
ytali ha il piacere di condividere e diffondere un documento di Fondaco Europa, Tempo d’Europa
In questi giorni difficili l’Europa appare smarrita di fronte a uno scenario internazionale in rapidissimo mutamento. Esclusa al momento dalla crisi ucraina, assente da quella mediorientale, vede i propri rappresentanti ignorati o peggio umiliati. Le sue istituzioni – la Commissione, il Consiglio, il Parlamento – si muovono con una lentezza inadeguata alla velocità degli eventi. Su tutto aleggia la sensazione che l’Unione non sia in grado di adattarsi al nuovo duro scenario che informa il mondo e sia quindi destinata a soccombere.
Si dice che questo avviene perché la Comunità internazionale agisce oggi secondo un principio di realtà: cioè si conta nel mondo solo per quello che effettivamente si è, non per quello che si crede di essere. Se conta solo la realtà, il resto è sogno. Sarebbe quindi solo un sogno quello dell’Unione europea di essere considerata un soggetto internazionalmente pieno e compiuto alla pari degli altri.
Insomma, questo non sarebbe più il tempo dell’Europa.
Ma dobbiamo rassegnarci a questo cupo scenario?
Il cammino dell’Unione Europea è lastricato di sogni realizzati. Era un sogno immaginare di gestire insieme il carbone e l’acciaio, per il cui sfruttamento si sono svolte guerre sanguinose; era un sogno creare un mercato unico per le merci fra Stati da sempre gelosamente custodi dei propri dazi nazionali; era un sogno immaginare una moneta unica per tutti gli europei ed era un sogno ipotizzare che tutti i cittadini dell’Unione circolassero liberamente senza dover esibire il passaporto.
Sono tutti sogni divenuti concrete realtà nella nostra vita quotidiana.
Oggi l’Unione Europea per affacciarsi sul mondo a pieno titolo ha bisogno di trasformare in realtà un nuovo sogno, forse il più grande e difficile: riprendere il processo di integrazione politica da troppo tempo dimenticato e divenire uno stato federale.
Uno stato federale d’Europa che metta in comune difesa e politica estera e che lasci agli stati membri la gestione delle materie più specificatamente nazionali e identitarie. Che raggiunga l’obiettivo di un’Europa sicura, in grado di difendersi dai pericoli con un proprio esercito dotato di una catena di comando militare e istituzionale ben definita. E che possa sviluppare con continuità di indirizzo una politica estera europea che difenda il diritto, la democrazia, la pace e il ruolo del multilateralismo.
È un percorso facile? No, tutt’altro, è un percorso difficile ma proprio perché è difficile dobbiamo impegnarci a compierlo. E come è stato fatto in passato, saranno alcuni Stati ad aprire la strada e ad attendere che gli altri li raggiungano successivamente.
Non è il tempo dello smarrimento, è il tempo dell’Europa.
Immagine di copertina tratta dal fumetto Desiderio e il luogo che non c’era [ideazione: Paolo Costa, disegni: Giorgio Cavazzano; soggetto, scenaggiatura e testi: Sandra Gastaldo; editore: Associazione Altiero Spinelli]
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