Marisa se ne è andata lasciando un grande vuoto e un’importante eredità che fortunatamente, con determinazione e acutezza culinaria, porta avanti la figlia Vanda. Marisa, in quella piccola trattoria, fatta di pochi tavoli e posti strapazzati dallo spazio, non certo dal senso della famigliarità, tra un buon pasto e l’altro e qualche Ostia tirata in ballo al momento giusto, ci faceva sentire in una casa conosciuta, dove arruffata era l’apparenza, ma in realtà tutto era sotto controllo, specie la qualità del cibo.
Quella della parlata volgare, espressiva, come mi confidò una volta l’Avv. Ottolenghi, era una caratteristica degli antichi professionisti veneziani. Marisa non voleva, ne cercava titoli che non aveva e di cui non aveva bisogno. Il suo modo di dire, fare, cucinare (Dio sa se era una valente cuoca) aveva sempre un senso. Attraverso la cucina sapeva riproporre anni di esperienza e di tradizioni veneziane. Il colore di alcune espressioni, colpiva qualcuno.
Sembrava dicesse, per noi è come tu fossi di famiglia però non siamo a scuola, c’è mobilità, libertà ma le regole le fisso io. Nella cucina e nella sala. Nulla la spaventava Fosse il pesce, crudo o cotto, o l’anatra che un tempo nelle valli si cacciava e poi si portava a tavola. Andare a pranzo da Marisa era un’esperienza unica, un’immersione in un mondo vero, autentico, composito come è il mondo reale. Capitavi con chi capitavi. Potevi riuscire ad infilarti a tavola, trovarti con le persone più diverse. Con il commesso della banca del pesce che ti diceva tutto del suo mondo, del suo punto di osservazione. O magari, il giorno dopo, il muratore che lavorava lì vicino, oppure il facchino della ditta di trasporti, o dei giovani studenti, qualche volta deiviaggiatori stranieri. Spesso dei Professori dellUniversità, spesso interessanti, non sempre, a volte chiusi a crocchio per poter continuare le loro conversazioni di lavoro.
Marisa oltre ad averci accolti con del buon cibo è stata rivoluzionaria nel volere che il suo locale non fosse il locale di una casta. In quel piccolo locale si incontrava il mondo, nella sua varietà orizzontale e verticale, nei suoi talenti, nella sua autenticità, nella sua ipocrisia, nella sua speranza di futuro
Grazie Marisa. Ci hai dato molto. Te ne siamo grati.
Immagine di copertina: Marisa in una foto da Venezia ieri e oggi
L’articolo La Marisa, non solo una trattoria proviene da ytali..