Quattordici morti (11 nel 2023) e 254 feriti (232): è il bilancio dei 199 incidenti gravi con animali avvenuti sulle strade italiane nel 2024, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, che registra i soli dati riferiti ai sinistri nei quali sono le persone a subire lesioni, in alcuni casi con conseguenze mortali. In realtà gli incidenti con impatto contro animali con soli danni ai veicoli sono migliaia, ma non sono quantificabili in un report, anche perchè in molti casi gli automobilisti non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente i danni verranno poi rimborsati. In 181 casi l’incidente è avvenuto con un animale selvatico (91%), in 18 con un animale domestico (9%); 147 di giorno, 52 di notte, 191 sulla rete ordinaria e 8 sulle autostrade ed extraurbane principali. In 148 casi il veicolo che ha impattato contro l’animale è stato un’autovettura, in 60 un motociclo, in un incidente l’impatto è avvenuto contro autocarri o pullman e in 12 incidenti sono stati coinvolti dei velocipedi. Il totale è superiore al numero degli eventi perché in alcuni incidenti sono rimasti coinvolti veicoli diversi.
Al primo posto di questa classifica c’è la Campania con 32 sinistri, seguita dal Piemonte con 17, Abruzzo e Sardegna 15, Liguria e Marche 14, Toscana, Lombardia e Lazio 13, Puglia 12, Emilia-Romagna 9, Sicilia 7, Friuli Venezia Giulia 6, Trentino Alto Adige e Veneto 5, Molise 4, Calabria 3, chiudono Basilicata e Umbria con uno. Secondo l’Asaps il fenomeno degli incidenti con il coinvolgimento di animali, in particolare selvatici, specie in alcune zone ad alta frequenza per questo tipo di sinistri, “richiede l’adozione di ulteriori e più efficaci strumenti difensivi per la sicurezza della circolazione”. Agli automobilisti si suggerisce di disinserire i fari abbaglianti che potrebbero bloccare l’animale in mezzo alla carreggiata, evitare di sterzare bruscamente, ai motociclisti si raccomanda prudenza specie lungo i rettifili al tramonto. Poi bisogna ricordare sempre che i maggiori rischi sulle strade sono nella tarda serata e nelle prime ore del mattino. Ma nessun periodo dell’anno e nessun ambiente, sottolinea l’Asaps, può definirsi sicuro, quindi va messa in campo la massima attenzione alla guida, nel rispetto della segnaletica, “ricordando che la fauna non percepisce la strada come un pericolo. Noi invece sì”.
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