
Enrico Bravo ha la freschezza morale e fisica di un giovane. Lavora a tempo pieno nel suo laboratorio di Cartigliano e continua a produrre, anche nei giorni che dovrebbero essere dedicati al riposo, opere sempre diverse, cercando di dare forme e colori alle immagini di cui la sua anima è ricca. Non ha il distacco dell’anziano, non soffre la pigrizia della senescenza.
Bravo è specialista nella scultura ceramica di grandi dimensioni, una tecnica molto difficile data la fragilità della materia. La sua ricerca è indirizzata a temi esistenziali e spirituali; indaga anche sulla figura femminile che rielabora in sintesi plastiche dense di vibrazioni, come nelle sue grandi conchiglie bianche.
Antonio Bruni, curatore della mostra e del catalogo, insieme a Liuba Novozhilova, afferma che
I rilievi dei sensi appaiono in tutte le ceramiche. Le emozioni si solidificano, diventano percorsi tattili, zone luminose e ombre, asperità e dolcezze. Bisogna leggere le sculture, accettando i brividi e le scosse che le sue immagini e i suoi rilievi possono comunicare.
Due suoi Crocifissi sono esposti nel Museo Diocesano di Vicenza e nel Campus del Gemelli di Roma. Altre opere sono nei Musei di Bassano, di Nove e di Ascoli Piceno. Ha esposto anche all’Angelicum di Milano, alla Bevilacqua La Masa di Venezia e al Festival Biblico di Vicenza. Le due precedenti mostre sono state I rilievi dei sensi al Torresino di Cittadella (2023) e Le forme dell’anima a Villa Morosini Cappello di Cartigliano (2021). La mostra resterà aperta fino al 18 marzo (gio-do 10-12,30 e 15,30-19; lu-me 15,30-19). Ingresso gratuito. L’organizzazione è stata curata da Un Pensiero Per Roma APS.
È un sentimento, che parte dal profondo dell’animo e da una spiccata sensibilità, e diventa idea maturando nell’esperienza dell’ambiente. Il progetto si delinea nella mente, si materializza in una forma attraverso l’operosità delle mani. È questo, in sintesi, il processo della creazione di un’opera d’arte ed è ciò che vive quotidianamente Enrico Bravo, dividendo il suo tempo tra la produzione artigianale, di altissimo livello e diffusa a livello internazionale, e la produzione artistica che vive con spirito e corpo, immaginazione e passione.
L’arte prorompe con l’impeto di una colata lavica. È un’eruzione di idee e di immagini che Enrico sente scottare; l’affronta e la lavora pazientemente mantenendola calda con il pensiero, la trasmette alle terre e ai pigmenti che usa per modellare. La creazione artistica è un atto di amore, frutto di ragionamento e di tecnica; si compie con il completamento dell’opera che vive autonomamente.
L’autenticità è la sua cifra: non si camuffa, non affronta discorsi estranei. Realizza quello che sente, che non esprime a parole. I suoi lavori non sono muti. I tracciati diventano un canto ora potente ora sottovoce.
I rilievi dei sensi appaiono in tutte le ceramiche. Le emozioni si solidificano, diventano percorsi tattili, zone luminose e ombre, asperità e dolcezze. Bisogna leggerle accettando i brividi e le scosse che le sue immagini possono comunicare.
L’eros, essenza della vita che muove gli esseri umani, è la scintilla che accende la sua fantasia per rappresentare, in forme arditamente simboliche, l’essere femminile. La morbida profondità, il curvilineo profumo, il segreto degli interni muliebri emergono da tutte le tipologie: ceramiche a tutto tondo, tavole di smalto, figure lineari, pitture.
La carnalità, che emerge trasfigurata e potente, è tracciata nei rilievi dei sensi. È il dono, il completamento dei due esseri, voluto dalla creazione. Enrico la rappresenta nella complessità della sua dimensione interiore, nelle meditazioni solitarie, nella forza istintuale, nella sofferenza della condizione, nella gioia prorompente della giovinezza e della vita.
L’anima emerge dalle linee avvolgenti delle forme. I sensi diventano espressione dello spirito.
Sulla spiritualità si interroga senza sosta Enrico. Il mistero della presenza divina, rivelato attraverso la parola, la passione e la resurrezione, è indagato soprattutto nelle ceramiche a parete che fondono in sintesi dolcezze, asperità, contrasti, speranze, figure, astrazioni, rilievi e pennellate.
Leggere queste tavole di smalto è un impegno lungo e intenso.
Allegria delle forme
Malizia sorridono curve
incrociano sguardi e colori
avviano il loro percorso
gomitolo privo di un filo
le luci ammiccano a ombre
riflessi si appoggiano agli angoli
emergono tattili suoni
si svelano intimi luoghi
permane il mistero del volto
[Antonio Bruni]
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