
Il Carnevale è sentito a Venezia, come ogni anno. Ma questo è un anno speciale, ricorre il tricentenario della nascita di Giacomo Casanova, a cui la sua città dedica numerose iniziative. Ne parliamo di una in particolare. L’incontro Respondez s’il vous plaít. Lettere d’amore a Giacomo Casanova. Nello splendido piano nobile di Palazzo Albrizzi, sede dell’Associazione Culturale Italo Tedesca, l’incontro ha proposto “uno sguardo inedito”, come afferma la responsabile delle attività culturali dell’ACIT, Nevia Pizzul Cappello. Di solito ci si focalizza sul punto di vista dello stesso Casanova, si osserva come si relaziona con le donne. Qui invece lo sguardo è quello delle donne stesse, vere protagoniste della serata.
L’iniziativa, partita dall’attrice e regista Sabina Tutone e dalla pianista e compositrice Letizia Michielon, accolta nel palazzo veneziano grazie a Nevia Pizzul-Cappello, è incentrata su una selezione di lettere pubblicate da Aldo Ravà nel 1912, in Lettere di donne a Giacomo Casanova.
La voce narrante, rappresentata da Sabina Tutone, è accompagnata dalle note musicali di Wolfgang Amadeus Mozart, con intermezzi di Letizia Michielon – al piano la stessa Letizia Michielon.
Le letture lasciano trasparire lo spessore delle autrici dei testi, oltre al legame che il celebre personaggio aveva con loro. Sono di alto rango, alcune di loro, altre appartengono a classi sociali più umili, tutte rivelano un acume e una sensibilità fuori dal comune.
Henriette von Schuckmann, moglie del politico prussiano Friedrich von Schuckmann, già a vent’anni aveva letto le opere di Shaftesbury, Locke, Hume, Helvétius, Mendelssohn, Hemsterhuis e si stava occupando di Rousseau e Montesquieu. Diversi anni prima, aveva conosciuto Johann Wolfgang von Goethe, e ricevuto da lui una proposta di matrimonio che fu proibito dal padre.
La scrittrice tedesca Elisabeth von der Recke, autrice di poesie, era apprezzata per i suoi diari di viaggio in Germania e in Italia, un documento di rilievo per le sue osservazioni di tipo politico, sociale e antropologico. Particolare risonanza ebbe un suo opuscolo contro Cagliostro.
Cecille von Roggendorff, nata a Vienna, giovane contessa orfana di entrambi i genitori, ebbe con Casanova uno scambio di lettere, in francese. Casanova per lei fu una sorta di precettore.
L’immagine dell’illustre veneziano che ne scaturisce è diversa da quella stereotipata del seduttore. Casanova, così Tutone, “si adattava alle donne, non le strapazzava”. Era un “pre femminista”, come afferma Ezio Toffolutti. Un intellettuale, Casanova, che, in difesa delle donne, nel 1772 a Bologna aveva pubblicato il saggio Lana caprina, inserendosi in un dibattito tra due medici che ritenevano il gentil sesso inferiore all’uomo perché condizionato dall’utero, quindi non in grado di pensare. L’assunto, in Lana caprina, è demolito con ironia.
Il noto personaggio è dunque meritevole dei numerosi eventi a lui dedicati a Venezia e non solo. Ora attendiamo di vedere nel cartellone dei teatri anche la pièce Le Polémoscope, a cui il prof. Pier Mario Vescovo dedica un interessante contributo. QUI per leggerlo.
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