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Continua la presenza di cinghiali nella valle del Sinni. Proprio nella giornata di ieri ne sono stati avvistati alcuni nella zona denominata fosso di spaccone a ridosso del famoso ristorante del Calicantus. Le ultime stime indicate anche dalla regione Basilicata indicano una presenza massiccia di oltre ottanta mila capi sparsi per tutta la Regione in particolare una percentuale importane nella valle del Sinni. I programmi e i progetti realizzati dall’ente regionale prevedevano l’abbattimento di circa quarantacinquemila esemplari che allo stato attuale, pare, che la cifra sia di molto al di sotto di quella programmata. I comuni fanno il possibile per limitare il problema mettendo a disposizione le poche risorse finanziare per costruire gabbie o strutture similari per catturare i tanti esemplari in viaggio nei vari borghi lucani di notte ma anche di giorno creando non solo un danno alle colture ma alla sicurezza del singolo cittadino. Intanto l’assessore regionale all’agricoltura ha promesso un programma per una filiera legata alla carne di cinghiale dalla strada al produttore e direttamente in tavolo al consumatore. Vedremo l’esito, intanto le strade sono pieni di questi animali che negli ultimi anni hanno provocato diversi incidenti. La strada Sinnica può “testimoniare”, molti di notte, il numero rilevante di danni da lesioni provocati a conducenti e trasportati. Dopo Latronico, Lagonegro, ora anche Senise è testimone di questa triste vicende.
Oreste Roberto Lanza
L’articolo Storia dei cinghiali in Basilicata, avvistati esemplari anche nella città di Senise. proviene da LSD Magazine.