Dopo mesi di attesa, il 31 gennaio 2025 aprirà al pubblico la mostra Tarot – Origins & Afterlives. L’esposizione ripercorrerà la straordinaria evoluzione delle carte da Tarocchi a partire dalle loro origini nell’Italia del XV secolo sino alla loro profonda trasformazione in strumenti di divinazione e creazione artistica.
Curata da Jonathan Allen e Martina Mazzotta, entrambi Associate Fellows presso il Warburg Institute di Londra, e Bill Sherman, direttore di quest’ultimo, la mostra costituisce parte di un più ampio progetto di riqualificazione del prestigioso centro di ricerca. Gestito dallo studio di architettura Haworth Tompkins, e inaugurato il 2 ottobre 2024 con l’apertura al pubblico dell’esposizione Memory & Migration: The Warburg Institute 1926-2024, il progetto Warburg Renaissance ha infatti avuto come obiettivo il rinnovamento e l’ideazione di nuovi spazi espositivi – tra cui la stessa Kythera Gallery, concepita in modo da richiamare il metodo di studio sperimentale di Aby Warburg stesso, attraverso l’utilizzo di display fisici e digitali –, nonché un denso programma di mostre, eventi e residenze artistiche.
Originariamente concepiti come un semplice gioco di carte, i Tarocchi hanno acquisito nel corso dei secoli un ruolo fondamentale nel panorama culturale e artistico europeo. Accanto alla tradizione esoterica dedicata agli aspetti divinatori del mazzo – attraverso indicazioni di carattere eminentemente pratico per l’utilizzo di quest’ultimo e completamente prive di carattere scientifico – , negli ultimi decenni è emerso un significativo interesse per l’aspetto storico di questa particolare tipologia di mazzo di carte. La panoramica storica offerta dalla mostra, dunque, avrà come obiettivo quello di dimostrare come i Tarocchi, potenti strumenti di esplorazione dell’inconscio, siano stati utilizzati da cartomanti, mistici e artisti nel corso dei secoli, divenendo una fonte imprescindibile per l’ispirazione artistica nonché emblemi della controcultura.
Attraverso la selezione di highlights precisi, la mostra analizzerà la storia dei Tarocchi esplorandone origini iconografiche e successive trasformazioni. Sarà possibile osservare da vicino mazzi storici, tra cui i Tarocchi Visconti-Sforza, tra i più antichi giunti sino a noi, e Le Livre de Thoth, il primo mazzo utilizzato a fine mantico da Etteilla, pseudonimo di Jean-Baptiste Alliette, nel XVIII secolo. La mostra proporrà anche una serie di disegni originali, tra cui quelli realizzati da Frieda Harris per il Tarocco Thoth di Aleister Crowley, le carte dipinte a mano da Austin Osman Spare nel 1906, nonché i disegni di Pamela Colman Smith per il celebre mazzo ideato da Arthur Edward Waite. Il materiale storico verrà affiancato a mazzi d’artista contemporanei realizzati da artisti come Courtney Alexander, Plastique Fantastique e Candida Powell Williams.
Il Warburg Institute prende il nome dal suo fondatore, Aby Warburg, che nel 1921, insieme allo storico dell’arte austriaco Fritz Saxl, trasformò la propria biblioteca in un istituto di ricerca. Inizialmente situato ad Amburgo, nel 1933 fu trasferito a Londra a causa delle persecuzioni nazifasciste, diventando parte dell’Università di Londra nel 1944.
Nato con l’obiettivo di rintracciare le radici del Rinascimento all’interno delle civiltà antiche, il Warburg Institute è divenuto nel corso dei decenni uno dei principali centri di ricerca a livello mondiale per lo studio della storia dell’arte e della cultura. Warburg scelse come paradigma la sopravvivenza e il rinnovamento delle immagini antiche nella civiltà moderna, esaminandole sotto molteplici prospettive: sociale, politica, religiosa, scientifica, filosofica, letteraria e artistica. L’obiettivo, dunque, è da sempre quello di connettere lo studio della storia culturale globale con l’analisi del ruolo delle immagini nella società. Considerando il passato come essenziale e imprescindibile per comprendere il presente, il centro di ricerca promuove un approccio interdisciplinare, esplorando i movimenti culturali attraverso un metodo olistico e associativo, in grado di superare barriere temporali, spaziali e disciplinari.
Tarot – Origins & Afterlives si configura come un esempio perfetto di ricerca interdisciplinare e analisi iconografica, elementi che definiscono la mission del Warburg Institute. Il concetto della mostra va oltre la semplice narrazione storica del mazzo di carte, individuando i Tarocchi come un fenomeno culturale, artistico e simbolico, esplorandone l’influenza nel panorama dell’arte contemporanea. Questo approccio rispecchia l’obiettivo del centro di ricerca nel superare le barriere temporali, spaziali e disciplinari, promuovendo una comprensione olistica dei movimenti culturali e delle loro trasformazioni. L’analisi iconografica dei vari mazzi esposti diventa così un’esemplificazione concreta del metodo di Aby Warburg, il quale concepiva le immagini quali forze dinamiche capaci di attraversare epoche e contesti, riflettendo e modificando il corso della cultura. Al cuore di questa ricerca vi è l’interdisciplinarietà: storia dell’arte, antropologia, filosofia e altre discipline si intrecciano per dimostrare come i Tarocchi siano potenti strumenti di espressione artistica nonché di comprensione dei cambiamenti culturali e sociali. In questo senso, la mostra non si limiterà ad una riflessione sulla storia delle immagini, ma si proporrà come un esempio tangibile della continua evoluzione e vitalità del pensiero che anima il Warburg Institute.
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