“Signorina aspetta a passare”. E allora restavi immobile, in religioso silenzio, in attesa del contro ordine. Come a casa della nonna quando il lungo corridoio non si poteva attraversare sino a quando “passa che si è asciugato”. A Bari vecchia era così: il profumo della candeggina e la signora che “armata” di mazza ‘schiduava’ (strofinava) la pietra per renderla bianca. A Bari vecchia la strada era un prolungamento di casa. Un luogo da curare. Impossibile trovare cicche di sigarette. Impossibile consentire la sciatteria. Al primo sole si stava fuori con la sedia per “togliere l’umidità dalle ossa”. Su quelle strade si consumavano chiacchiere e litigate (e che litigate). La vita nei ‘sottani’ era questa: lenta e cadenzata dalle urla del “cozzalo” che portava le verdure e dal profumo della focaccia. Dal pettegolezzo da condividere e dal pranzo da cucinare. Una quotidianità condivisa dai toni della voce sempre alti.
I piccoli appartamenti al piano terra erano abitati da più generazioni. Una stanza dentro l’altra, tutti insieme. Dai piccoli ai grandi. Spazi un tempo destinati a stalle e botteghe e trasformati, all’inizio del 900, in vere e proprie abitazioni vissute da interi nuclei famigliari. Nei sottani lo spazio non c’è e allora gli stendini erano li sulle viuzze del centro storico. Ancora oggi è impossibile non imbattersi negli stendini posizionati davanti alle abitazioni con tanto di mollette e biancheria appesa. C’è chi li ha montati sul muro, chi li ha sistemati accanto all’ingresso e chi li ha legati con una corda alla porta. Ma il passato è d’obbligo: Bari vecchia sta cambiando. Cambia la cartolina del borgo, cambiano i volti che si incontrano. Cambia persino il profumo… che non c’è più nei vicoli.
Crescono come funghi tra i vicoli b&b e residenze private. Nel quartiere di San Nicola ci sono oltre sessanta B&b e diverse strutture ricettive che rientrano comunque nel settore extralberghiero come affittacamere o case vacanza. Una presenza importante se si considera che la popolazione del quartiere è pari a circa 5.700 abitanti, dati che indicano la presenza di una struttura ricettiva extralberghiera ogni 95 abitanti. Questo spiega perché girando per i vicoli, in una qualsiasi giornata estiva e non solo, è molto più facile imbattersi in turisti che parlano le lingue più disparate che in un barese doc. Una occasione unica per la città? Forse sì. Magari con regole e servizi in più. Di certo però anche il rischio di perdere per sempre la storia del borgo. Di sostituire il profumo delle chianche con il puzzo dell’immondizia (ancora troppa e mal gestita). il ‘richiamo’ della focaccia calda con panzerotti surgelati più facili da preparare per i tanti turisti. Insomma una Bari vecchia commerciale. Meno profumata meno accudita e meno amata.
Di questo e di tanto altro si parlerà nel corso di un’assemblea organizzata con i residenti nel pomeriggio di oggi.
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