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Il Congresso della CIM (Confederazione degli Italiani nel Mondo), tenutosi a Tunisi lo scorso 4, 5 e 6 aprile ha detto NO al Decreto Legge Taiani sullo stop al riconoscimento della Cittadinanza italiana approvato lo scorso 28 marzo dal Consiglio dei Ministri nell’ambito del “pacchetto cittadinanza” proposto dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani. Il Ministro Tajani nell’occasione ha dichiarato: “non verrà meno il principio dello ius sanguinis e molti discendenti degli emigrati potranno ancora ottenere la cittadinanza italiana, ma verranno posti limiti precisi soprattutto per evitare abusi o fenomeni di “commercializzazione” dei passaporti italiani. La cittadinanza deve essere una cosa seria” Ma dall’importante convegno le tesi sembrano andare nel senso opposto in quanto le modalità indicato nel provvedimento sembrano avviare un processo di disconoscenza del fenomeno. Nel suo intervento Luigi Scaglione , Presidente del CIM Basilicata ha sottolineato che: “La valutazione sensata e realistica è che se, come da più parti, a ragione, si richiede, se si vuole riformare una legge che riguarda gli italiani all’estero, è bene prima ascoltare le loro rappresentanze istituzionali e associative in modo che la riflessione e la discussione siano pubbliche, trasparenti e aiutino a riconnetterci tutti con la nostra storia, o meglio, a fare i conti con la storia e con un presente di un paese che proprio dall’emigrazione è stato segnato e in larga parte conformato”. A farne le spese sembra essere in particolare la Basilicata. Lo stesso Scaglione ha precisato ancora che: “Questa linea che in uno con lo smantellamento del sistema organizzato come sta accadendo appunto in Basilicata e con modifiche sostanziali in altre regioni italiane, sembra rispondere ad un disegno precostituito di rotture dei legami a dispetto delle vicende che riguardano le regioni italiane con lo spopolamento, la denatalità e le dichiarazioni di disponibilità ad accogliere i lucani e gli italiani di ritorno”. Il congresso ha ribadito come sia necessario difendere i diritti acquisiti e riconoscere il senso di appartenenza a questo Paese fatto di solidarietà ed accoglienza che non può essere cancellato con un Decreto Legge.La battaglia continua per gli Italiani nel mondo e per i lucani nel mondo
Oreste Roberto Lanza
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