Nonno balla al funerale del nipote 15enne: “È stato un atto d’amore”
Ha fatto il giro del web il video che mostra nonno Gino ballare davanti la bara del nipote Kevin Gentilin, morto a soli 15 anni in un incidente stradale a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso.
Intervistato dal Corriere della Sera, nonno Gino ha spiegato come quella danza gli abbia permesso di non impazzire: “A salvarmi è stato proprio quel ballo. Quando ho finito di danzare davanti alla bara di mio nipote, nella testa ho sentito distintamente la sua voce. Mi ha detto: ‘Grazie nonno’. E all’improvviso mi sono sentito svuotato, come se molta di quella sofferenza che mi portavo dentro, se ne fosse uscita”.
Ha fatto il giro del web la commovente immagine del nonno di Kevin, il 15enne morto di incidente stradale venerdì scorso a Castelfranco Veneto, che al funerale balla davanti alla bara del nipote pic.twitter.com/SRENT1w4Eu
— Tg3 (@Tg3web) October 30, 2024
Gino Gentilin, poi, parla dell’incidente in cui è morto il nipote: “A partire da quest’anno scolastico, con le belle giornate Kevin raggiungeva la scuola in Vespa. Da quel che sappiamo, venerdì un’auto è sbucata all’improvviso da una stradina laterale e non ha potuto evitarla”.
Dopo l’incidente l’uomo ha poi raggiunto il luogo e si è accovacciato al fianco del nipote ormai morto: “Ricordo che, mentre lo accarezzavo, continuavo a chiedermi perché non potessimo scambiarci i nostri corpi”.
“Si dice che un genitore non dovrebbe sopravvivere ai propri figli, ma questa regola vale ancora di più per i nonni e i loro nipoti. È doppiamente contro natura: un dolore immenso che ti mangia dentro, ti distrugge” aggiunge nonno Gino.
Un ragazzo, Kevin, con il quale Gino condivideva molto: “Io e lui: due anime affini. Veniva a trovarmi ogni sera, parlavamo di qualunque cosa, mi raccontava dei suoi progetti, delle sue passioni”.
Tra le passioni del 15enne c’era proprio la musica: “A Kevin piacevano tutti i generi: dai cantautori italiani degli anni Sessanta agli artisti pop contemporanei, ma ovviamente anche il rap e la musica techno. Ogni occasione era buona per chiedermi di andare con lui e i suoi amici in discoteca. E sotto la consolle del dj, più che nonno e nipote sembravamo due complici che si divertivano un mondo a ballare insieme”.
Per questo Gino ha deciso di ballare al suo funerale: “Esattamente come la musica, è una forma di amore. Un giorno mi diagnosticarono un brutto male e i medici mi diedero sei mesi di vita: da quel momento ho deciso che quel che mi restava l’avrei vissuto al massimo». Da quel momento, dice, «metto musica ad altissimo volume e ballo un po’. È terapeutico: sono passati sette anni e sono ancora vivo”.
Nonno Gino rivela di aver chiesto prima il permesso ai genitori di Kevin: “In quei momenti ho avvertito la presenza di Kevin in mezzo a noi, e sentivo che voleva ballassi con lui, perché ci divertissimo insieme ancora una volta. Quel che non sapevo è che avrebbero ripreso la scena col telefonino e che il video sarebbe finito sui social e sui giornali. Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno, ma credetemi: quel ballo, una dichiarazione d’amore a mio nipote, mi ha salvato”.
Terminata la danza, poi, Gino ha abbracciato la bara: “Mi sono rivolto direttamente a lui, gli ho urlato: vola Kevin, ora sei libero! Ero esausto ma allo stesso tempo mi sentivo leggero”.
“Tra qualche tempo, appena ci saremo ripresi dallo choc di quanto accaduto, radunerò i miei nipoti, gli amici e i compagni di scuola: andremo a ballare in discoteca, tutti insieme. Una serata di festa. E in pista con noi, ne sono sicuro, ci sarà anche Kevin” conclude l’uomo.