Limiti a nuove aperture nelle aree vincolate: pronto il regolamento. Il settore Polizia Annonaria, Ecologia e Attività produttive, su indicazione dell’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli, ha inviato infatti ai responsabili dei cinque Municipi il “Regolamento comunale sulla disciplina di insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali alimentari per il consumo sul posto” per avviare l’iter di condivisione e approvazione del testo e poi approvare la delibera in giunta per il definitivo passaggio in Consiglio comunale.
Il documento, nato dal lavoro del gruppo di lavoro intersettoriale, intende disciplinare l’insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali alimentari per il consumo sul posto, rispettando la normativa comunitaria e nazionale. L’obiettivo è bilanciare l’interesse delle imprese con quello della collettività, salvaguardando l’ordine pubblico, la sicurezza, la salute, l’ambiente e il patrimonio storico-artistico della città.
“Questo regolamento rappresenta per noi la prova, nero su bianco, che Bari oggi è pronta a diventare grande – spiega Pietro Petruzzelli -. Dopo le difficoltà del periodo post covid, in cui l’amministrazione comunale è intervenuta per sostenere la ripresa delle attività, con risultati straordinari sia in termini di economia derivata sia di crescita dell’offerta ricettiva in città, siamo stati capaci di recuperare l’appeal turistico che tutti avevamo temuto di perdere con le sofferte chiusure. Oggi, quindi, siamo nelle condizioni di poter governare questo sviluppo dotandoci di uno strumento regolatorio che, se da un lato punta a qualificare l’offerta ricettiva e la vivibilità di alcune zone della città, oppresse forse da un’eccessiva presenza di persone, dall’altro promuove uno sviluppo omogeneo della città, supportando, seppur indirettamente, l’apertura di attività in nuove zone di Bari su cui peraltro stiamo intervenendo con progetti di riqualificazione. Questo regolamento punta a tenere insieme tutte le esigenze presenti: quelle dei residenti, con il loro diritto al riposo e alla vivibilità del proprio quartiere, degli operatori economici e di tutte le persone che in questi anni hanno imparato ad apprezzare e a frequentare la nostra città, anche grazie alla presenza di un’offerta per il tempo libero di qualità. Attendiamo quindi il parere dei cinque Municipi perché la proposta di regolamento approdi in giunta e in Consiglio comunale, dove ci confronteremo per un’approvazione condivisa”.
Il regolamento, in particolare, individua aree del territorio comunale da sottoporre a tutela (AST – indicate sulle planimetrie con la lettera B) e aree da sottoporre a elevata tutela (ASET – indicate sulle planimetrie con la lettera C), soggette a un regime autorizzatorio specifico per l’apertura e il trasferimento di attività, al fine di garantire la qualità del servizio e la sostenibilità sociale e ambientale delle stesse. Sono escluse dall’applicazione del regolamento le attività di somministrazione di alimenti e bevande presenti: negli esercizi annessi a strutture ricettive come alberghi e pensioni; nei locali con attività di spettacolo, intrattenimento, sale da gioco, impianti sportivi, cinema, teatri, ecc.; nelle aree di servizio delle strade principali e delle autostrade, nelle stazioni dei mezzi di trasporto pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico; presso gli impianti di distribuzione carburanti; nelle mense aziendali, circoli cooperativi e altre attività non aperte al pubblico; in strutture come ospedali, scuole, caserme, strutture di accoglienza e simili, nei limiti dei loro compiti istituzionali e senza fini di lucro; nei centri polifunzionali e nelle attività temporanee; al domicilio del consumatore.
Nelle aree tutelate le aperture degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali alimentari per il consumo sul posto saranno soggette a una specifica disciplina autorizzatoria. In allegato al regolamento sono indicate le localizzazioni delle aree individuate sulla base di indicatori territoriali e dell’analisi degli indicatori di criticità di contesto territoriale. Gli indicatori di criticità di contesto territoriale sono i seguenti: distribuzione delle attività di somministrazione di alimenti e bevande; distribuzione della popolazione residente con classe di età ≥ 50 anni; presenza di “luoghi sensibili” distinti in edifici (scuole di ogni ordine e grado, ospedali, case di cura e di riposo, RSA, convitti e dormitori, ecc.) e nelle aree a verde (giardini, parchi urbani, ecc.); presenza di zone di pregio artistico, storico e architettonico; quantità di rifiuti urbani prodotti; numero dei verbali elevati dalla Polizia Locale; orario di apertura; equilibrio tra superficie di somministrazione/vendita e capacità di ospitare avventori; accessibilità alle persone con disabilità; insonorizzazione dei locali; presenza e caratteristiche delle occupazioni esterne (plateatico); perseguimento di pratiche di sostenibilità ambientale.
Il territorio comunale, ai fini dell’applicazione del regolamento, è considerato come un’unica zona commerciale in cui individuare le aree da sottoporre a tutela attraverso l’introduzione di nuovi criteri qualitativi, con l’obiettivo di qualificare l’offerta di somministrazione garantendo la qualità dei locali, delle strutture e della gestione. I criteri individuati costituiscono requisiti indispensabili per il rilascio e il mantenimento in vita dell’autorizzazione. I divieti e le limitazioni previsti dal regolamento si applicano in caso di trasferimento di sede delle attività da una area non soggetta a tutela all’interno di una tutelata e in caso di trasferimento interno alle medesime tutelate.
Le attività presenti nelle AST e ASET, dopo l’autorizzazione, dovranno sempre rispettare le prescrizioni, le condizioni e gli impegni riportati nel titolo: in caso di modifiche degli elementi di qualità del locale e del servizio che comportino complessivamente una diminuzione del punteggio attribuito nel procedimento autorizzatorio, si procederà a nuova istruttoria da parte degli uffici comunali, che si concluderà con il rilascio del nuovo titolo, salvo revoca in caso di punteggio insufficiente per l’area in questione. Tutte le altre modifiche, comprese quelle che comportano l’aumento del punteggio attribuito, seguono la disciplina della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).
Le domande di avvio di una nuova attività e/o di trasferimento di sede sono soggette a regime autorizzatorio mediante istruttoria tesa a valutare il raggiungimento del punteggio desunto dalla somma dei singoli punti attribuiti agli indicatori. La somma dei punteggi massimi assegnati ai predetti indicatori è pari a 150. Il punteggio di qualità minimo previsto per il rilascio dell’autorizzazione è differenziato a seconda della zona di insediamento. Per il rilascio delle autorizzazioni dovrà essere raggiunto un punteggio superiore o uguale a 70 per le zone AST e superiore o uguale a 100 punti per le zone ASET.
L’articolo Bari, limiti a nuove aperture aree vincolate: pronto il regolamento proviene da Borderline24.com.