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Da anni ormai gli elettori di tutto il mondo, unanimi, dicono un più o meno sonoro “no” alle sinistre di governo. Non solo premiando la destra ma anche disertando il voto. È come se la gente si fosse accorta che la sinistra difenda interessi altrui e non nazionali. Sorgono spontanee delle domande: cosa vuole dire la gente con questo verdetto unanime? a cosa dice “no”? come mai la sinistra non fa una grinza e non cambia drasticamente? Possibile che questi politici non si rendano conto del loro scollamento dalla realtà sociale ed economica del paese dove si trovano? O sono braccio operativo di chissà quale interesse? Ed infine: quale è lo scenario veramente voluto dalla gente? Se le simpatie ed il consenso non vanno ad uno scenario multicolore, mondialista, europeista, autoritario, tecnocratico, efficientista, verso cosa va? La invivibilità dell’attuale sistema che impone modelli estranei a tutti noi è data da una persecuzione permanente di cui ognuno di noi si sente oggetto e che è frutto della regola della efficienza e del progresso tecnologico a tutti i costi; regola che è come un nuovo mantra che ti segue in ogni secondo della tua giornata. Efficienza e progresso che distruggono famiglia e sentimenti per far posto alla concorrenza globale sempre e comunque. Corollario -che non servirebbe ribadirlo- è l’inseguimento infinito di ricchezze sempre maggiori. L’antitesi a quel mondo di sinistra (che si confessa “progressista”), si propone essere quello identitario e sovranista. Ma la destra lo interpreta bene? Cosa c’è al posto della competizione globale? È immaginabile, si può costruire ed è sostenibile un mondo e una economia che non sia efficientista e che non sia venerante della tecnologia? Se i migranti per esempio li lasciamo nel terzo mondo li condanniamo alla morte per fame? O abbiamo un progetto per tutti? La venerazione della sinistra verso la tecnologia è o no la stessa della destra? In Italia la destra lungi dal proporre una alternativa è proiettata al rispetto delle regole esistenti come soluzione per tutti i mali, laddove quelle sono regole costruite dalla sinistra per i suoi obiettivi e molte di quelle regole sono la causa dell’attuale disaffezione della gente verso le istituzioni. Tutta la legislazione fiscale e lavoristica, per esempio, è stata inventata dalla sinistra per i suoi obiettivi (che consistono tra l’altro a) nella demolizione della figura e ruolo dell’imprenditore-padrone, b) appropriazione del frutto dell’impresa attraverso multiformi tassazioni e c) controllo dell’impresa stessa da parte della burocrazia) e quindi andrebbe rivista alle radici; invece la destra è protesa a farla rispettare in modo puntuale; forse per non passare per nemica del proletariato oppure distruttrice delle pubbliche finanze…certo è che la condizione di autoritarismo della sinistra rimane intatta se non aggravata dalla politica della destra. Questo è un fenomeno figlio del comune culto dello stato e quindi della “superiorità” delle istituzioni rispetto al singolo cittadino che invece dovrebbe -sempre secondo sinistra e destra- esistere e operare per i superiori fini collettivi individuati ed imposti dalla burocrazia statale comandata da poche persone se non da una. Tutte cose che la gente rifiuta drasticamente: il fallimento di certi partiti porta a preferire un pifferaio; il fallimento di quest’ultimo porta ad un altro partito, il cui fallimento porta ad un altro,….nessuno riesce a dare una interpretazione corretta del pezzo di storia che stiamo vivendo; né, tanto meno si supera la dicotomia destra-sinistra. Quando ci si accorgerà che le Istituzioni esistono per l’uomo e non l’inverso? Quando si comincerà a immaginare un sistema che riconosca la centralità della persona? Non certo per dare a pioggia bonus privi di senso ma per restituire senso alla vita di ognuno e di tutti; senso che non può essere come prospettato dal mondialismo efficientista meramente venale che produce individualismo di massa privo di futuro e quindi refrattario financo alla procreazione! Né il senso è da ricercare nel culto della nazione in armi e nella grandezza di un capo o di un popolo; quindi la sfida posta dall’elettorato di tutto il mondo e segnatamente quello italiano è di alto profilo e nessuno sembra avere la idea giusta di come potrà essere il mondo dopo la implosione della sinistra. Sinistra che ormai parla da sola e sopravvie grazie alla occupazione di alcune o molte poltrone nel settore della comunicazione, della magistratura, della Pubblica Amministrazione, cosa ben nota anche in USA e che ha portato all’allontanamento di centinaia di funzionari. Nulla ormai più ha un senso compiuto. -Lo sviluppo tecnologico in cui credono indifferentemente la destra e la sinistra lungi dal liberare il cittadino lo condiziona ancora di più fino a togliergli il libero arbitrio con grande gioia delle grandi società internazionali (di sinistra) che non si reggono senza gli aiuti pubblici. -Le istituzioni statuali di destra e di sinistra sono incarnate da legioni di “servitori dello stato” che vivono di tasse prelevate oltre ogni decenza dal cittadino succube. -Anche la convivenza tra stati differenti che come si vede in Medio Oriente e in tutto il mondo non può essere regolato come si sta tentando di fare in Europa con super Istituzioni o super compagnie finanziarie…e tanto meno attraverso guerre demenziali che -al meglio- saranno distruzioni massicce di armi tecnologiche e di masse crescenti di cittadini. -Il futuro impiego del contante così inviso alla sinistra e l’immenso problema monetario come sarà affrontato dalla destra? -La religione come la famiglia che la sinistra ha tentato di distruggere e che la destra vorrebbe mantenere come simulacro … non potranno essere né azzerate né ridotte a “tradizioni”…. Che ne sarà? -Senza voler dire della cultura ormai intesa dalla sinistra come propaganda di assiomi privi di senso condiviso, mentre per molta destra si esprime in eventi museali. Quindi tutto è arrivato al capolinea; non c’è più nulla a reggere e motivare lo sforzo della vita; quindi la fine delle ideologie di destra e sinistra significa che nulla nel futuro deve assomigliare al presente … ma come deve essere? e come gestire la “transizione”? La domanda non ha ancora risposte e quindi vedremo ancora molte brutte cose prima di ascoltare una apparente utopia che darà un nuovo senso alla Storia e alla politica del futuro
L’articolo Gli interessi espressi dalle sinistre di chi sono? proviene da LSD Magazine.