Questa mattina, presso i Licei Einstein Da Vinci di Molfetta, si è tenuto un importante convegno dal titolo “Ludopatia: Quando il Gioco Diventa Malattia”, un’iniziativa fortemente voluta dalla Dirigente, prof.ssa Bassi, volta a sensibilizzare studenti e cittadini sui pericoli del gioco d’azzardo patologico e sulle gravi implicazioni economiche e sociali ad esso connesse.
Tra i relatori dell’evento, l’Avv. Attilio Simeone, Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura “G. Giordano e R. Atria”, ha lanciato un appello deciso alle istituzioni affinché lo Stato ripensi radicalmente all’offerta di azzardo legale. Secondo Simeone, “in troppe occasioni questa si manifesta come un veicolo per il riciclaggio, l’usura e l’estorsione da parte della criminalità organizzata”.
Le indagini penali condotte negli ultimi anni dimostrano che un’offerta non regolamentata di gioco d’azzardo rappresenta un canale privilegiato per la commissione di reati, facilitando l’infiltrazione mafiosa nel settore. Inoltre, una offerta così aggressiva di gioco crea profonde distorsioni nei nuclei familiari, con conseguenze devastanti come il sovraindebitamento – spesso preludio di fenomeni di usura –, violenze domestiche, truffe e, nei casi più estremi, anche omicidi.
I dati parlano chiaro: nel 2024 il settore del gioco d’azzardo ha sottratto dalle tasche degli italiani la cifra impressionante di 160 miliardi di euro, un importo che riflette l’enorme impatto economico e sociale di questa piaga. Non sono rassicuranti le parole che trapelano da Palazzo Chigi di chi vorrebbe eliminare ogni misura di contenimento già ad oggi, in verità, molto soft. Sarebbe, al contrario, urgente rafforzare misure di buon senso come il divieto assoluto di pubblicità, inizialmente introdotto nel 2018 con il Decreto Dignità e successivamente di fatto nel 2019 abolito con una delibera di AgCom.
L’Associazione “G. Giordano e R. Atria” ribadisce quindi la necessità di una regolamentazione più severa e di un impegno concreto da parte delle istituzioni per limitare i danni di un fenomeno sempre più dilagante. Solo attraverso un’azione decisa sarà possibile contrastare gli effetti devastanti della ludopatia e tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.
All’evento hanno partecipato anche la Dott.ssa Angela Lacalamita, Dirigente Psicologa del Dipartimento Dipendenze Patologiche ASL Bari, e il Prof. Giuseppe Capozza, Responsabile della Commissione Cultura dell’Associazione Antiracket e Antiusura “Giordano e Atria”.
La Dott.ssa Lacalamita, Dirigente della ASL di Bari, dal suo osservatorio evidenzia che sempre più giovani ricorrono al consumo di gioco d’azzardo, soprattutto minori di età, quando in realtà nei loro confronti sarebbe vietato. L’uso indiscriminato e incontrollato di smartphone costituisce un pericolo che di fatto agevola l’insorgenza della patologia.
Il Prof. Capozza, invece, pone la sua attenzione da pedagogista sulla necessità di un ritorno alla cultura della legalità per distinguere il bene dal male. I classici possono offrire una lettura ancora attuale della realtà che i giovani oggi vivono.
La testimonianza diretta di una vittima del gioco d’azzardo ha reso ancora più tangibile la drammaticità del problema e la necessità di un’azione immediata.
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