Nelle ultime settimane si parla molto dei disagi alla circolazione ferroviaria che parecchi utenti stanno registrando viaggiando da Nord a Sud del nostro Paese. Ritardi, cancellazioni e scioperi hanno senz’altro inasprito il dibattito pubblico e politico. Se i disagi sono innegabili, bisogna però anche ragionare sui tanti cantieri e lavori in corso d’opera, per modernizzare la rete ferroviaria italiana. Tra i traguardi in dirittura d’arrivo, ad esempio, la riapertura del Frejus Ferroviario entro fine marzo. E molte altre sono le sfide che riguardano altre importanti infrastrutture del Paese, come quelle legate alle Olimpiadi di Milano-Cortina, l’ormai acclarata efficienza del Mose e il cantiere del Ponte sullo stretto per collegare la Sicilia al Nord Europa.
Un tema scottante e di cui si fa un gran parlare è quello dei ritardi dei treni. Nel 2024, dati ufficiali, i treni di alta velocità hanno avuto una puntualità di quasi il 75%, superiore rispetto ai dati di anni come il 2018 (68,8% di puntualità) o il 2020 (70%), a fronte di 626 scioperi registrati nel settore trasporti nell’anno appena trascorso, come sottolineato dal ministro Matteo Salvini nella sua recente informativa alle Camere: “Più di uno al giorno”, ha evidenziato il vicepremier. Negli anni precedenti appena citati non si erano registrati non solo così tanti scioperi, ma neppure il gran numero di cantieri attualmente avviati, e i treni che viaggiavano erano molti meno, specie come è facile intuire durante il periodo del Covid.
Sembra ormai evidente, inoltre, che la rete ferroviaria sia oggetto di attacchi, tra incendi dolosi, esplosioni, guasti, rotture e problemi elettrici che si sono ripetuti con regolarità. Provando a ricordare alcuni degli episodi più significativi possiamo citare: il 28 novembre 2024, nella sede legale di Italferr S.p.A, alcuni soggetti si sono indebitamente introdotti all’interno dell’area aziendale destinata a parcheggio scoperto, provocando l’incendio di 17 veicoli (aziendali e privati) attraverso il rapidissimo posizionamento di materiale infiammante sui pneumatici. Un attacco rivendicato qualche giorno dopo su alcuni blog gestiti da frange anarchico-insurrezionaliste.
Con l’inizio del nuovo anno episodi simili si sono moltiplicati. L’11 gennaio il Freccia 9515 si è fermato tra Milano Centrale e Milano Lambrate a causa della disalimentazione della linea elettrica con rottura del filo e pantografo danneggiato. Le immagini degli impianti di videosorveglianza hanno inquadrato un uomo aggirarsi nell’area interessata dal guasto. Diversi altri guasti sono avvenuti tra il 13 e il 15 gennaio, tanto da spingere il gruppo Fs, oltre ad avviare controlli interni, a depositare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma un dettagliato esposto, segnalando la possibile riconducibilità degli episodi ad attività volutamente mirate a colpire gli asset aziendali.
Sono inoltre aumentati i controlli straordinari, con il monitoraggio sistematico di 140 siti sensibili in tutta Italia, grazie anche all’impiego di circa 300 risorse di FS Security S.p.A. Controlli che hanno dato i loro frutti, permettendo di evitare ulteriori disagi. A titolo esemplificativo, il 16 gennaio personale di RFI addetto alla manutenzione della trazione elettrica di Mantova ha rinvenuto una catena antifurto per biciclette posizionata sulla fune elettrica della linea aerea del secondo binario nella Stazione F.S. di Montagnana (in provincia di Padova), mentre il 18 gennaio il personale di FS Security ha rilevato l’effrazione della porta del locale del Sistema di Controllo Circolazione nei pressi di Roma Aurelia e il danneggiamento della recinzione in cemento e degli allarmi volumetrici nonché il furto di attrezzi da lavoro.
Quel che è certo è che il 2024 è stato un anno particolarmente importante per le ferrovie italiane. Come spiegato dal ministro Salvini, sono più di 1.200 i cantieri su tutta la rete, e di questi circa 700 sono per nuove opere. Gli investimenti di Rete Ferroviaria Italiana nel 2024 ammontano a più di 10 miliardi di euro. Rispetto al 2022 gli investimenti in nuove opere sono raddoppiati. Importanti poi anche gli interventi di manutenzione straordinaria, aumentati nel 2023 a 3,3 miliardi. Un incremento rispetto al valore medio degli ultimi 5 anni che si attestava a 2,9 miliardi di euro.
Nel 2022, i cantieri per nuove opere erano 616, quest’anno diventati 673. Aumento del 9,25%. Nel 2022, i cantieri per manutenzione erano 400, quest’anno sono diventati 520, con un aumento del 30%. Inevitabilmente, dunque, tutti i nuovi cantieri necessari per ammodernare la rete e raggiungere gli obiettivi del PNRR possono comportare un aumento dei disagi per i passeggeri. Un altro dato significativo riguarda i treni in circolazione, che a ottobre 2022 erano 8.874, mentre il 15 gennaio 2025 ben 10.252: aumento del 15,54%. Inoltre nel corso del 2025 saranno consegnati 100 nuovi treni regionali e 46 nuovi treni Frecciarossa 1000. Insomma, la rete ferroviaria italiana sta provando a ripartire e a cambiare volto, per restare al passo coi tempi e connettere l’Italia al resto d’Europa.