
In uscita il 28 marzo “Oltre il sogno. Tredici storie di donne, volley e d’oro“. Un libro, scritto dal collega Fabrizio Monari con la prefazione di Rachele Sangiuliano, che chi ama la pallavolo, chi ha amato queste ragazze, le atlete dell’Italvolley alle Olimpiadi di Parigi, chi ha pianto per l’Oro con loro e per loro l’11 agosto del 2024 deve avere nella sua libreria.
“Oltre il sogno. Tredici storie di donne, volley e d’oro“ è edito dalla casa editrice 66thand2nd.
Prima di raccontarvi cosa leggerete, vi invitiamo a vedere il video qui in basso. È il racconto degli ultimi due punti della finale di Parigi contro gli Stati Uniti attraverso l’inquadratura di chi stava raccontando quella pagina di storia per Eurosport, ovvero proprio Monari e Sangiuliano: “Finalmente”. Un’unica parola ripetuta per tre, quattro, cinque volte. Più di quel mitico “Campioni del Mondo” del maestro Nando Martellini nel 1982. Vengono ancora i brividi.
“Che cosa abbiamo visto, Fabrizio?” chiede Rachele Sangiuliano con la voce rotta dalla commozione. “Me l’ero immaginato tante volte questo momento, al maschile, al femminile – risponde Monari in telecronaca – Ma non me l’ero immaginata così. Non mi ero immaginato un enorme monocolore azzurro che riempie il mondo”.
L’Italia di Velasco esordisce contro la Repubblica Dominicana. Vince il primo set, perde il secondo ai vantaggi (24-26), poi demolisce la squadra sudamericana e chiunque altro nel torneo senza concedere più nulla. Sei vittorie su sei, cinque per 3-0. Compresa la finale, raccontata nell’ultimo capitolo del libro, che ha regalato l’immortalità a questo gruppo azzurro dopo nemmeno un’ora e mezza di gioco.
“Quella finale per noi italiani è sembrata durare dieci minuti, per il pubblico statunitense forse cinque ore – ci spiega Monari – È un capitolo tutto con il cronometro, con i time-code, tutto orientato sulla comprensione di quanti minuti siano passati dall’inizio di questa partita al momento della consapevolezza”.
foto Fipav/Tarantini
Ma cosa c’è stato prima di quell’ormai famoso “qui e ora”, il motto con cui Julio Velasco apre l’Olimpiade di Parigi? C’è stato un percorso, lungo da Londra 2012 a Parigi 2024 fatto di tante cose, tanti risultati, tante storie. Alcune meravigliose anch’esse, altre non proprio memorabili ma comunque utili.
Il senso di tutto questo è nelle parole di Myriam Sylla. L’impianto parigino è ormai quasi deserto, le telecamere sono spente, gli inservienti sono già all’opera per smantellare e pulire tutto. Lei invece è ancora lì, in campo con le altre azzurre. È lì che guarda ancora incredula la medaglia che stringe tra le mani, poi voltandosi verso Monari e Sangiuliano, distanti da lei pochi metri, quasi a bassa voce dice: “Questo oro è pesante come tutto il percorso che ci ha portato fino a qui”.
È in questo momento, ci spiega Monari, che è arrivata l’illuminazione di scrivere un libro che raccontasse tutto questo: “9 italiani su 10 non sanno quale sia questa sofferenza a cui Myriam fa riferimento, ma 10 italiani su 10 sanno che siamo campioni olimpici. Quindi mi sono detto ‘ora o mai più’, e così è nata l’dea del libro”.
Questo percorso, a cui fa riferimento Sylla, Monari lo racconta con la viva voce delle protagoniste, e degli allenatori che si sono succeduti nel tempo, le storie di tredici donne incredibili. Donne che hanno cambiato la pallavolo e lo sport italiano. Storie che iniziano presto, grandi sogni racchiusi in corpi di ragazzine poco più grandi delle tifose che chiedono loro i primi autografi. Un’altra generazione di fenomeni, segnata dal compito più difficile: mantenere la promessa del talento, per portare quella vittoria olimpica sempre sfuggita alla pallavolo, femminile e maschile.
La storia della Nazionale che vincerà l’oro, scacciando la maledizione trentennale che gravava sul volley italiano, ha inizio poco prima di Londra 2012 con il racconto della convocazione dell’allora ct Massimo Barbolini di una Caterina Bosetti ancora diciassettenne, e si conclude tre Giochi più tardi.
Foto CEV
Dodici anni sui quali, come detto, c’era molta da raccontare. Soprattutto c’erano tanti ‘non detti’ in relazione anche al periodo che ha preceduto l’arrivo di Julio Velasco alla guida di questa Nazionale.
“La scatola nera era assolutamente quella che conteneva quanto accaduto prima di Parigi. Con Davide Mazzanti, che mi ha concesso una lunghissima intervista, abbiamo parlato molto della rottura che si era creata dopo la delusione di Tokyo 2020, per poi diventare un problema insanabile nel Mondiale 2022″.
E ancora: “Con Moki De Gennaro abbiamo affrontato il tema di una diceria che l’ha riguardata e che credo lei smentisca ufficialmente per la prima volta”.
Infine: “Anna Danesi da una spiegazione complessiva dei problemi che hanno portato alla rottura con Mazzanti che secondo me è molto saggia, e dimostra anche perché lei sia stata quella giusta da nominare capitano di questo gruppo”.
A sorpresa: “Un altro colpo di scena notevole è una professione di umiltà da parte di una stella della nostra nazionale femminile che mi ha veramente lasciato senza parole“.
A questo punto, non serve aggiungere altro: è un libro scritto davvero bene, da leggere tutto d’un fiato.
Di Giuliano Bindoni
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