![Chi è Rosy Bindi: tutto quello che c’è da sapere sull’ex politica italiana](https://www.donnaglamour.it/wp-content/uploads/2021/06/GI_Rosy_Bindi.jpg)
Ha lasciato la politica dopo oltre 20 anni di impegno in Parlamento: scopriamo la storia di Rosy Bindi. Tutto sul suo conto: carriera e vita privata.
Rosy Bindi vanta un’importante storia politica, con alle spalle una costellazione di incarichi di spicco come quello di presidente del Pd, ministro della Sanità e vicepresidente della Camera. Ha lasciato il percorso politico nel 2018, dopo oltre un ventennio anni da parlamentare, ed è stata anche in commissione Antimafia. Scopriamo la sua biografia, ripercorrendo la sua carriera e i tratti salienti della sua vita privata.
Rosy Bindi, chi è: biografia e carriera
Rosy Bindi è nata in provincia di Siena, a Sinalunga, il 12 febbraio 1951 sotto il segno zodiacale dell’Acquario.
Ha conseguito il diploma in ragioneria nel 1969. Pur avendo voluto iscriversi alla facoltà di Sociologia, a forte vocazione politica di sinistra, le fu impedito dal padre, democristiano, che la iscrisse a Scienze politiche all’Università Internazionale Pro Deo di Roma (poi LUISS).
Consegue la laurea nel 1974 con Vittorio Bachelet, del quale sarà sua assistente, diventando successivamente ricercatrice in Diritto amministrativo. In seguito è stata anche ricercatrice presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siena.
Già militante di Azione Cattolica, ne è diventata vicepresidente nel 1984, per cinque anni.
In merito alla sua attività politica, questa è stata particolarmente densa. Ha esordito nel 1989 iscrivendosi alla Democrazia Cristiana, candidandosi alle europee e venendo eletta. A Strasburgo ha assunto i ruoli di vicepresidente della Commissione cooperazione e sviluppo e di presidente della Commissione petizioni e diritti dei cittadini.
In seguito aderisce al Partito Popolare Italiano, diventandone segretario nel Veneto e deputato nazionale nel 1994. Alle elezioni politiche del 1996 è stata nominata ministro della sanità nei governi Prodi I e D’Alema.
Alle elezioni del 2001 la Bindi è stata rieletta alla Camera dei deputati per la terza volta. Oltre ad aderire al gruppo della Margherita, è membro della Commissione affari sociali.
Nel 2006, in seguito alle elezioni politiche, è stata rieletta alla Camera nella circoscrizione della Toscana e durante il governo Prodi II è stata ministro per le politiche per la famiglia.
La Bindi è stata tra le principali promotrici della nascita del Partito Democratico. Nel 2007 ha annunciato la sua candidatura alle primarie per il leader del PD, ottenendo un ampio sostegno. Nonostante questo, arriverà seconda, alle spalle di Walter Veltroni. L’anno successivo è stata eletta vicepresidente della Camera dei deputati e successivamente è diventata presidente del PD, incarico che lascerà spontaneamente nel 2013.
Nello stesso anno è stata eletta anche presidente della Commissione parlamentare antimafia. Dopo averlo annunciato nel 2015, in occasione delle elezioni 2018, per la prima volta dopo 24 anni in Parlamento, Rosy Bindi non si ricandida.
Nel 2021, in occasione del suo 70esimo compleanno, in una intervista la Bindi afferma di non riconoscersi più nel PD.
Dopo aver lasciato la politica, Rosy Bindi si è occupata esclusivamente dell’insegnamento, nelle vesti di docente della Pontificia Università Antonianum, dove si occupa di formazione e ricerca sui temi della legalità e del contrasto alle mafie.
La vita privata
Uno degli interrogativi che corre sul web in merito alla sua vita privata di Rosy Bindi è se sia sposata oppure no. La risposta è negativa: l’ex politica non ha marito né figli.
Da sempre incline alla massima riservatezza, la Bindi non ha dispensato informazioni sul suo vissuto al di là di carriera e impegno politico.
Le curiosità su Rosy Bindi
– Il suo vero nome è Rosaria Bindi.
– Era accanto a Vittorio Bachelet al momento del suo omicidio, il 12 febbraio 1980.
– Appassionata di teologia, si dedica alla parte più spirituale della sua esistenza dopo un lungo e intenso percorso parlamentare.
– Come ministro della sanità ha varato nel 1999 la riforma del Servizio Sanitario Nazionale.
– Durante il suo mandato ha contribuito alla chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici.
– E’ presidente onorario dell’Associazione Salute Diritto Fondamentale.
– Dal 2020 è membro del Comitato scientifico de lavialibera, rivista di informazione e approfondimento su mafie, corruzione, ambiente e migrazioni diretta da don Luigi Ciotti.
– Non ha Instagram né Facebook, ma un account Twitter, dove però non è particolarmente attiva.