Goffredo Fofi: la biografia, la carriera, la vita privata e tutte le curiosità sul saggista e critico teatrale e cinematografico italiano.
Personalità nota nell’ambiente culturale italiano, Goffredo Fofi è un intellettuale con una visione chiara: è necessario costruire una rete alternativa alla cultura del consumismo e all’omologazione culturale. Visione che ha espresso più volte nei suoi lavori come saggista, attivista, giornalista, ma anche come critico di letteratura, cinema e teatro, un ruolo che gli ha permesso di partecipare anche a produzioni importanti come il documentario Il Re di Napoli di Massimo Ferrari, incentrato sulla storia di Mario Merola.
Scopriamo insieme alcune curiosità sulla biografia e la carriera di Fofi, per conoscere meglio un personaggio si assoluto spessore della nostra cultura.
Goffredo Fofi: la biografia
Goffredo Fofi è nato a Gubbio, in Umbria, il 15 aprile 1937 sotto il segno dell’Ariete. Sulla sua biografia non conosciamo molti dettagli. Non sappiamo chi fossero i suoi genitori e se abbia fratelli o sorelle.
Sappiamo però che, pur essendo cresciuto a Gubbio, a diciotto anni, nel 1955, ha lasciato la sua Umbria per trasferirsi in Sicilia, affascinato dal pensiero del filosofo e attivista Danilo Dolci, impegnato nella lotta contro la mafia e a fianco dei disoccupati, una lotta incentrata sul fondamento di un pacifismo gandhiano, all’epoca ancora poco diffuso in Italia.
Nel dicembre del 1980, Mario Merola in visita New York – www.donnaglamour.it
Goffredo Fofi: la carriera
Se sulla biografia di Fofi non conosciamo molti dettagli, qualcosa in più sappiamo sulla sua carriera. Chiusa l’esperienza siciliana, Fofi si trasferisce, nella prima metà degli anni Sessanta, a Parigi. Qui lavora nella rivista Positif, incentrata sul cinema.
Rientrato in Italia, fonda i Quaderni piacentini con Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cerchi, e nello stesso periodo scrive l’inchiesta giornalistica L’immigrazione meridionale a Torino, inizialmente rifiutata da Einaudi ma pubblicata da Feltrinelli.
Diventato, nel giro di pochi anni, uno degli intellettuali più rispettati del nostro giornalismo, nel 1967 fonda a Torino la rivista cinematografica Ombre rosse, schierata dal punto di vista politico. Da sempre attento osservatore delle questioni riguardanti il nostro Meridione, a inizio anni Settanta si trasferisce a Napoli, e qui diventa animatore della Mensa dei bambini proletari.
Confermatosi come uno dei personaggi di spicco della nostra cultura, nel 1997 fonda la rivista letteraria Lo Straniero, le cui pubblicazioni vanno avanti fino al 2016, e contestualmente dà vita al Premio Lo Straniero. In questo periodo ha l’opportunità di scoprire e incoraggiare scrittori del calibro di Alessandro Baricco, Stefano Benni, Roberto Saviano e molti altri ancora.
Attualmente dirige la rivista Gli asini ed è collaboratore di quotidiani come Avvenire, il manifesto, Il Sole 24 Ore e l’Unità. Nel 2024 ha partecipato al documentario Il Re di Napoli sulla storia di Mario Merola, cantante e attore rivalutato a partire dagli anni Settanta proprio da intellettuali come Fofi.
Al di là di questo contributo importante, non abbiamo informazioni sui guadagni e il patrimonio del noto critico di origini umbre.
La vita privata
Non conosciamo molti dettagli sulla vita sentimentale di Goffredo Fofi. Non sappiamo se sia sposato, se abbia avuto figli e se abbia nipoti. Sappiamo che negli ultimi anni ha vissuto per un periodo a Londra, per poi trasferirsi a Roma.
3 curiosità su Goffredo Fofi
– Sul finire degli anni Sessanta ha contribuito al successo editoriale della casa editrice Forum. In che modo? Per sovvenzionare la pubblicazione integrale degli scritti dell’intellettuale Amadeo Bordiga, Fofi propose alla casa editrice di pubblicare dei romanzi erotici. In particolare, le fece ottenere i diritti del romanzo Emmanuelle, di cui curò anche la traduzione. Nonostante alcuni problemi con la magistratura per presunta “oscenità“, il romanzo divenne un best seller e garantì grandi guadagni alla casa editrice.
– Negli anni napoletani ha avuto modo di frequentare meridionalisti del calibro di Manlio Rossi-Doria e Gaetano Salvemini.
– Sui social network non ha alcun account ufficiale, anche se su Facebook esiste una pagina dedicata alla sua carriera.