
Papa Francesco si è affacciato oggi, domenica 23 marzo, dal decimo piano del Policlinico Gemelli, dove è rimasto ricoverato dal 14 febbraio per un’infezione polimicrobica alle vie respiratorie e da cui è stato dimesso oggi, per un saluto e per impartire la benedizione ai fedeli riuniti per lui in preghiera.
“Ringrazio tutti, saluto questa signora con i fiori gialli”, ha detto Jorge Bergoglio, riapparendo in pubblico dopo il lungo ricovero a motivo della polmonite bilaterale polimicrobica che lo ha colpito nei mesi scorsi, con episodi di crisi che hanno fatto effettivamente rischiare la vita al Pontefice, fugando le fake news diffuse soprattutto tramite i social malgrado i bollettini medici e i comunicati della Santa Sede.
Come sta Papa Francesco?
“Il Papa è in condizioni stabili ormai da due settimane”, ha fatto sapere ieri in conferenza stampa il professor Sergio Alfieri, responsabile dell’equipe medica che per 37 giorni ha avuto in cura Jorge Bergoglio al Policlinico Gemelli, annunciando le dimissioni previste oggi, quando il Santo Padre tornerà a Santa Marta. “Il periodo di riposo a Casa Santa Marta continuerà. Il Pontefice sarà in convalescenza per almeno due mesi”, aveva però precisato prima di tracciare un “piccolo” e “doveroso” riassunto di quanto avvenuto in ospedale dal 14 febbraio.
Allora, ha ricordato il professor Alfieri, Papa Francesco si era presentato al Policlinico Gemelli “con un’insufficienza respiratoria acuta dovuta ad un’infezione polimicrobica”, con “virus, batteri e miceti che hanno determinato una polmonite bilaterale severa”. Tale quadro clinico, ha continuato il responsabile dell’equipe medica, ha richiesto” un trattamento farmacologico combinato durante il ricovero”. Secondo Alfieri, in questo periodo, due episodi “molto critici” hanno colpito Papa Francesco che in tali occasioni “è stato in pericolo di vita”.
“Le terapie farmacologiche, la somministrazione di ossigeno ad alti flussi e la ventilazione meccanica non invasiva hanno fatto registrare però un lento e progressivo miglioramento, facendo uscire il Santo Padre dagli episodi più critici”, ha aggiunto Alfieri, secondo cui però il Pontefice “non è mai stato intubato” ed “è sempre rimasto vigile, orientato e presente”. Tanto che le dimissioni di oggi avverranno “in condizioni cliniche stabili”, come sono rimaste da almeno due settimane. Ora però, secondo i medici, Papa Francesco dovrà “continuare parzialmente le terapie farmacologiche” per via orale e osservare “un periodo di riposo in convalescenza per almeno due mesi”.
Secondo Luigi Carbone, vicedirettore della direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano e medico referente del Santo Padre, si tratta quindi di “una dimissione protetta”. “Abbiamo valutato le necessità del Santo Padre, che sono normalmente il fabbisogno di ossigeno finché ne avrà necessità”, ha dichiarato il medico referente del Papa. “Ci siamo preparati per accoglierlo a casa”.