Lo vedi al centro del campo, mentre festeggia insieme ai compagni la vittoria per 2 a 0 contro il Borussia Dortmund, ebbro di gioia per quello che è stato il suo ultimo trionfo, al termine di un decennio nel quale ha vinto più volte tutto e inebriato gli appassionati di calcio con giocate degne di un prestigiatore brasiliano; vedi questo tedesco di anni trentaquattro che lascia all’apice della gloria, con la sesta coppa dalle grandi orecchie in mano, la quinta conquistata da quando è sbarcato a Madrid nell’estate del 2014, e ti rendi davvero conto di cosa sia il Real.
Toni Kroos da Greifswald (città un tempo situata nella Germania Est) andrà in pensione, dopo gli Europei in Germania che si disputeranno a partire dal prossimo 14 giugno, per stare vicino alla famiglia ma, soprattutto, perché é cosciente di aver dato e ricevuto tutto ciò che, come uomo e come calciatore, avrebbe potuto ricevere nel corso di un’avventura inimitabile. Ha vinto con pieno merito, anzi stravinto, ha incantato l’Europa e il mondo, ha dominato in ogni competizione, è stato uno dei centrocampisti più forti di ogni tempo, ci ha lasciato senza parole facendo partire lanci che sembravano essere stati eseguiti col goniometro, ha duettato con il professor Luka Modrić, formando una coppia che ricordava da vicino il duo blaugrana composto da Xavi e Iniesta, e ora dice basta perché sa di dover cedere il posto a una generazione più giovane, cresciuta seguendo il suo esempio e pronta a raccoglierne l’eredità. Sta in questa maturità, in questa coscienza di sé, in questa serenità d’animo la smisurata grandezza di un fenomeno di tali proporzioni. Proprio come risiede nella sua bonomia e nella sua inimitabile pacatezza il punto di forza di Carletto Magno, l’unico in grado di conquistare due Coppe dei Campioni da giocatore e ben cinque Champions League da allenatore, al punto che ormai abbiamo finito gli aggettivi e possiamo solo inchinarci al cospetto della sua bacheca.
Poi ci sono i giovani leoni, i Vinícius (ieri sera autore del 2 a 0 e seriamente candidato al Pallone d’oro), i Bellingham, i Rodrygo e tanti altri ragazzi destinati a vivere, a loro volta, un decennio da dominatori del Vecchio Continente, facendosi passare il testimone da veterani che hanno saputo ricalcare le orme dei vari Di Stéfano, Puskás, Gento e Kopa, artefici di un miracolo analogo fra il ’55 e il ’66.
Ci sarebbe ancora spazio per Courtois, capace, in una sola stagione, di infortunarsi malamente, riprendersi alla grande e risultare decisivo in finale, proprio come due anni fa a Parigi contro il Liverpool, parando tutto ciò che c’era da parare e tenendo a galla i suoi nel momento di massima pressione dei tedeschi. Anche per lui non abbiamo più aggettivi, come non sapremmo cosa dire, che non sia già stato ampiamente detto, in merito alle doti di un trascinatore come Carvajal, autore del gol che ha sbloccato il risultato a metà ripresa, e di un capitano come Nacho, difensore di altissimo livello, mai abbastanza considerato dalla critica eppure madridista nell’animo e punto di riferimento imprescindibile per una squadra di cui incarna a pieno lo spirito e i valori.
E il cerchio si chiude, tornando a colui che lascia il calcio perché non accetta l’Arabia Saudita, priva del dovuto rispetto per la dignità della persona, non vuole assistere alla propria decadenza e vuole lasciare il ricordo di un’autentica immensità, da ieri sera ufficialmente consacrata. Toni Kroos, infatti, non è un campione: è una leggenda, il perno di una compagine che si commenta da sola e che, come ha giustamente detto lui, vincerà sempre, per il semplice motivo che nessun altro club è in grado di trasmettere le stesse emozioni e le stesse sensazioni a chi vi gioca e a chi assiste alle sue partite.
Il Bernabéu gli ha tributato un omaggio da brividi, l’allievo Valverde ne erediterà il numero di maglia e noi resteremo ad ammirare i video di questo fuoriclasse senza pari, un mito umile che è arrivato in cima non solo grazie al talento ma, più che mai, per merito di una dedizione alla causa e di un umiltà fuori dal comune.
L’articolo Toni Kroos, una smisurata grandezza proviene da ytali..