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Il 17 febbraio 2022 moriva nel suo paese natio, Chiaromonte in provincia di Potenza, lo storico Giovanni Percoco. Appassionato di linguistica, perfezionò la conoscenza di lingue moderne, come il francese, l’inglese, il tedesco, lo spagnolo, il portoghese e l’esperanto, che gli permisero di collaborare con studiosi internazionali. Si distinse particolarmente nel campo della dialettologia e della paremiologia, utilizzando innovativi strumenti di registrazione per raccogliere testimonianze orali dei dialetti lucani. Fu la voce continua della nostra amata terra. Il respiro fresco e sincero della valle del Sinni vale la pena ricordarlo insieme con un altro insigne maestro amici da sempre: Marino di Teana. Percoco e Marino di Teana insieme con un libro da leggere tutto d’un fiato: “Il viaggio di una stella vagabonda nel Micro-Macrocosmo senza principio e fine”. Interessante e pregevole scritto dello storico chiaromontese Giovanni Percoco nel raccontare la vita del grande Francesco Marino, noto a tutti lucani, e non solo, come Marino di Teana, scultore italiano naturalizzato argentino. In Francia, intraprese una carriera artistica a livello internazionale che gli porto molti riconoscimenti: Cavaliere dell’Ordine delle lettere e delle arti di Francia, membro dell’Accademia delle Belle Arti di Buenos Aires, Medaglia d’argento conferita da Willy Bradt al congresso di Architettura e di Urbanistica di Bochum come rappresentante della Francia, solo per menzionarne alcuni. Un saggio in cui l’autore e amico del famoso scultore lucano, raggruppa numerose testimonianze registrate e scritte frutto di incontri e confronti su tanti temi di vita legate ad una filosofia molto vicina ai pensatori orientali e ai presocratici, pensatori che cercano di spiegare l’origine e l’essenza delle cose. Marino di Teana, una stella vagabonda che in un momento storico si accese nel cielo di un piccolo borgo lucano, appunto Teana. Un incontro, tra l’autore e Marino di Teana, avvenuto per caso, datato 12 aprile del 1968 a Chiaromonte, sufficiente per imbastire un percorso di conoscenze e di crescita per entrambi. Un artista indagatore di sé stesso, del mondo che lo circondava, sempre irrequieto perché, in fondo, la voglia di sapere e l’esigenza di realizzarsi molte volte era fonte di grande turbamento. Sono pagine ricche di interesse quelle che si dipanano dalla formazione culturale fino ai periodi di grande splendore artistico e culturale del teanese Marino. Oltre 20 fotografie che mostrano incontri importanti, premi consegnati a cui seguono disegni realizzati di pregevole importanza. Un libro diverso dal solito, dove non è protagonista principale l’artista lucano, ma il filosofo, il poeta, l’uomo nella interiorità dove la gloria, il prestigio, la celebrità restano distanti dalla sofferenza e dalla lotta per guadagnarsi la vita, l’amore e la stima per il prossimo. Un’eccellenza lucana ben descritta dall’autore a cui fa seguire tratti di nostalgia per le tante emozioni ricevute da uno spirito libero e di grandi contenuti culturali. C’è un passaggio, nelle pagine finali del libro, dove si racconta di una grande delusione dell’artista lucano: un mancato ritorno in Lucania, a Matera, di Marino di Teana provocato da un fallito accordo con il comune. Un libro da leggere e conservare nella propria biblioteca perché fonte di richiamo per un’identità che mai deve perdersi tra i rivoli della dimenticanza.
Oreste Roberto Lanza
L’articolo Percoco e Marino Di Teana, verbo culturale della valle del Sinni proviene da LSD Magazine.