Tra marzo e dicembre 2023, almeno 41 detenuti del carcere di Brindisi hanno utilizzato telefoni cellulari per comunicare con l’esterno. L’indagine condotta dalla Procura di Brindisi, avviata a seguito del ritrovamento di alcuni dispositivi all’interno della struttura, ha portato alla conclusione dell’inchiesta e all’emissione di un avviso nei confronti degli indagati.
I 41 detenuti coinvolti rischiano ora il rinvio a giudizio con l’accusa di accesso illecito a dispositivi di comunicazione. Resta ancora da chiarire come i telefoni siano stati introdotti in carcere. Le indagini hanno preso il via dopo il sequestro di un microtelefono trovato in una cella. Gli inquirenti hanno accertato che gli indagati, durante la loro detenzione, avrebbero effettuato numerose conversazioni telefoniche eludendo i controlli di sicurezza, e non solo con i familiari. Attualmente, alcuni di loro si trovano ancora in carcere, mentre altri sono in libertà.
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