
L’autopsia sul corpo di Ilaria Sula, la 22enne uccisa con tre coltellate alla gola dal suo ex fidanzato Mark Samson (qui il suo profilo), smentirebbe la versione fornita ai pm dall’assassino. “Un grosso ematoma, comunque una ferita riconducibile a un colpo preso sull’arcata sopraccigliare sinistra, come da un pugno o con un oggetto (più probabile il primo)… un altro colpo sull’occhio, uno sul labbro con una sorta di lesione e dei piccoli graffi sul collo, non di strangolamento ma come se ci fosse stata una colluttazione… poi le coltellate…. sono tre sul collo più quattro sulla guancia, più altre lesioni. Lei aveva anche segni sull’avambraccio destro e soprattutto un’unghia rotta sulla mano sinistra compatibile con un tentativo di difendersi” si legge nei primi dati dell’autopsia.
Elementi che hanno indotto la pm, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, a chiedere a Mark Samson: “Ti ricordi se c’è stata un’aggressione, anche se reciproca, prima delle coltellate che le hai inferto sul collo?”. Lui assicura di no, ma fornisce una spiegazione poco credibile: “Magari è sbattuta nel momento in cui è caduta”. Nella sua versione dei fatti, Samson aveva affermato che Ilaria Sula si era recata nel suo appartamento per riprendersi delle cose. Poi, secondo quanto riferito dal 23enne, la giovane si era fermata a dormire da lui e la mattina successiva, dopo che le aveva portato la colazione a letto, l’avrebbe uccisa dopo aver perso la testa in seguito a un messaggio ricevuto su Tinder dalla sua ex fidanzata.