Chiara Petrolini è stata arrestata. Per la 22enne accusata di aver ucciso due neonati appena partoriti e di aver sepolto i cadaveri nel giardino di casa sua, le manette sono scattate all’alba di oggi, venerdì 20 settembre.
Sono stati i Carabinieri a eseguire la misura cautelare. La Procura di Parma ha annunciato per questa mattina alle ore 11 una conferenza stampa in cui comunicherà le ragioni alla base dell’arresto.
Petrolini è accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere e – a quanto risulta – è l’unica indagata per il duplice infanticidio che ha sconvolto la comunità di Traversetolo [Chi è Chiara Petrolini].
Già nelle scorse settimane, prima che venisse trovato il secondo neonato morto, la Procura di Parma aveva chiesto per lei una misura cautelare, ma il Gip aveva respinto l’istanza, non ravvisando in quella fase esigenze cautelari.
Nella tarda serata di ieri sono usciti i risultati dei test genetici effettuati sul secondo corpicino ritrovato nel giardino: gli esami hanno confermato che la madre era la giovane studentessa di Giurisprudenza e che il padre era il suo fidanzato Samuel, anche lui 22enne, con il quale nel frattempo la relazione si è interrotta.
Il primo infanticidio risale a circa un anno fa, mentre il secondo è avvenuto lo scorso 7 agosto. La ragazza avrebbe confessato entrambi gli omicidi, spiegando di aver fatto tutto da sola, riuscendo a nascondere sia la gravidanza sia i parti a tutti i suoi conoscenti, inclusi fidanzato, familiari e amiche.
Una ricostruzione a cui, almeno per ora, gli inquirenti sembrano credere, anche alla luce dei numerosi riscontri effettuati in queste settimane.
Era il 9 agosto scorso quando la nonna di Petrolini ha notato della terra smossa nel giardino della villetta di famiglia. Chiara da poche ore era partita per una vacanza a New York con i genitori e il fratello minore. Un viaggio come se nulla fosse accaduto. E invece il 7 agosto – come da lei stessa raccontato – la 22enne aveva partorito da sola nel bagno di casa un bambino, poi ucciso, chiuso in un sacchetto di plastica e seppellito in una buca scavata nel giardino di casa.
Inizialmente la giovane aveva sostenuto che il piccolo fosse nato morto, ma le risultanze dell’autopsia hanno stabilito che nei polmoni c’era aria e che, dunque, era nato vivo.
Il 9 agosto, dunque, il primo ritrovamento, con i test genetici che attribuiscono maternità e paternità a Chiara e Samuel. Poi, la scorsa settimana, sempre scavando nel giardino della villetta, gli inquirenti rinvengono un secondo corpicino morto. La scoperta arriva dopo che nei dispositivi elettronici della ragazza era stata trovata una ricerca effettuata su Google: “Come abortire il secondo figlio”.
La comunità di Traversetolo è incredula. In molti ritengono inverosimile che Petrolini possa effettivamente aver agito da sola all’insaputa di tutti. Nemmeno la madre di Samuel le crede. Anche lei dice di non essersi mai accorta di nulla, così come suo figlio (anche se una testimone anonima intervistata dal Tg1 dice il contrario).
Le indagini proseguono. Negli ultimi giorni gli inquirenti hanno interrogato sei persone vicine a Chiara, tra cui un’amica ostetrica. Quest’ultima avrebbe raccontato di essersi insospettita dopo una strana conversazione con la 22enne, ma ha assicurato anche di non aver colto alcun segnale che facesse pensare a una gravidanza.