A ottant’anni dalla liberazione di Auschwitz, in occasione della Giornata della Memoria, Speciale Tg1 presenta, in collaborazione con Rai Cinema, un documentario ideato e scritto da Cesare Israel Moscati, nel tentativo di entrare nell’anima dei figli della Shoah e scavare nel profondo dolore del lutto, non sempre elaborato, e della conseguente devastazione psicologica causati dalla Shoah a coloro che sono rimasti vivi e ai loro figli e nipoti. Girato tra Budapest, Berlino, Roma e Tel Aviv mette in relazione le storie personali dei protagonisti e delle loro famiglie ed il loro profondo legame, spirituale e sentimentale, con la musica. Molto sentito è anche il legame tra la loro vita attuale ed il moderno antisemitismo, che essi vivono comunque in modo differente, tra chi lo affronta con molta consapevolezza, chi ne fugge nascondendo la propria identità e chi invece lo affronta senza coinvolgimento, perché volge uno sguardo pieno di fiducia verso il futuro. La scelta dei Paesi non è casuale, perché dà voce ai cittadini di alcuni Paesi con maggiore concentrazione di antisemitismo. In Israele, poi, viene suonata, da un bambino di dodici anni, la viola proveniente dai campi di sterminio che uno dei protagonisti, Amnon Weinstein, restauratore di violini, molti anni fa aveva recuperato e restituito alla sua bellezza e al suo ruolo originario.