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Progetto LucAS (Lucania Ambiente e Salute), la regione Basilicatapromuove un iniziativa per un passo significativo verso la sostenibilità ambientale e la tutela della salute nel territorio lucano. Il progetto è stato ieri al centro di un incontro pubblico programmato dal Gruppo di Supporto regionale al progetto, e la cui gestione organizzativa è stata curata da FARBAS (Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata) nella sala del Museo provinciale di Potenza. Incontro che rientra in un ciclo di appuntamenti finalizzati a spiegare esattamente qual è la mission di LucAS: promuovere il benessere tra i cittadini e, in particolare, programmi di prevenzione e sorveglianza sanitaria per le popolazioni più esposte alle ricadute delle attività industriali. In sintesi gli obiettivi sono: monitorare costantemente lo stato dell’ambiente attraverso studi e ricerche aggiornate; formare professionisti degli Enti regionali, valutare l’effetto delle attività produttive sulla salute umana e sull’ambiente, con un focus particolare sulle aree di maggiore rischio come Tito scalo, Ferrandina, Pisticci, Val d’Agri, Valle del Sauro, focalizzando l’attenzione anche sugli effetti ambientali e sanitari di inquinanti naturali (come la tremolite). Il progetto è finanziato con 25 milioni di euro in cinque anni, grazie agli accordi tra la Regione e le società impegnate nell’attività petrolifera sul territorio lucano. Questo finanziamento permetterà di costruire un sistema di sorveglianza epidemiologica e di monitorare le condizioni sanitarie e ambientali per garantire un futuro più sano e sicuro per tutti. L’incontro di ieri, moderato dalla giornalista Eva Bonitatibus, è stato un momento dedicato alla partecipazione e alla condivisione e rientra, come dicevamo, nell’ambito di un ciclo di assemblee denominato “LucAS Agorà”. Tutto nasce dalla volontà di “aprirsi” al territorio, ai cittadini e alle associazioni, in una logica di “epidemiologia partecipata”, per dare vita a “un corretto scambio di intenti e di informazioni che possano portare a un monitoraggio attento dello stato di salute di luoghi e persone”. L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del Presidente delle Provincia di Potenza, Christian Giordano. A introdurre il tema ci ha pensato Michele Busciolano, dirigente regionale, responsabile esecutivo del progetto, che ha spiegato la genesi di LucAS e i suoi tre ambiti d’intervento, ambiente, salute e società. Rosa Anna Cifarelli, responsabile scientifica di LucAS, è entrata più in dettaglio sugli obiettivi del progetto, a cui hanno fatto seguito gli interventi di Annibale Biggeri, docente di statistica medica all’Università di Padova e componente del Comitato tecnico scientifico di LucAS, Chiara Piccolo, assegnista di ricerca, psicologia sociale, all’Università di Padova, ed Enzo Alliegro (Farbas), ordinario di antropologia all’Università Federico II di Napoli e componente del Comitato tecnico scientifico di LucAS. Dal mondo dell’associazionismo ambientalista è arrivata la voce di Giorgio Santoriello (Cova Contro) che, in videoconferenza, si è detto disponibile a supportare le iniziative di condivisione del progetto sui territori. Nell’elogiare l’iniziativa, anche il sindaco di Tito, Fabio Laurino, ha sottolineato la propria disponibilità a collaborare per quanto concerne gli aspetti relativi al monitoraggio del suo comune. Durante l’evento, infine, è intervenuto il Presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Potenza, Rocco Paternò, il quale ha auspicato che LucAS abbia un epilogo diverso dai tanti progetti su salute e ambiente cominciati e mai approdati a conclusioni. “Ci sono le premesse – ha detto – perché possa esserci un vero cambio di passo nella valutazione dello stato di salute delle popolazioni”.
L’articolo La regione Basilicata promuove LucAS proviene da LSD Magazine.