Passano anche quaranta minuti e quelle sbarre non si aprono. Siamo a Palese, nel Municipio 5, dove i residenti tornano a sollevare la problematica relativa al quartiere diviso dai binari, questione che coinvolge anche Santo Spirito e che, con il definanziamento dell’opera attesa da anni, volta ad eliminarli, torna travolgere quel sogno, ora infranto, di poter almeno immaginare un futuro senza. In totale sono 608 i milioni di euro tagliati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile che ha definanziato, il nodo ferroviario a nord di Bari per via dei “ritardi eccessivi che hanno portato a non raggiungere gli impegni di spesa giuridicamente vincolanti”, così come invece previsto dai due decreti, uno del 2019 e l’altro del 2022.
Una notizia che ha sconvolto nuovamente la comunità, tra loro tanti gli scettici e i contrari. Tutti però, al di la del parere favorevole o contrario, sono d’accordo su un punto: quei binari tagliano in due il quartiere provocando non pochi disagi ad automobilisti, pedoni e diversamente abili, ma non solo. Viste le lunghe attese, tanti, scelgono di attraversare quei binari, fattore di rischio che non va sottovalutato. È il caso di un papà che ha voluto affidare ai social una lettera raccontando quello che è, per molti, un dramma quotidiano. Ragion per cui ora, in attesa di altre novità in merito alla possibilità di procedere con l’opera, si cercano soluzioni alternative.
“Ogni giorno mia figlia, come tanti altri studenti palesini – scrive – deve affrontare lunghe attese presso il passaggio a livello di via Capitaneo, dopo il viaggio di rientro da scuola. Questo disagio è causato dall’assenza di un sottopassaggio e da un servizio bus che non serve l’area a nord del quartiere in particolare la zona 167 ora densamente abitata. Oltre alle estenuanti attese, ciò che preoccupa maggiormente è che alcuni suoi coetanei, esasperati dai tempi lunghi, scelgono di attraversare i binari azzardando sotto il passaggio a livello chiuso, esponendosi a gravi rischi. Una scelta pericolosa che non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione, ma che dimostra quanto sia urgente trovare una soluzione”, sottolinea rivolgendosi poi al sindaco di Bari, Vito Leccese.
“Mi chiedo se questo il sindaco lo sa – prosegue – perché ancora oggi non mi spiego come è possibile tollerare questo scenario da terzo mondo. O meglio me lo spiego con il consenso politico dato dai palesini per le frivolezze e con molta leggerezza. Visto l’inconcludenza reiterata sulla questione ferroviaria a nord di Bari ed un’imbarazzante copertura dei trasporti pubblici, mi chiedo se non sia il caso di rivolgersi all’esercito quantomeno per trovare una soluzione in emergenza. Sono sempre più convinto che a Palese gli adolescenti diventano fantasmi”, ha concluso. Parole a cui hanno fatto eco quelle di tanti altri, tra loro molti genitori preoccupati per i propri figli, ma non solo. Tante le mamme con il passeggino o i diversamente abili e non solo, costretti ad attendere per molto tempo. “Sono morte alcune persone su quei binari – ha raccontato una residente – proprio perché impazienti per l’attesa gli hanno attraversati. Se non possiamo eliminarli che almeno si pensi a qualcosa per salvaguardare i pedoni o i diversamente abili che non hanno alternative, se non quelle di attendere anche per più di mezz’ora, dietro alle sbarre”, conclude.
L’articolo Bari, Palese e il dramma dei passaggi a livello chiusi: “Pericoloso” proviene da Borderline24.com.