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Un comitato in Val Sarmento costituito a Noepoli in provincia di Potenza che va oltre i campanilismi. Se così è, sembra che sia cosi, un passo in avanti pare essere stato fatto. Idee e progetti sembrano già sul tavolo per essere concretizzate. Il Presidente di questa nuova compagine si chiama Patrizia Morano impegnata da sempre nel sociale e in diverse associazioni di promozione e valorizzazione del territorio. In un momento di riposo cogliamo la sua attenzione e disponibilità quattro chiacchiere come si usa dire al bar.
Presidente Era necessario la costituzione di un comitato nella Val Sarmento?
“I sei comuni della Val Sarmento rischiano di scomparire, hanno un tessuto territoriale e socio-economico debole e fragile. Pertanto, è necessario cercare di invertire la rotta in una visione di autentico civismo, animando dal basso i territori, coinvolgendo realmente i cittadini, sviluppando insieme alle Amministrazioni locali proposte, progetti di tutela, di valorizzazione e di promozione del territorio della Valle in termini di sviluppo sostenibile e responsabile. Il Comitato vuole essere forza trainante e la voce dei cittadini impediti ad immaginare un proprio futuro da una classe politica ”distratta” che, non conoscendo le reali necessità e potenzialità, continua ad essere incapace di compiere scelte concrete, di elaborare progetti a misura di coloro che vivono quei territori e che hanno deciso di restare “camminando”.
Valorizzare le esperienze vive dare spazio alle eccellenze ai talenti locali. In termini concreti cosa significa. Ci sono già dei progetti concreti?
“Per cercare di invertire la rotta occorre dare l’opportunità di emergere alle tante esperienze “vive”, ai nostri talenti, alle capacità di “fare” delle persone che già operano sul nostro territorio e che vivono un rapporto costante di conoscenza dei luoghi. Quanti talenti abbiamo perso e continuiamo a perdere perché non trovano spazio, non vengono valorizzati da chi dovrebbe che, invece, preferisce cercare altrove, ottenendo come risultano l’impoverimento umano ed economico. Il Comitato vuole dare dignità ai nostri talenti, a chi ha scelto di restare perché sono loro la nostra forza e, da protagonisti, potranno contribuire ad innescare nuovi processi di sviluppo, attraverso una reale strategia di sviluppo locale, una seria programmazione unitaria, abbandonando ogni forma di campanilismo, dando vita a un nuovo senso dei luoghi”.
L’idea è quella di aggregare ancora altri comuni o la presenza di questi comuni restano la vostra piazza d’azione?
“Il Comitato nasce come Comitato della Val Sarmento e deve mantenere la sua identità, la sua peculiarità, ma non deve rimanere chiuso in se stesso, deve aprirsi agli altri comuni limitrofi e non solo, deve dialogare e confrontarsi, avendo problematiche comuni. Il logo che è stato scelto per identificare il Comitato ha un semicerchio che sta a significare questa apertura “verso”. Sarebbe interessante che ogni area avesse il suo comitato e che, tra i vari comitati, si venisse a creare sinergia su strategie che, partendo dal basso, andrebbero ad incidere con una forza maggiore a livello decisionale”.
Quando la politica non va da Maometto e il Comitato che va alla montagna si può dire cosi?
“Il Comitato si farà conoscere presso le varie istituzionali per instaurare un dialogo costante e proficuo perché chi ha deciso di restare possa pensare positivo alla sua Valle”.
Poche parole per un pensiero e un azione concreta. Si spera.
Oreste Roberto Lanza
L’articolo Val Sarmento, un comitato oltre i campanilismi il Presidente Morano proviene da LSD Magazine.