion che cantava, rimarrà per sempre impressa nella mia memoria. Sono davvero grata di aver avuto l’opportunità di rappresentare il mio paese in questo modo”.
Foto Fédération Française de Volley
Cosa deve fare la Francia per migliorare e ridurre il gap dalle nazionali più forti al mondo?
“Penso che la Francia stia crescendo ogni anno. Nel 2019 eravamo al 44° posto del ranking mondiale. Poi è arrivato Emile Rousseau, che ha apportato molti cambiamenti, e oggi siamo al 19° posto. Ha svolto un ottimo lavoro e gli sono molto grata. Guardando al futuro, con l’arrivo del nuovo allenatore Cesar Hernandez, sono certa che la squadra continuerà a migliorare. Porterà la sua visione unica della pallavolo e le idee creative che ho avuto modo di apprezzare mentre giocavo per lui l’anno scorso. Inoltre, il nostro gruppo è molto affiatato ed è davvero divertente lavorare insieme. Sono convinta che questo ci aiuterà a raggiungere i risultati desiderati come squadra”.
Sei contenta per la nomina di Cesar Hernandez Gonzalez come nuovo head coach della nazionale francese? Stai già facendo un pensierino agli impegni dell’estate 2025?
“Come ho già detto, Cesar è uno dei migliori allenatori che abbia mai avuto. È un ottimo tecnico e, soprattutto, una grande persona. Ha molta esperienza e ha vissuto momenti significativi sia al VakifBank che con la nazionale coreana. Perciò, sono sicura che il suo arrivo sia una cosa positiva. Io e le mie compagne non vediamo l’ora di iniziare questa nuova avventura e affrontare insieme un’estate ricca di impegni!”.
Quali sono i tuoi sogni e obiettivi per il futuro?
“Come pallavolista, ho una grande voglia di imparare. Desidero crescere negli aspetti del gioco in cui faccio più fatica e continuare a migliorare in quelli in cui mi sento più a mio agio. Mi piacerebbe giocare nei migliori club del mondo per affrontare sfide che possono aiutarmi a progredire ulteriormente. Sogno di partecipare a un’altra Olimpiade, in particolare a Los Angeles 2028, insieme a mio fratello, che è un giocatore di beach volley. A livello personale, voglio continuare a scoprire cose nuove su me stessa e mettermi nelle migliori condizioni per avere successo. Sono anche molto interessata ad altre culture e stili di vita; per questo, mi piacerebbe visitare nuovi paesi, anche quelli più poveri, per dare una mano dove possibile e trascorrere del tempo con le persone del posto. Ad esempio, insieme a bambini che non hanno accesso allo sport o ad altre attività a causa delle difficili condizioni familiari o del loro paese. Vorrei dedicare a loro il mio tempo e condividere la pallavolo, una passione che ha portato tanta gioia nella mia vita”.
Per concludere, ti chiedo: chi è Amélie Rotar fuori dal campo?
“Sono una musicista, sia chitarrista che pianista autodidatta. Adoro suonare quando ho bisogno di uno
spazio per i miei pensieri. Inoltre, mi piace dormire – forse un po’ troppo – e scoprire nuovi posti e paesi.
Infine, sono una persona che ama profondamente la sua famiglia: senza di essa, oggi non sarei qui”.
Di Alessandro Garotta
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