Santo Stefano è nella tradizione barese una festa non meno importante di quella celebrata a Natale, almeno a tavola. Se il 25 dicembre, infatti, i baresi doc preferiscono il brodo di carne a pietanze più elaborate, in quello successivo è il turno di pasta al forno e agnello, perché nei giorni di festa bisogna alzarsi da tavola ben più che soddisfatti.
Ma non per tutti vale: per alcuni pugliesi, infatti, il pranzo del 26 dicembre è più leggero, ma prevede comunque un lungo susseguirsi di portate, dagli antipasti ai primi, dai secondi ai contorni, fino ad arrivare ai dolci natalizi. Il piatto principale per il pranzo di Santo Stefano per alcuni è la minestra verde, un brodo a base di molte verdure tipiche locali e un misto di carne; questo ricco condimento viene utilizzato per condire la pasta, solitamente all’uovo e cotta direttamente nel brodo, mentre per il secondo si utilizza la carne del brodo con contorno di verdure cotte. I pugliesi considerano la minestra verde un pasto “leggero” perché ricco di verdure, ma durante le feste si sa, soprattutto al sud, di leggero a tavola c’è ben poco.
Alcuni mangiano gli avanzi dei due giorni di festa precedenti, Vigilia e Natale, e trascorrono il tempo in famiglia. In molti si organizzano per andare insieme al cinema e vedere gli ultimi film di Natale arrivati in sala. In generale è una giornata più rilassante e distesa rispetto agli altri giorni delle feste, in cui ci si gode il calore di casa, si approfitta della compagnia della propria famiglia o si va a far visita ad amici e parenti.
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