Vi presentiamo una selezione delle più belle frasi tratte dalle canzoni di Adriano Celentano, da “Azzurro” a “Una carezza in un pugno”.
Il mondo dello spettacolo italiano non sarebbe stato lo stesso senza la presenza magnetica di Adriano Celentano, noto come il Molleggiato per la sua inconfondibile danza.
Nato a Milano il 6 gennaio 1938, Celentano è riuscito a eccellere in numerosi ambiti dell’arte e dello spettacolo, passando dalla musica al cinema, dalla regia alla scrittura, fino ad arrivare alla televisione e al cabaret. Di seguito vi proponiamo una selezione delle frasi più belle tratte dalle sue canzoni.
Frasi tratte dalle canzoni di Adriano Celentato
La carriera di Adriano Celentano, avviata nel lontano 1956, lo ha visto collaborare con artisti del calibro di Mina, vincere il Festival di Sanremo e diventare una figura chiave del cinema e della televisione italiana. Celentano si innamora del rock and roll alla fine degli anni ’50, influenzato dall’iconico Elvis Presley e dalla pellicola “Il seme della violenza“.
Forma il gruppo dei Rock Boys, debuttando con successo nei locali milanesi e sfondando nel mondo della musica con hit intramontabili come “24mila baci“, “Il ragazzo della via Gluck” e “L’emozione non ha voce“. I suoi album diventano una pietra miliare nella storia della musica italiana, con progetti come “Io non so parlar d’amore” e “Mina Celentano” che si segnalano tra i più venduti nel paese. Ecco una selezione di frasi tratte dalle sue canzoni:
Io son ribelle non mi piace questo mondo che non vuol la fantasia… (Il ribelle)
Non devi odiare il sole perché tu non puoi vederlo, ma c’è, ora splende su di noi. (Pregherò)
La fede è il più bel dono che il Signore ci dà per vedere lui e allor: tu vedrai. (Pregherò)
Ed abbiamo riso di lui perché era diverso da noi, non abbiam pensato se lui era meglio di noi, non abbiam capito che lui era meglio di noi. (Chi era lui)
Prendo il giornale e leggo che di giusti al mondo non ce n’è. Come mai il mondo è così brutto!? Sì! Siamo stati noi a rovinare questo capolavoro sospeso nel cielo. (Mondo in mi 7ª)
Ogni atomica è una boccia e i birilli son l’umanità… Il capriccio di un capoccia ed il mondo in aria salterà! (Mondo in mi 7ª)
Questa terra è il monopolio delle idee sbagliate, qui si premiano quei film dove c’è un morto in più, si divorano i romanzi con il vizio a rate, c’è perfino corruzione dove c’è lo sport. (Mondo in mi 7ª)
Deve capire che al sabato un uomo non può restare senza donna e digiuno. (Sabato triste)
Là dove c’era l’erba ora c’è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà? (Il ragazzo della via Gluck).
Questo ragazzo della via Gluck si divertiva a giocare con me. Ma un giorno disse “Vado in città” e lo diceva mentre piangeva. Io gli domando “Amico, non sei contento, vai finalmente a stare in città? Là troverai le cose che non hai avuto qui. Potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile”. “Mio caro amico”, disse, “qui sono nato però in questa strada ora lascio il mio cuore. Ma come fai a non capire, è una fortuna per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati, mentre là in centro io respiro il cemento. Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui e sentirò l’amico treno che fischia così, “Uah uah”. Passano gli anni, ma otto son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatta di strada ma non si scorda la sua prima casa ora coi soldi lui può comperarla. Torna e non trova gli amici che aveva solo case su case, catrame e cemento. (Il ragazzo della via Gluck).
A mezzanotte sai che io ti penserò ovunque tu sarai sei mia. E stringerò il cuscino tra le braccia mentre cercherò il tuo viso che splendido nell’ombra apparirà. Mi sembrerà di cogliere una stella in mezzo al ciel così tu non sarai lontano quando brillerai nella mia mano. (Una carezza in un pugno)
Ma non vorrei che tu | a mezzanotte e tre stai già pensando a un altro uomo… Mi sento già sperduto e la mia mano dove prima tu brillavi è diventata un pugno chiuso sai. (Una carezza in un pugno)
Cattivo come adesso non lo sono stato mai. E quando mezzanotte viene se davvero mi vuoi bene pensami mezz’ora almeno e da un pugno chiuso una carezza nascerà. (Una carezza in un pugno)
Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua. Lei è partita per le spiagge e sono solo quassù in città. Sento fischiare sopra i tetti un aeroplano che se ne va. (Azzurro)
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro, è lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all’incontrario va. (Azzurro)
Sembra quand’ero all’oratorio con tanto sole, tanti anni fa. Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar. Ora mi annoio più di allora neanche un prete per chiacchierar. (Azzurro)
Cerco un po’ d’Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab, come facevo da bambino, ma qui c’è gente, non si può più, stanno innaffiando le tue rose, non c’è il leone, chissà dov’è… (Azzurro)
E mi manca un po’ il respiro,, se ci sei c’è troppa luce! (L’emozione non ha voce)
Adriano Celentano
Frasi di Adriano Celentano
Non solo musica: Celentano ha dimostrato un talento naturale anche nel mondo del cinema e della televisione. Ha recitato in 43 film e ne ha diretto quattro, oltre a condurre programmi TV di successo e controversi come “Fantastico“, “Rockpolitik” e “Francamente me ne infischio“. Ecco una selezione delle migliori citazioni di Adriano Celentano:
Io non “porto avanti” niente. Io mi batto per Cristo e contro l’inquinamento e il cemento.
In Italia c’è una legge che sono sicuro che è sbagliata. La legge che ci obbliga a donare gli organi. Come fa lo stato a obbligarci a donare gli organi? Sulla legge è scritto che lo stato deve aspettare che l’encefalogramma è piatto. Così un bel giorno io mi posso svegliare in ospedale senza un braccio. “Avevi l’encefalogramma piatto”, mi verrebbe comunicato. Adesso uno non può avere più neppure l’encefalogramma piatto.
Come credente e come persona che nella sua etica soggettiva pone la vita al primo posto non posso non reputare la donazione degli organi una straordinaria azione d’amore. Per chiarire questo equivoco nella prossima puntata del mio programma tornerò su questo argomento ribadendo entrambi i punti, la mia contrarietà a questa legge e il mio assoluto sostegno alla donazione.
Il Paradiso è un cavallo bianco che non suda mai.
Parlare senza dirsi niente è lento. Guardarsi negli occhi è rock.
Devo dire che seguo molto i critici quando si occupano di me. La cosa che ricordo più di tutte fu quando Giorgio Bocca, in quel famoso “Fantastico”, disse che ero un cretino di talento. Secondo me ancora adesso lui non sa che volesse dire. Il fatto è che io sono sicuro di aver talento, ma adesso ho anche il dubbio di essere un po’ cretino.
(Parlando degli ultras) Deve partire da voi l’input primitivo. Dal fango nasce il fiore più bello. Se lo farete costringerete il potere a piegarsi agli ideali di amore, uguaglianza, bellezza. Obbligherete i politici a non commettere atti impuri e Mastella a una riflessione importante, a dire ho sbagliato a togliere l’indagine al magistrato che stava indagando su di me, lo rimetto al suo posto.
(Sul suicidio di Mario Monicelli) Io non credo che l’abbia fatto per stanchezza, io credo che l’abbia fatto per paura. Però non bisogna aver paura. Non bisogna aver paura perché… perché se abbiamo paura in tanti poi la paura passa. L’importante è aver paura in compagnia.
Ma perché i musulmani non dovrebbero avere, per esempio, un posto dove andare a pregare? Ma che razza di cristiani siete, voi ciellini? Voi forse credevate di leggere il Vangelo e invece era il Corrierino dei Piccoli.