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Questa mattina, nella sala ex Tesoreria di Palazzo di Città, è stato presentato “Tempi Moderni”, il nuovo progetto triennale del Teatro Abeliano di Bari Alla conferenza stampa erano presenti il direttore artistico Vito Signorile, l’assessora comunale alle Culture Paola Romano e il professor Paolo Ponzio, docente di Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Il Sindaco Vito Leccese, impegnato in altri obblighi, non ha potuto partecipare. Il titolo “Tempi Moderni” fa riferimento al celebre film di Charlie Chaplin, simbolo della denuncia contro l’alienazione del lavoro nelle fabbriche. Tale scelta riflette l’essenza del progetto triennale del Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano, che si propone di affrontare tematiche moderne attraverso il teatro e altre discipline artistiche. Durante l’incontro, l’assessora Paola Romano ha sottolineato: “Il titolo ‘Tempi Moderni’ rimanda a un teatro che, come l’Abeliano, non si limita a intrattenere, ma si fa portavoce delle difficoltà degli ultimi e degli schiacciati dalla società. Questo spazio culturale ha sempre accompagnato la città, stimolando riflessioni sul nostro tempo. Con il suo progetto triennale, Vito Signorile e il Gruppo Abeliano ci guideranno a esplorare temi cruciali, come la lotta per i diritti e la giustizia sociale, attraverso una programmazione multidisciplinare.”
L’assessora ha poi ricordato i cinquant’anni di impegno culturale del Gruppo Abeliano, esprimendo il sostegno dell’amministrazione comunale alle sue attività, convinta che la crescita della cultura a Bari dipenda dal rafforzamento di realtà come questa. “Il Teatro a Bari rappresenta uno dei cardini culturali e sociali della città alla stregua della Festa di San NICOLA”, ha detto Paola romano. Vito Signorile, nel suo intervento, ha spiegato il senso del titolo “Tempi Moderni”, dichiarando: “Non possiamo non ispirarci al film di Chaplin, che affronta le alienazioni della modernità e il conflitto uomo-macchina. Se nel passato gli ingranaggi della catena di montaggio opprimevano la classe operaia, oggi siamo confrontati con ingranaggi ben più potenti e distruttivi: la guerra. Come ci ricorda Bertolt Brecht, la povertà e l’ingiustizia colpiscono sempre i più deboli, sia tra i vincitori che tra i vinti. A volte, la Poesia, il Teatro e la Musica possono rivelarsi le uniche armi contro l’oppressione e la violenza. La nostra missione è far sì che il Teatro rimanga uno strumento di resistenza e di riflessione.”
Riguardo alla programmazione dei prossimi tre anni, Signorile ha anticipato alcune delle numerose collaborazioni e iniziative che prenderanno forma, come il Festival Multidisciplinare “Maschere d’Olivo” – riconosciuto dal Ministero della Cultura – e altre rassegne che spaziano dalla prosa alla danza, dalla musica alla sperimentazione. In particolare, Signorile ha sottolineato alcuni progetti di particolare rilievo:
Maschere d’Olivo: un festival che unisce diverse forme d’arte e celebra la contaminazione tra generi e discipline. Prova col Teatro: una stagione invernale di teatro, musica e danza che si realizza con il supporto della Regione Puglia. I Solisti: una rassegna di artisti pugliesi che si raccontano e si esibiscono, giunta alla sesta edizione grazie al sostegno di Puglia Culture. JazzAteatro: una collaborazione tra il Teatro Abeliano e il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, che vede esibizioni di allievi e docenti della scuola di jazz La Maschera e il Volto e Pirandello Abstraction: due progetti sperimentali che approfondiscono il lavoro dell’attore e la filosofia di Pirandello.
Inoltre, il progetto prevede la rassegna AbelTeche, che offre al pubblico l’opportunità di rivedere, in video, spettacoli che hanno segnato la storia del Gruppo Abeliano. Ci sarà anche Respiri e Parole, dedicata alla conoscenza più intima degli scrittori attraverso confessioni pubbliche. Importanti anche le rinnovate collaborazioni con istituzioni accademiche, come l’Università di Bari e l’Accademia di Belle Arti, con cui il Teatro Abeliano sta sviluppando progetti innovativi. Tra le altre collaborazioni si annoverano la Fondazione Barba-Varley, l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, l’Università La Sapienza di Roma, e molte altre realtà culturali e sociali. In sintesi, il progetto triennale del Teatro Abeliano si presenta come una proposta ambiziosa e coraggiosa, capace di raccontare le sfide del nostro tempo e di dar voce agli ultimi e agli invisibili, attraverso la forza della cultura e della comunità.
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