“Fimmg Puglia ha avviato la mobilitazione della categoria anche nella regione Puglia, per contribuire agli obiettivi della manifestazione unitaria programmata il prossimo maggio a Roma” – ha dichiarato Antonio De Maria, Segretario Fimmg Puglia, a margine della seduta del Consiglio regionale Fimmg che ha approvato il documento presentato dai sindacati il 25 gennaio nel corso della manifestazione svoltasi a Roma con il quale si ribadisce la necessità di investire sui professionisti quale risorsa essenziale per la tutela e la salvaguardia della salute e del S.S.N.
“Chiediamo all’Assessore Piemontese di garantire che l’accordo sottoscritto con le rappresentanze sindacali della medicina generale sia approvato quanto prima dalla giunta regionale. Rileviamo con rammarico che sono già passati nove mesi dalla firma dell’accordo. Senza la ratifica in Giunta non si può avviare la riorganizzazione dell’assistenza territoriale sul modello Case di Comunità, insieme a quella del sistema emergenza-urgenza 118 e della continuità assistenziale.” – continua De Maria.
La firma dell’accordo integrativo regionale sarebbe il segnale da parte della regione Puglia di una reale volontà di valorizzare il ruolo del medico di medicina generale convenzionato, all’interno del sistema di cure territoriali della nostra regione. Un accordo innovativo che, grazie agli investimenti regionali, interpreta il bisogno di rilanciare l’assistenza territoriale, migliorando gli assetti organizzativi della medicina generale e creando i presupposti necessari per la partecipazione della medicina generale al modello Case di Comunità.
La mozione approvata ieri dal Consiglio regionale pugliese respinge l’ipotesi della dipendenza per i medici di famiglia, ribadendo che il rapporto fiduciario che lega il medico al cittadino rappresenta oggi lo strumento più importante per rendere più equa e umana la sanità nel nostro paese. Inoltre, definisce inderogabile regolamentare la rilevazione degli ambiti carenti per il 2025, applicando l’ACN sottoscritto ad aprile 2024, al fine di evitare carenze assistenziali nei confronti dei cittadini pugliesi.
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