Sono molto felice di questo accordo. La collaborazione tra il Goethe-Institut e l’Istituto Italiano di Studi Germanici, culminata nella creazione del nuovo Centro di Studi Italo-Tedeschi, è un’ottima notizia per le relazioni tra la Germania e l’intera regione Campania.
Una regione storicamente, culturalmente ed economicamente legata alla Repubblica Federale, le cui relazioni con la Germania saranno ulteriormente rafforzate grazie a questo importante centro a Napoli.
[Hans-Dieter Lucas, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania]
Siamo felici di questo accordo, che rappresenta un caso unico, ottenuto attraverso un grande sforzo comune, perché servirà non solo a offrire a Napoli la possibilità di usufruire nuovamente di corsi di lingua tedesca certificati, ma porterà nel cuore della città un centro di ricerca dedicato allo sviluppo di strumenti digitali per l’insegnamento linguistico con cui ci proponiamo di offrire un contributo d’avanguardia all’innovazione in questo campo.
[Luca Crescenzi, Presidente dell’Istituto di Studi Germanici, IISG]
Il dialogo tra Napoli e la Germania è da sempre molto intenso.
Nel 2024 le attività del Goethe-Institut a Napoli hanno dovuto subire un ridimensionamento e sono quindi felice che questo accordo con l’Istituto Italiano di Studi Germanici rinnovi e rafforzi il nostro impegno nel capoluogo campano.
[Jessica Kraatz Magri, responsabile del Goethe-Institut in Italia].
Nel suo primo viaggio in Italia, la tappa di Napoli – città “libera, allegra, vivace” – suscitò in Johann Wolfgang Goethe sensazioni e sentimenti profondi e indelebili.
Anche a me – scrive – qui sembra di essere un altro. Dunque le cose sono due: o ero pazzo prima di giungere qui, oppure lo sono adesso.
Una targa in onore di Volfango Goethe ricorda il suo soggiorno napoletano nel 1787, a Palazzo Filangieri d’Arianello, dove fu ospite. Il grande tedesco fu anche ospite a Palazzo Sessa, nel quartiere San Ferdinando. In epoca borbonica fu la sede dell’ambasciata inglese presso il re di Napoli; il suo più illustre “inquilino” fu sir William Hamilton, che vi abitò dal 1764 al 1800 con la moglie Emma, ospitando, tra i tanti, Élisabeth Vigée Le Brun, Lord Nelson, Goethe. Attualmente è sede della sinagoga per la comunità ebraica di Napoli. Dal 2012, il Goethe Institut di Napoli si è trasferito dalla vecchia sede della Riviera di Chiaia in questo luogo così simbolico.
Poteva mai rischiare di cessare le sue attività un centro culturale con una storia così? In una città così? Con una missione culturale così importante, di collegamento tra Napoli e il mondo di lingua tedesca, un filo che non si è mai spezzato? C’è stato un considerevole impegno – in particolare, ma non solo, da parte degli operatori napoletani di conserva con il professor Crescenzi – per scongiurare che alla sede napoletana toccasse la sorte che è toccata ad altri Goethe, in Italia e nel mondo, in seguito a una riorganizzazione dai tratti draconiani decisa in Germania.
Di forte rilievo, dunque, la notizia che arriva da Roma, dall’Istituto di Studi Germanici, IISG, a Villa Sciarra, dove è stato siglato un accordo di cooperazione tra l’IISG e il Goethe-Institut che porterà alla fondazione di un Centro di Studi Italo-Tedeschi per la realizzazione comune di programmi culturali, di formazione e di ricerca che riunirà in una sola sede entrambe le istituzioni. Secondo l’intesa, l’IISG avvierà inoltre a Napoli dei corsi di lingua tedesca e il Goethe-Institut sosterrà l’IISG nella fase di fondazione della scuola di lingua oltre a essere partner dell’Istituto per le certificazioni linguistiche.
La cerimonia della sigla dell’accordo è stata preceduta da una tavola rotonda sui rapporti italo-tedeschi tra politica, diplomazia e cultura. Moderata da Federico Niglia, consigliere di amministrazione dell’ISSG, la discussione ha visto la partecipazione del germanista Angelo Bolaffi, componente del comitato scientifico dell’IISG, di Stefania Craxi, presidente della Commissione affari esteri del senato, e di Giovanni Orsina, direttore del dipartimento di Scienze politiche dell’università Luiss Guido Carli e Virginia Kirst, corrispondente dell’Handelsblatt a Roma.
Presenti alla cerimonia anche la direttrice del Goethe-Institut di Napoli, Maria Carmen Morese e il console onorario della Repubblica Federale Tedesca a Napoli, Stefano Ducceschi.
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