
Oltre tremila cortometraggi iscritti da centodiciannove Paesi diversi, trenta film in gara nella competizione internazionale, venti video musicali, tra professionisti e scuole superiori, sei partner venues, forti legami con le realtà cinematografiche internazionali (tra i festival “amici” vi sono lo Smartfilms di Bogotá, il Tokyo student film festival e lo U22 youth film festival di Barcellona) e del Triveneto (tra cui i sodalizi con il Venezia comix, Le giornate della luce, il Piccolo festival dell’animazione, il Religion today film festival, il Videoconcorso Francesco Pasinetti e la summer school della Venice international university, garantendo uno spazio su un palcoscenico così prestigioso anche a cineamatori locali e filmmaker indipendenti), otto premi, tra cui un riconoscimento assegnato dal Museo nazionale del cinema di Torino, e, soprattutto, centocinquanta volontari, per la quasi totalità studenti e alumni di Ca’ Foscari, al lavoro per settimane per la realizzazione di uno dei più grandi festival internazionali di cinema organizzato da studenti.
Quindici edizioni
Il Ca’ Foscari short film festival, avviato nel 2011 per iniziativa di alcuni professori dell’università di Venezia, è giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione. Un appuntamento annuale di enorme rilievo per gli appassionati della settima arte, ampiamente seguito dalla stampa di settore. La rivista Taxi Driver ha definito lo “Short” come uno dei migliori festival di cinema del mese di marzo. Dal 2013 alla direzione artistica c’è la professoressa di storia del cinema di Ca’ Foscari Maria Roberta Novielli.
Negli anni sono stati moltissimi gli ospiti che hanno tenuto le proprie masterclass allo “Short”. Solo per citarne alcuni: Luca Bigazzi, Peter Lord, Joanna Quinn, Philippe Le Guay, Robb Pratt, Barry Purves, Bruno Bozzetto, Liliana Cavani, Yukiko Mishima, Lorenzo Mattotti, Roger Corman, Peter Greenaway, Dario Argento, Roberto Citran, Carlo Montanaro (ospite fisso) e moltissimi altri.
In quest’edizione grandi ospiti sono stati l’animatore Roberto Catani, Gianfranco Angelucci, sceneggiatore di Intervista (1987) di Federico Fellini, e il regista spagnolo Pablo Berger, candidato al premio Oscar nel 2024 per Robot Dreams (2023).
Grande assente l’ospite speciale, Marco Bellocchio, purtroppo (o per fortuna, a seconda dei punti di vista) impegnato sul set della sua prossima pellicola. Si è comunque tenuta una corposa lezione, organizzata da Anton Giulio Mancino, critico cinematografico e professore di storia del cinema dell’università di Macerata, sul “mondo di Marco Bellocchio”.
Vincitore della gara internazionale è stato 3MWh, della regista ceca Marie-Magdalena Kochová. Gli altri riconoscimenti sono andati a Here for you (menzione speciale “Le giornate della luce” per la miglior fotografia), Son (menzione speciale della piattaforma streaming We short), A pior dor que há – The worst kind of pain (menzioni speciali “Venezia comix” e “Museo nazionale del cinema”), Punter (menzioni speciali “Ugo comunicazione” e “Religion today film festival”), Cobra (vincitore della “music video competion” del Cinit) Foundation (vincitore del concorso internazionale delle scuole superiori), Suq tafahum – Match (premio “Pateh Sabally” della municipalità di Venezia, Murano e Burano) e il cortometraggio, in stop motion, Dragfox (con la menzione speciale per la migliore colonna sonora, assegnato dal Conservatorio di Vicenza).
Un festival “animato”
Punto di forza dello “Short” è da sempre la grande attenzione posta sul cinema d’animazione, spesso piuttosto bistrattato nei grandi eventi cinematografici internazionali. All’auditorium di Santa Margherita (storica sede del festival) film animati e in live action concorrono nella stessa categoria, ricordandoci, come disse nel suo discorso il regista messicano Guillermo del Toro, ritirando nel 2023 l’Oscar al miglior film d’animazione per Pinocchio (2022):
L’animazione è cinema, non si tratta solo di un genere. L’animazione è pronta a fare un passaggio in più, e ad andare alla fase successiva della sua evoluzione. Vi prego, aiutateci, continuate a tenere l’animazione viva.
Non si tratta di un genere, solitamente identificato come indirizzato ai bambini, ma di una tecnica, attraverso la quale è possibile raccontare qualsiasi tipo di storia, dagli “spensierati”, seppur artisticamente fondamentali, classici Disney al dramma neorealista della Seconda guerra mondiale in Giappone di Una tomba per le lucciole (1988).
Maria Roberta Novielli, specializzata proprio in cinema orientale e d’animazione (e autrice tra le altre cose per Marsilio dei due fondamentali manuali Storia del cinema giapponese del nuovo millennio e Animerama) ha sempre posto questa linea al centro della propria direzione artistica, permettendo al Ca’ Foscari short di diventare un punto di riferimento per l’animazione italiana e internazionale.
Un futuro a rischio?
Con sale sempre piene e cinque giorni fittissimi di programmazione, l’edizione 2025 del Ca’ Foscari short può essere archiviata come un grande successo. L’attenzione si focalizza già sul 2026, su cui tuttavia incombe la “tagliola” della ministra dell’università Anna Maria Bernini.
Ca’ Foscari è tra gli atenei del Nord-Est più colpiti dai tagli promossi dalla ministra, pari a circa tre milioni di euro in meno sul fondo ordinario relativo al 2024 per l’ateneo veneziano. Prospettive poco rosee per il futuro di studenti, ricercatori precari e dottorandi, che già un mese fa avevano organizzato una contro-inaugurazione di fronte a Santa Margherita, dove si stava tenendo la cerimonia per l’avvio dell’anno accademico.
Eventi come lo “Short”, costosi e non remunerativi, seppur di enorme prestigio per l’ateneo, appaiono oggi come le vittime più sacrificabili per “salvare la barca”, specie se si pensa allo scarso interesse dimostrato dall’amministrazione universitaria nei confronti dell’iniziativa (sebbene abbiano portato i propri saluti nei primi giorni del festival, l’assenza di qualsiasi rappresentante di Ca’ Foscari, rettrice compresa, alla cerimonia di chiusura ha fatto discutere).
Tra i giovani volontari e partner storici già si discute su come tutelare questa importantissima istituzione artistica e culturale per la città di Venezia, che tra l’altro, se si vuole pensare ai soldi, contribuisce all’indotto degli esercenti di Campo Santa Margherita, attorno a cui ruota il festival.
“It was a great ride!”, come apparso sullo schermo alla chiusura del festival, ma noi vogliamo continuare a cavalcare.
Immagine di copertina: 3Mwh di Marie-Magdalena Kochová, vincitore del concorso internazionale (dal sito ufficiale di Ca’ Foscari).
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