Caso Pandoro, Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata
Chiara Ferragni andrà a processo per la vicenda del Pandoro Balocco e delle uova di Pasqua: l’influencer, infatti, è stata rinviata a giudizio insieme a Fabio Damato, ex manager dell’imprenditrice digitale, Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda piemontese, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID (per le uova di Pasqua ndr).
Il decreto è stato notificato nella mattinata di mercoledì 29 gennaio ai legali di Chiara Ferragni, Gennaro Iannacone e Marcello Bana, i quali, nelle scorse settimane, avevano sottolineato come “questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcom” con il versamento di un milione di euro.
Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio con l’accusa di truffa aggravata nella vicenda del Pandoro e delle uova di Pasqua. Il decreto di citazione diretta è stato notificato stamattina agli avvocati dell’imprenditrice.
Dopo il rinvio a giudizio, gli stessi avvocati hanno dichiarato: “Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l’Agcm. L’interlocuzione con i pm non ha avuto l’esito auspicato e la Procura ha preferito demandare al Giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità. L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente”.
La stessa Chiara Ferragni, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, ha fatto sapere: “Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”.