Lo scandalo di corruttele e interessi privati che ha colpito la giunta Brugnaro non è sufficiente a determinare un’alternativa nel cambiamento dell’amministrazione comunale di Venezia.
Dieci anni di sfruttamento liberalizzato del patrimonio materiale e culturale della città, che ha nel sindaco il capofila, ha rinsaldato e legittimato un blocco di interessi privati, piccoli e grandi, che vedono Venezia come un luogo dove realizzare lauti guadagni a scapito della comunità.
Si è diffuso sempre più in città un modo di pensare rinunciatario di fronte al rispetto delle regole basilari che salvaguardano una comunità ed il suo ambiente.
È in atto il tentativo di sostituire l’idea di città come “bene comune” con l’idea di “città del guadagno e dello sfruttamento”, tutto il resto: sanità, trasporti, scuola, cultura, decentramento, spazi pubblici, laguna, paesaggio, ecc. vengono dopo e solo se funzionali alla “città del guadagno”.
Il modello di Venezia, come città del guadagno, trova ampi consensi in diverse fasce degli abitanti del Comune.
Per questo non è per nulla scontato che le forze democratiche e di sinistra riescano, alle prossime elezioni, a sconfiggere questo progetto di svotamento di Venezia.
La sfida che ci aspetta è difficile.
Il Comune al servizio dei cittadini: per arrivare ad una Lista Civica capace di unire tutte le forze democratiche e oneste della città.
Solo superando gli interessi dei singoli partiti e gruppi che caratterizzano la sinistra veneziana, si può costruire un progetto alternativo capace di vincere sulla destra affarista e autocratica di Luigi Brugnaro.
È necessario mettersi in gioco, lasciando le rendite di posizione per costruire, nei metodi e nei contenuti, un progetto completamente nuovo che metta insieme partiti, comitati, associazioni, singoli cittadini in un percorso capace di liberare le tante energie civiche espresse in questi anni.
Diamo voce ai cittadini e alle realtà da anni inascoltate o ricattate dalla giunta Brugnaro, solo così possiamo creare un’onda di opinione e cultura, che dia respiro a un’idea alternativa della città.
Non dobbiamo percorrere le solite strade, dobbiamo invece “perderci” per trovarne di nuove, perché solo percorrendo vie diverse possiamo scoprire momenti nella società dove poter costruire dei progetti credibili e convincenti.
Costituire un “Comitato di Rinascita Cittadino”, composto dai rappresentanti delle realtà che in questi anni hanno espresso istanze per il bene comune del nostro territorio, che progetti il percorso pubblico da compiere per arrivare alla formazione di un programma e di una grande Lista Civica con un nuovo nome e logo.
Unendo tante realtà in un nuovo progetto pubblico si moltiplicano esponenzialmente le forze da impegnare coinvolgendo a cascata, anche con il semplice passaparola, migliaia e migliaia di cittadini che diventano così i migliori sponsor del movimento civico per la restituzione del Comune di Venezia agli abitanti e al bene comune della città.
L’articolo Per rianimare la nostra città esangue proviene da ytali..