Un’intervista con Peg Boyers segna l’inizio delle pubblicazioni di ytali. È il 13 gennaio 2015 e l’articolo è redatto a Ann Arbor, la città universitaria nell’area metropolitana di Detroit celebre per essere stata uno dei centri cruciali della contestazione degli anni Sessanta. Peg è una rinomata poetessa ed è a Ann Arbor per presentare un libro di sue poesie ambientate e dedicate a Venezia, città dove ha vissuto e che conosce e ama. To Forget Venice s’intitola ed è presentato in una sala dell’università del Michigan. In copertina una maschera veneziana: peccato, le dico intervenendo nel dibattito che segue il colloquio con il professor Delbanco, il libro è molto bello, poesie toccanti, la rappresentazione della città è sentita, narrata con affetto, anche nei suoi lati oscuri, ma perché quella maschera? Come sono duri a morire certi stereotipi per raccontare Venezia…
ytali è in cantiere da alcuni giorni e Venezia è già al centro del suo interesse, seppure a distanza. L’intervista con la poetessa – sullo sfondo della magica città dei dogi – è l’articolo perfetto per iniziare le pubblicazioni. Il nome scelto per la testata – ytali – suggella la congiunzione astrale. È Italy alla rovescia, una visione eccentrica e irriverente, al tempo stesso cosmopolita, dell’Italia, con un richiamo in sottotesto al made in Italy, con l’intenzione dunque – fin dalla partenza – di disporre di un nome comprensibile e spendibile sia in Italia sia nel mondo, e in particolare nel mondo di lingua inglese. Un’eccellenza italiana. Una rivista italiana e internazionale. Basata a Ann Arbor, ma solo provvisoriamente, perché la sua sede naturale è Venezia, città italiana e internazionale, come, appunto, vuol essere ytali.
Dai giorni dei suoi inizi ytali ha proseguito la sua strada come una palla di neve, una crescita lenta e progressiva, fino a raggiungere le ragguardevoli dimensioni attuali, una solida base su cui edificare un’impresa editoriale di grande rilievo nel panorama dell’editoria online italiana, con l’ambizione di sviluppare fino in fondo il progetto internazionale delle sue origini, con un’edizione rivolta all’immensa platea che parla inglese. Paul Rosenberg lavora da tempo alla realizzazione di ytali global, che è già una parte cospicua del sito ytali.com e diverrà presto un sito autonomo e gemello in inglese di ytali.com
ytali è edita da un’associazione non profit, indipendente, gratuita, senza pubblicità. Un carattere peculiare in una realtà editoriale, quella online, dominata da iniziative e imprese molto spesso opache dal punto di vista della proprietà e della provenienza dei finanziamenti e sottoposte alla prepotenza di una pubblicità invadente e irritante. L’indipendenza di ytali dipende unicamente dalla generosità dei suoi lettori-sostenitori.
In diversi hanno fatto parte della comunità che la redige ogni giorno, alcuni per brevi periodi, altri testardamente per anni fino a oggi. ytali è infatti una comunità. Che ha prodotto diverse decine di migliaia di articoli, scritti gratuitamente da centinaia di firme, molte delle quali di peso. Ed è di grande qualità la pur piccola collana di libri pubblicati col nostro marchio.
ytali è una rivista plurale. Aperta. Uno spazio di analisi, di approfondimento e di dibattito.
L’informazione è alle prese con un mondo in sorprendente continua trasformazione, che mette duramente alla prova i consueti modi di osservare le cose, di analizzarle e di raccontarle. Impresa sempre più ardua è navigare nel mare sconfinato della rete per le pubblicazioni “aperte” e “plurali”, che si pongono l’obiettivo primario di individuare e mettere in luce le connessioni giuste dentro gli eventi, tra gli eventi, nei fenomeni, tra i fenomeni, all’interno di un ciclo dell’informazione velocissimo. Siamo decisamente controcorrente in un panorama dominato da irriducibili contrapposizioni, una polarizzazione che esaspera le distanze e riduce drammaticamente il confronto tra posizioni diverse.
Nei nostri dieci anni di vita abbiamo costruito un grande e prezioso archivio. Siamo la prova che una pubblicazione digitale può essere solida e durevole, anche più delle sue progenitrici di carta. Nella rete una rivista crea un archivio che si rinnova e s’arricchisce perennemente, dove ogni singolo pezzo e autore è immediatamente e facilmente reperibile e fruibile e replicabile. L’archivio di ytali è molto ricco e vario, è un punto di forza della nostra rivista.
Scegliendo Venezia come sua sede, ytali si è rifatta alla storia e alla tradizione dei quotidiani di carta, che erano e sono ancora innanzitutto cittadini. A rimarcarlo, molti quotidiani hanno preso il nome della testata dalla città in cui erano pubblicati. Alcuni dei grandi giornali che hanno scritto la storia del Novecento e di questo primo scorcio del nuovo millennio sono intanto diventati globali – si pensi al NYT – mantenendo gelosamente il loro insediamento territoriale che resta la ragione primaria della loro identità. Il nostro insediamento a Venezia ha quei caratteri, di giornale cittadino, ma di una città mondo, qual è appunto Venezia, che consente uno sguardo globale. Città straordinaria, prisma e paradigma di tanti temi urgenti del nostro tempo, dall’ambiente alla conservazione dei beni, dalla tutela della città come luogo vitale e produttivo alla creazione di nuove opportunità di lavoro.
Fin qui la strada percorsa.
Lo sguardo è rivolto ai prossimi dieci anni. Un lungo viaggio che siamo pronti ad affrontare, consapevoli che l’esperienza accumulata in questi anni alle prese con un medium nuovo in un ambiente complesso sarà preziosa. Faremo il massimo per rinnovare la fiducia da parte di lettrici e lettori che, secondo nostre indagini, rappresentano un pubblico stabile affezionato, pronto anche a sostenerci generosamente. A loro proponiamo di rinnovare il nostro patto di fiducia per il prossimo decennio.
Immagine di copertina di Giuditta Capponi
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