Quest’intervista fa parte di una serie di sette interviste sul Fuori! (inclusa questa, e poi quelle con Angelo Pezzana, fondatore del Fuori!, Maurizio Gelatti, Vice Presidente della Fondazione Angelo Pezzana-Fuori!, e gli attivisti del Fuori!, Enzo Cucco, Anna Cuculo, Vera Fraboni e Riccardo Rosso), realizzate durante l’estate 2024 grazie a uno Scholarship Catalyst Program grant della Texas Tech University e sono da considerarsi come a dedicate a Angelo Pezzana.
Maurizio Cagliuso è archivista e bibliotecario della Fondazione Angelo Pezzana-Fuori!
Grazie di questa intervista, Maurizio. Vuoi raccontare di come sei entrato in contatto con la Fondazione Angelo Pezzana-Fuori! che fino al 2023 era l’Associazione Sandro Penna-Fuori!?
Il mio incontro con questa Fondazione risale alla primavera del 1995. Mi avvicinavo alla fondazione perché all’interno vi era il gruppo che la gestiva: l’Informagay. Cercavo un gruppo di aiuto: erano i miei primi approcci al mondo omosessuale ed ero alla ricerca di altre persone che mi potessero illustrare questo mondo. Mi sono subito innamorato di questo posto perché amo da sempre la storia e gli archivi. Ho subito incominciato ad occuparmi, insieme a quello che allora era il mio compagno, della fondazione stessa e in particolare della catalogazione dei libri. Ho messo a posto tutta la parte che riguarda l’archivio, la rassegna stampa e più l’emeroteca. Da lì è partito il mio impegno costante che dura tutt’ora, che è andato aumentando, con molte iniziative, e ho conosciuto buona parte delle persone storiche che componevano il Fuori!, di cui la Fondazione stessa è l’erede: Angelo Pezzana in primis, Enzo Cucco che era molto attivo all’epoca, Enzo Francone, Marco Silombria, Riccardo Rosso che avrei conosciuto un po’ più avanti, e Anna Cuculo.
Quali sono i momenti fondamentali della storia della rivista e del movimento Fuori!?
La mia conoscenza della storia del movimento è ovviamente da fonti e da “archivista”, perché ovviamente non ho vissuto anagraficamente quegli anni, ero un bambino, anzi diciamo che ho quasi l’età del movimento perché sono del 1972. Il Fuori!era nato da un anno e nel 1972 avviene la manifestazione di Sanremo contro il Congresso Internazionale di Sessuologia. L’anno precedente, il 15 aprile, venne pubblicato il famoso articolo su La Stampa, che fa partire tutto, di Romero dell’Ospedale Mauriziano di Torino, che pubblica la recensione di un libro di D’Aquino, uno psicologo e autore di un libro, Diario di un omosessuale, dove scrive di aver curato un omosessuale con tecniche psicologiche.
Questo fa indignare Angelo Pezzana e un gruppo di suoi amici che intervengono, decidono di reagire, scrivono al giornale, ma La Stampa non permette loro di ribattere a questo articolo. Parte la loro indignazione e cominciano collegamenti con altre città, in particolare Roma e Milano, per la creazione di quello che poi diventerà il movimento del Fuori!. Cominciano a riunirsi più volte, decidono di creare questa rivista che si chiamerà anche Fuori!, il cui numero zero esce poi nel dicembre del 1971, e vanno avanti di questo passo. Incominciano con le loro prime azioni, come l’imbrattamento delle mura in giro per la città.
Se ne ricorda bene Enzo Francone, che dichiara di essere stato proprio uno degli autori, e anche Silombria perché il suo primo incontro con il Fuori! avviene in fondo al Ponte Isabella, vicino a dove abitava. Qui vede questa grande scritta e lì viene in contatto per la prima volta con il Fuori!.
Quindi già qui abbiamo i primi grandi nomi del movimento almeno per quel che riguarda il gruppo torinese. Poi, decidono di manifestare a Sanremo al convegno di sessuologia e coinvolgono tutti gli altri gruppi che sono nati nello stesso periodo in Europa, in particolare Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, che accorrono per manifestare davanti alla sala congresso del Casinò di Sanremo.
La cosa ebbe molto successo per la partecipazione della stampa, quindi fu un grande momento di visibilità del movimento. Il Fuori! ebbe respiro internazionale, e perché coinvolse altre nazioni e per gli interventi a incontri, a Parigi, in Danimarca, a settembre del 1972 ad Aarhus. Si parlava di sessualità, era una cosa molto ben organizzata dalla locale università e questo faceva ben pensare quanto fossero più avanti i danesi o comunque in genere i paesi scandinavi rispetto al sud dell’Europa, in merito a liberazione sessuale.
C’è un resoconto sul Fuori! di questo incontro. Ne escono comunque un po’ scioccati dall’evento – era un Sex Festival – ma anche soddisfatti per avervi partecipato e poi continuano avanti con la pubblicazione della rivista Fuori! che inizialmente doveva essere mensile ma per questioni economiche poi diventa addirittura semestrale. Alla fine degli anni ‘70 diventa annuale.
Altri grossi eventi del movimento avvengono più avanti, nel 1974 con la scelta di federarsi al Partito Radicale, che è una scelta che comunque spacca il movimento perché non tutti sono d’accordo, anche se tutti sono comunque di idee per lo più di sinistra ma non si rispecchiano in questo partito per cui alcuni decidono di tirarsi fuori dal gruppo centrale e in particolare i gruppi di Milano e di Roma in particolare. Costituiscono quelli che vengono poi chiamati collettivi omosessuali e viaggiano un po’ in parallelo.
Ci sono degli eventi eclatanti che richiamano poi l’attenzione del pubblico per la lotta dei diritti. Nel 1977, Angelo Pezzana va a Mosca a protestare contro una legge che proibiva l’omosessualità e ne fu vittima un famoso regista che si chiamava Sergej Paradžanov. Si fa appoggiare dal Partito Radicale. Quell’anno chiede il supporto della Biennale del Dissenso a Venezia, nella persona del suo Presidente Carlo Ripa di Meana, il quale gli promette di poter parlare, ma in realtà poi questo non succede, però la notizia risuona e ha il suo successo comunque.
Altre notizie eclatanti invece sono quelle di Enzo Francone che va a protestare in Iran dal 21 al 29 marzo 1979. Nel frattempo abbiamo la deposizione dello Shah per cui il sale al potere l’Ayatollah, quindi l’Islam più estremo. Francone in particolare va a Teheran e porta una protesta molto coraggiosa per i tempi, perché rischia tantissimo, però anche lì è una protesta che comunque riesce e ha il suo successo anche mediatico. Poi, ovviamente ci sono riunioni, congressi, battaglie locali, fino a quando alla fine degli anni Settanta, la loro forza va a scemare, complice anche le divisioni interne. Inoltre, ci sono le elezioni politiche nel 1976, in cui per la prima volta il Partito Radicale iscrive delle persone dichiaratamente omosessuali. Queste persone vengono elette, in particolare Angelo Pezzana, il quale rimane per circa tre anni. Avevano deciso di fare una specie di turnazione, ogni due anni cambiavano e i due in lista successivi subentravano nel seggio del Parlamento. Ma nel momento in cui tocca ad Angelo Pezzana, lui decide per motivi suoi personali, di impegni anche a livello di libreria, perché lui gestiva una libreria all’epoca, alla Luxemburg, di rifiutare questa turnazione.
Si arriva poi al 1980, quando fanno un congresso che è quello nel quale si mettono in discussione e decidono di raggiungere un certo numero di iscritti oppure di chiudere. Questi iscritti non vengono raggiunti e per cui ufficialmente cessa la storia del Fuori!, anni Settanta.
In realtà non cessa del tutto perché comunque nell’agosto del 1980 fondano proprio questa Fondazione che doveva raccogliere un po’ tutto il materiale che loro avevano prodotto nel decennio precedente, e così infatti è stato. E la Fondazione ha comunque continuato negli anni a rappresentare un po’ l’anima del Fuori!, esponendosi soprattutto negli anni Ottanta.
Nei primi anni Ottanta, scoppia il caso dell’AIDS, purtroppo, e loro si impegnano in prima persona a partire dal 1982. In particolare Enzo Cucco fonda un gruppo di solidarietà AIDS che ha sede proprio qui in Fondazione: lui ne sarà l’animatore insieme a Bruno Di Donato e a molti altri. Questo ci porta poi in anni più recenti, dove rimangono le persone che continuano la loro attività ma sotto l’egida della Fondazione, non più il Fuori!.
Come stai organizzando l’archivio e la biblioteca dell’Associazione Angelo Pezzana-Fuori!?
L’archivio ha già una sistemazione in quanto all’inizio degli anni 2000 è stato ordinato, diviso in tre fondi archivistici: il Fondo Fuori!, il Fondo Fondazione Sandro Penna e il Fondo Gruppo Solidarietà AIDS. Quindi, ci sono tre grossi noccioli dell’archivio ben enucleati. Sono classificati, ordinati, quindi il passo successivo, quello attuale, dovrebbe essere proprio di digitalizzazione di tali fondi. Ma in contemporanea qui esistono anche una biblioteca, una emeroteca, una rassegna stampa molto importante. La rassegna stampa parte dal 1969-1970 fino ad arrivare al 2019. È una rassegna stampa completa della stampa nazionale, soprattutto, c’è qualcosa anche di estero. È completamente ordinata cronologicamente, ma è ancora totalmente da digitalizzare, fatto salvo gli anni Settanta, che invece sono stati tutti completamente digitalizzati e sono disponibili online.
La biblioteca è stata in parte catalogata e in parte è disponibile su un motore di ricerca internazionale, per quanto riguarda soprattutto la parte in lingua inglese, perché abbiamo tante lingue, inglese, italiano, ma anche francese e tedesco, qualcosa di spagnolo, frutto per lo più di donazioni da parte di Angelo Pezzana, ma anche di altri. In particolare il gruppo di lingue inglese è tutto di Angelo Pezzana, perché lui con la libreria Hellas negli anni Sessanta, la Luxemburg negli anni Settanta e in seguito, faceva arrivare proprio dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra, comunque dai paesi anglosassoni questi testi che ha fortunatamente per noi diligentemente conservato e poi donato alla Fondazione.
Qui bisogna continuare un po’ un lavoro, soprattutto di messa nel catalogo Opac del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN), da rendere poi disponibile per i ricercatori.
C’è poi tutto un grosso archivio ancora completamente inesplorato che riguarda invece il mondo dell’AIDS, che riguarda materiali come una rassegna stampa fatta negli anni Ottanta e Novanta, fino ai primi anni 2000, più riviste, volantini, manifesti, che sono ancora da catalogare. Sono solo ordinati in maniera cronologica e per testate. Il lavoro da completare riguarda la digitalizzazione e la catalogazione.
Crediti fotografici © Per gentile concessione di Maurizio Cagliuso
L’articolo Un’intervista con Maurizio Cagliuso proviene da ytali..